Florovivaismo: Defiscalizzare il verde privato per rilanciare il settore del florovivaismo e far emergere l’economia sommersa.

| 20 novembre 2016
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E’ questo quello che tutte le associazioni di vivaisti italiane stanno chiedendo con forza al Governo affinché il provvedimento sia inserito nella prossima legge di stabilità. Un settore quello del florovivaismo e in particolare quello delle piante da esterno che sta attraversando un periodo a dir poco difficile. Con la crisi dell’edilizia sono infatti crollate vertiginosamente, in alcuni casi sfiorando il 40%, le commesse per la realizzazione di aree verdi private. A tutto ciò si deve aggiungere l’enorme problema Xylella che sta mettendo in ginocchio l’economia di molte aziende non solo pugliesi. I paesi del nord Africa stanno bloccando l’arrivo di piante provenienti dai vivai italiani temendo che il batterio possa essere introdotto anche nei loro confini. A godere di tutto ciò è la Francia che, nonostante abbia avuto anch’essa a che fare con Xylella, ha saputo reagire con una campagna protezionistica dei propri produttori a danno dell’Italia che invece finora non è stata in grado di difendere il proprio vivaismo. Il problema infatti non riguarda solo l’olivo ma anche 180 specie di piante ornamentali e da frutto che sarebbero portatori del micidiale batterio e che quindi vengono bloccate alle frontiere di alcuni stati del Mediterraneo. La detrazione fiscale, già approvata in commissione Ambiente e in commissione Finanze, deve passare ora al vaglio del Governo e del Parlamento per essere inserita nella legge di stabilità. Un provvedimento quello della defiscalizzazione delle aree verdi private che tutto il florovivaismo nazionale chiede già da due anni per impedire alle proprie aziende di perdere ancora fatturato, di poter ancora pagare gli stipendi a migliaia di dipendenti e consentire all’indotto di continuare ad operare. Incentivare il verde privato non vuol dire solamente dare ossigeno al vivaismo ma anche salvare migliaia di vite umane. Le piante hanno infatti una straordinaria funzione di assorbire i micidiali agenti inquinanti come lo smog e le PM10 che ogni anno sono responsabili di almeno 800 morti solo per la città di Milano. Incrementare le aree verdi significherebbe quindi avere città meno inquinate, più vivibili e anche migliori dal punto di vista estetico. E di tutto ciò ci guadagnerebbe per prima la nostra salute. Un’economia quella legata alla realizzazione e manutenzione del verde privato che da anni è minata dal tarlo del lavoro in nero. Troppe realtà ancora oggi operano in barba a tutte le norme sulla sicurezza, eludendo o evadendo il fisco per centinaia di milioni di euro. A subire i danni maggiori in tutta questa situazione sono le aziende florovivaistiche che invece lavorano con professionalità e nel rispetto delle leggi. Spesso i vivaisti si trovano a dover lottare contro i mulini a vento davanti a “colleghi abusivi” che si insinuano nel mercato senza rispettare le regole più basilari come i dipendenti i regola, il rispetto della legge 81 sulla sicurezza in ambienti di lavoro ma anche, e non ultimo, senza alcuna conoscenza delle piante e di come vanno curate e potate.

Ecco perché il settore del florovivaismo chiede al Governo un provvedimento urgente. I vivaisti italiani vogliono continuare a garantire quella serietà e professionalità che da sempre caratterizzano il settore del verde privato. La defiscalizzazione del verde privato deve diventare legge anche per tutelare la salute di tutti gli italiani. Più verde e meno smog vogliono dire maggior salute e minori spese per il nostro sistema sanitario nazionale.

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