Ferrara SIR REYNOLDS: AUSTERITA’, ELEGANZA, FEMMINILITA’

| 4 aprile 2005

La città di Ferrara prosegue la tradizione di questi ultimi anni, molto bene indovinata, di considerare almeno una volta all’anno la pittura inglese, vista essa attraverso rassegne collettive o artisti presi singolarmente. 


Dopo le bellissime ’Da Canaletto a Constable’, ’Gainsborough’, ’Sisley’, ’Shakespeare nell’arte’, ora è il turno di Sir Joshua Reynolds, uno dei maggiori e più apprezzati protagonisti britannici ma a tutti gli effetti uno dei ’grandi’ dell’arte europea del Settecento. Per la prima volta gli viene dedicata una mostra in Italia ed è in generale la più importante da vent’anni a questa parte, dopo quelle nel 1986 al Grand Palais di Parigi e alla Royal Academy di Londra, istituzione di cui proprio Reynolds fu fondatore e primo presidente. L’esposizione ferrarese ci permette di apprezzare il suo talento soprattutto nell’ambito della ritrattistica, e ci inoltriamo così in un percorso comprendente varie sezioni che illustrano anche gli ambienti culturali e sociali in cui visse e lavorò l’artista, tra una serie cospicua di dipinti ma anche sculture e riproduzioni a stampa dei ritratti più amati dal pubblico del suo tempo. Reynolds e l’autoritratto – Sala 1 e 2. Vediamo qui alcuni esempi di quella che può essere definita una sorta di autobiografia per immagini, e particolare interesse e curiosità desta una sua posta accanto ad autoritratti di grandi pittori del passato. E’ presente un dipinto, scoperto di recente da Martin Postle(curatore della mostra) che risale al viaggio dell’artista in Italia del 1749-52 e,probabilmente nel soggiorno romano; altri autoritratti descrivono vari momenti importanti della sua vita, quale presidente della Royal Academy accanto al busto di Michelangelo e autore dei ’Discorsi sull’arte’.
Eroi – Sala 3 e 4 Per gran parte della vita e della vicenda artistica di Reynolds, l’Inghilterra fu impegnata in guerra, e molti suoi ritratti, in particolare di comandanti e ufficiali, più o meno in posa, funsero da efficace strumento di propaganda per il colonialismo e per i vari conflitti in corso; sia le figure umane che i paesaggi circostanti trasmettono, nelle loro differenti interpretazioni, preoccupazione ed inquietudine, ma mai assenza di forza d’animo, nel caso di sconfitte (come nel primo episodio della Guerra dei Sette Anni) e un sentimento patriottico e senso di fiducia per le vittorie successive. Aristocrazia – Sale 5 e 6
Folto gruppo di ritratti degli esponenti del partito liberale Whig, dove Reynolds era stato introdotto dal Capitano Augusts Keppel, incontrato ai tempi del viaggio in Italia dell’artista. I rapporti fra lui e la Famiglia Reale erano piuttosto contrastanti, almeno all’inizio, meglio invece più avanti con l’ascesa al trono di di Giorgio IV di cui eseguì un ritratto. Il tempio della fama – Sale 7, 8 e 9. Il concetto di ’persona famosa’ , dotata di valori morali e di virtù intellettuali, visto dalla letteratura e dall’arte. Questa sezione prende il nome da un poema scritto nel 1715 da Alexander Pope (di cui Reynolds fu grande ammiratore)che descriveva sensazioni e stati d’animo di fronte ad una galleria immaginaria di sculture ritraenti i grandi autori classici. E qui spiccano i ritratti, anche in scena del più grande interprete Shakespeariano inglese del tempo, David Garrick, il quale inaugurò anche la figura dell’attore-impresario, molto abile, come del resto, l’artista, a promuovere la propria immagine e costruire il proprio successo.
Streatham worthies – Sala 10.Qui sono descritte le amicizie intraprese da Reynolds con le personalità più significative di Londra
e fu soprattutto a queste relazioni che egli divenne uno dei protagonisti della vita culturale della Capitale del Regno. Un poeta italiano di Ferrara, Angelo Talassi ebbe il grande onore di frequentare questo ambiente, e conobbe, oltre al pittore, figure celebri come il filosofo Edmund Burke, il letterato Samuel Johnson e l’attore Garrick, e in seguito riportò testimonianza dei suoi incontri nella ’Gazzetta Poetica’ di Ferrara, dove il pittore inglese visse per un certo periodo. Ritratti femminili – Sala 11. Vediamo cortigiane, attrici ed abituali frequentatrici dei salotti inglesi ritratte da Reynolds che interpretava piuttosto bene la loro bellezza, intelligenza e audacia; citiamo, tra esse, Kitty Fisher, presente qui nelle vesti di Cleopatra, in una discreta intimità. Di questa donna si infatuò anche Giacomo Casanova, che in una serata di gala riuscì a conquistarla. Altra elegante e un po’ maliziosa presenza si denota nell’attrice Mrs Abington, ripresa mentre con un gesto ammiccante, ma sottile, si porta un pollice alle labbra; Questo ritratto è stata scelto come immagine-simbolo della mostra nei manifesti e nelle locandine promozionali nonché quale copertina del catalogo relativo, molto ben composto, per le opere riprodotte e per i testi come del resto per i precedenti eventi espositivi,
a cura di Ferrara Arte. Il teatro della vita – Sala 12. Un’altra figura femminile dell’alta società di quei tempi, Mrs Baldwin, era abituale viaggiatrice in India e in altre colonie inglesi e,per questo motivo, considerata come un’icona dell’idea di esotico; Reynolds, talmente attratto dalla sua presenza e da un abito indossato per un ballo di corte, ottenne di ritrarla, ed è questo uno dei quadri più ammirati della rassegna. Accanto a questi lavori sono poste alcune stampe realizzate riproducendo originali, da artisti a lui contemporanei e successivi; questa attività incisoria ebbe grande importanza nel divulgare l’opera di Reynolds negli anni a venire. Vi sono anche opere di scultura che lo ritraggono, e in questo gruppo spicca lo studio preparatorio della statua che lui stesso commissionò per essere posta sulla facciata della Cattedrale di Saint Paul, luogo dov’egli trova riposo eterno dal 3 Marzo 1792, accanto a tanti altri personaggi preminenti della storia e della cultura britannica. La mostra è stata realizzata in collaborazione con la Tate Britain di Londra e sarà appunto in questa famosa istituzione museale londinese che essa si trasferirà dal prossimo 26 Maggio fino al 25 Settembre 2005.
Joshua Reynolds e l’invenzione della celebrità
Palazzo dei Diamanti, Corso Ercole I D’Este 21 – 44100 Ferrara
Tel. 0532/244949 ; 0532/209988
Orari: tutti i giorni, feriali e festivi dalle 9 alle 19
www.comune.fe.it

Di: Fabio Giuliani

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