Ferrara Corot Natura – Emozione – Ricordo

| 1 dicembre 2005


Jean-Baptiste Camille Corot (1796-1875) è uno dei più grandi e significativi personaggi annoverati dalla storia dell’arte,un capostipite della pittura moderna, e non solo riguardo la natìa Francia ma a livello internazionale, come lo definì anche lo scrittore e poeta Charles Baudelaire, per il quale spese diverse espressioni di elogio: “E’chiaro che questo artista ama sinceramente la natura e sa contemplarla con un’intelligenza pari alla passione, le qualità per cui egli spicca sono così forti (…) che l’influenza di Corot è oggi percepibile in quasi tutte le opere dei giovani paesaggisti”. Dopo trent’anni dall’ultima retrospettiva italiana l’opera del Maestro francese torna quindi disponibile al grande pubblico, ma anche a critici e studiosi, che per tre mesi potranno ammirarla e sicuramente apprezzarla.La longevità della vicenda artistica di Corot viene affrontata nel suo complesso in un percorso costituito da varie sezioni divise per temi: 1) SEZIONE INTRODUTTIVA; le sue opere giovanili ed altre rispecchianti alcuni motivi fondamentali della sua pittura; bozzetti ‘en plain air’, lo studio della natura affiancata alla copia dall’antico e dai Maestri del Rinascimento e del Seicento.La poetica del ricordo: quasi ‘prove’ (ma di quale livello!) eseguite in un certo anno e riaffrontate mentalmente ‘in grande’ anche molto tempo dopo. (‘Il lago di Piediluco’ accanto a ‘Il barcaiolo all’ormeggio, ricordo di un lago italiano’).2) ITALIA; come per tanti altri artisti che lo precedettero (e a lui contemporanei e seguenti), il fascino della penisola italiana, dove soggiornò a più riprese. Vedute di Roma e dintorni, i luoghi della storia e della cristianità; la natura non manca mai: ‘Civita Castellana’, La cascata delle Marmore a Terni’ e altri grandi dipinti.3) IL PAESAGGIO DELLE PROVINCE FRANCESI; i ‘paesaggi-ritratto’, stupende descrizioni dei vari luoghi da lui visitati, specie a Fontaineblau, l’unicità locale: da queste parti l’ormai anziano ma sempre attivo Corot accompagnerà i giovani pittori ‘impressionisti’ a dipingere ‘en plain air’.4) DAL PAESAGGIO STORICO AL PAESAGGIO LIRICO; i dipinti per il ‘Salon’: dall’epica eroica al ‘ricordo’ : ‘Mattino. La danza delle ninfe’, lo scenario magico de ‘La stella del pastore;il dipinto desta un sentimento simile a quello suscitato dalla poesia e dalla musica, preludio alla nascita dei ‘Ricordi’.5) VILLE D’AVRAY; la casa di famiglia e i suoi dintorni come un vero ‘atelier’. ‘La radura, ricordo di Ville d’Avrai’ : “Cerco di rendere il fremito della natura (…) faccio continui sforzi per coglierne tutte le sfumature e per dare l’illusione della vita; voglio che nel guardare la mia tela ferma lo spettatore abbia l’impressione del movimento”.6) REALISMO: paesaggi e vedute di città e dintorni. La natura riprodotta sulla tela con grande coerenza e fedeltà. L’ammirazione dei giovani ‘impressionisti’ che di lì a poco domineranno la scena: molti di essi gli furono debitori, come Renoir che considerò Corot “il più grande paesaggista mai vissuto” perché “egli seppe rendere la natura con un realismo al quale certi impressionisti non si sono mai avvicinati”.7) FIGURE; personaggi qua e là inseriti in un contesto di ampio respiro: ‘macchiette’ che raccontano una storia un momento di vita, per cui si intuiscono i loro stati d’animo, le sensazioni di un istante.‘La gitana con mandolino’ è uno degli esempi più alti. 8) RICORDI; l’ultima parte di questo viaggio nell’ ‘universo Corot: equilibrio tra i canoni del realismo e le libertà interpretative personali. Predomina la soggettività, con istanti di poesia vera. Il ‘Ricordo di Mortefontaine’ contrapposta al Notturno con leonessa’, una delle ultime sue opere.Grande libertà di esecuzione, pochi toni accesi, l’atmosfera rosso-arancio ‘da brividi’.Per questo modo ‘moderno’ di interpretare il reale anni dopo Kandinsky definì i suoi dipinti“stati d’animo travestiti da forme naturali”.La mostra, con opere provenienti dai più importanti musei del mondo, curata da Vincent Pomerède (Capo del Dipartimento dei Dipinti del Musèè du Louvre) è organizzata dal Museo Thyssen Bornemisza di Madrid in collaborazione con Ferrara Arte che, come per altre rassegne tenute qui negli anni scorsi, anche questa volta ha realizzato un bellissimo ed esauriente catalogo contenente tutte le immagini delle opere esposte e testi critici di esperti italiani e stranier. 
 
Palazzo Dei Diamanti – Corso Ercole I D’Este 21, Ferrara 9 Ottobre 2005 – 8 Gennaio 2006 Orari: aperto tutti i giorni; dalla domenica al giovedì 9-20 Venerdì e sabato 9-24 ; 24 e 31 Dicembre 2006, 6 Gennaio 2006 dalle 9 alle 20 Call Center Ferrara Mostre e Musei: Tel. 0532/244949 – 209988 ; www.comune.fe.it

Di: Fabio Giuliani

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