EVENTIROCK di settembre

| 1 settembre 2003

La musica dal vivo riprende fiato: i festival di giugno e luglio sono addirittura roba da archeologia. Tempo di ricominciare, anche sui palcoscenici della penisola, dove sono annunciate da qui a fine mese le prime sventagliate di date: tanti i nomi eccellenti già in cartellone, tante le date fin d’ora consigliabili, a cominciare dall’Independent Days Festival, appuntamento ormai tradizionali per i fans della musica più tosta e meno addomesticata. In scena il 7 settembre all’Arena Parco Nord di Bologna, il festival quest’anno è doverosamente dedicato alla memoria di Joe Strummer, che del punk è stato uno dei padri più autentici e sinceri. Uno che, a 50 anni passati, andava ancora in giro a dire che il punk gli aveva salvato la vita, e che verso le nuove generazioni aveva un atteggiamento di rispetto quando non di puro entusiasmo, perché gli piaceva l’idea che qualcuno tenesse vivo l’ideale. Molti dei suoi eredi saranno a Bologna, a cominciare dagli americani Rancid, di cui dovrebbe essere già in circolazione il nuovo disco. Ci saranno anche i mitici Cramps, veterani della classe di Strummer che ancora portano in giro il verbo di un -b-rock degenerato, tutto sonorità cavernose, sesso e fantascienza splatter di serie z. Da non perdere i Mars Volta, una delle band in assoluto più impressionanti emerse dalla scena alternativa americana di quest’anno. Si comincia bene insomma, e poi si prosegue con Ani Di Franco, fiera espositrice dell’indipendenza come stile di vita, voce critica del sistema americano, artista prolifica come poche. Curiosità per 50 Cent, gangsta-rapper americano autentico, uno che va in giro vantandosi di avere in corpo i buchi di ben nove pallottole. E’ stato il fenomeno musicale americano dell’anno con un disco il cui titolo, tradotto, recita “Diventa ricco o muori provandoci”. Insomma, l’antifona dovrebbe essere chiara. Garantisce Eminem. A Brescia gli ultimi sprazzi di cartellone estivo riportano in scena Guccini.
Ad ottobre, spazio a Bowie, Ben Harper, Muse e molti altri.

Di: Claudio Andrizzi

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