DIAMO UNA MANO… AI NOSTRI PIEDI

| 1 luglio 2005
pediluvio

L’occhio sarà anche lo specchio dell’anima, ma il piede, signori miei, è il ritratto fedelissimo della nostra forma fisica.

Sferica o longilinea, curata o un po’ bistrattata, parca o dedita agli eccessi, vigorosa o acciaccata, la fisicità si riflette con implacabile precisione nelle nostre povere estremità che, secondo le medicine alternative orientali e non solo, racchiudono in ogni loro punto una chiave d’accesso ad ogni singolo organo del nostro corpo. La riflessologia insegna che massaggiando o utilizzando la digitopressione su determinati punti del piede, andiamo ad agire su specifiche parti del nostro corpo, risolvendo spesso problematiche non trascurabili. Alla luce del sempre maggiore interesse suscitato dalle tecniche naturali applicate per risolvere le magagne quotidiane, decantiamo le virtù benefiche del pediluvio. O meglio… dei pediluvi, visto che ce ne sono per tutti i piedi. Quelli caserecci al sale grosso, al bicarbonato o all’argilla, per decongestionare, disinfettare, o sgonfiare, quelli più raffinati allo zenzero e magnolia o alla lavanda per ottenere uno straordinario effetto relax, con oli essenziali per tonificare e rinvigorire le nostre stanche membra. Insomma, il pediluvium, rimedio antichissimo eppur così attuale, è davvero un grande amico della nostra salute, in particolar modo per chi soffre di nevralgie, cefalee, stitichezza e dolori mestruali. Ma i metodi più semplici sono anche quelli più efficaci. Ottimi, infatti, per riattivare la circolazione e restituirci energia e vitalità, sono i pediluvi alternati. Si passa dall’acqua fredda (dai 15° ai 20°) a quella calda (dai 37° ai 41°), avvicendando le immersioni per una decina di minuti, un minuto nella parte calda, venti secondi nella fredda e via di seguito. L’ultima immersione deve essere effettuata nell’acqua fredda. Di certo la palma dell’originalità spetta ai pediluvi realizzati con i fondi del caffé che non predicono il futuro, ma danno una carica straordinaria, senza intaccare stomaco o cuore. Venti minuti in un catino di acqua tiepida unita a tutto ciò che avete recuperato dalla vostra fedele moka e, garantito da personale esperienza, niente potrà più frenare la vostra vitalità. Lo suggeriamo a chi rimane per molte ore in piedi mentre lavora e a tutti gli irriducibili delle ore piccole.

Di: Elena Pellegrini

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