Desenzano SAN ZENO DALL’ANIMA SEMPLICE

| 20 aprile 2007

Una festa prima della consacrazione della Chiesa. Per ricordare San Zeno e la sua vivacissima comunità parrocchiale. Una bella festa alla presenza di chi ha vissuto intensamente in questo angolo di Desenzano al confine con Rivoltella. La cronaca ricorda che il 13 maggio prossimo il Vescovo di Verona si recherà tra i fedeli sanzenesi per consacrarne proprio l’edificio di culto. La Parrocchia, creata fin dal 1965, insieme a quelle di Sant’ Angela alle Grezze ed a quella di San Giuseppe Lavoratore a Capolaterra, pur avendo edificato la nuova Chiesa, su progetto dell’Architetto Giuliano Visconti, aspetta ancora il definitivo atto della sua consacrazione. L’occasione ha così suggerito ai fedeli e quasi ….e a tutti coloro che hanno partecipato alla costruzione della comunità di organizzare una serata per riportare alla memoria le tappe percorse insieme. L’incontro si è tenuto nella sala parrocchiale ed ha visto la partecipazione interessata e numerosa del popolo di San Zeno, che ha gradito le suggestioni dei ricordi proposti. Inizio ufficiale della serata a cura del Sindaco di Desenzano Fiorenzo Pienazza, Sanzenese DOC, che ha raccontato i primi passi compiuti dalla comunità dei fedeli, in un ambiente che era ancora privo di urbanizzazione. E’ stato poi il turno di altri appartenenti al rigoglioso Team San Zeno. A cominciare da Roberto Soncina, che ha ricordato la costituzione del Gruppo Stella, ancor oggi attivo nell’animare la sera della vigilia di Natale, e tutte le attività sportive. Ed ancora è intervenuto Vittorio Bonatti, sottolineando il fecondo incontro tra studenti e lavoratori della parrocchia che alla fine si consumava nelle memorabili partite di calcio tra “estudiantes et badilantes”. Del giornale della parrocchia ha parlato Maurizio Zanetti, rappresentando “il Trombone “, questo il titolo del giornalino, come il vero antesignano del gossip, da Parrocchia si intende. Suggestivo e commovente il ricordo di Don Ugo fatto dal fratello Don Gianni. Giorgio Cemmi ha poi rammentato le attività estive realizzate con gli allora ragazzi della parrocchia, che potevano riconoscersi nelle fotografie proiettate, senza trascurare i momenti meno felici della comunità, quelli delle tensioni e delle incomprensioni, riportando tutti con i piedi saggiamente e solidalmente per terra. Dolce e delicato il ricordo di Don Sergio dedicatogli da Bianca Carletti. Da ultimo il Parroco, Don Mario, felice per la riuscita della serata, si è augurato che per il futuro la Parrocchia continui ad essere sicuro punto di riferimento per tutta la comunità, ovvero un luogo ove ciascuno possa ritrovarsi a scambiare esperienze, pensieri e dare alla propria vita un significato più autentico. Ora si attende il Vescovo, per quella consacrazione ufficiale della Chiesa attesa da tanto tempo. In mezzo alle difficoltà di quegli anni Sessanta e Settanta delle origini, a San Zeno si era creato uno speciale zoccolo duro di impegno che è arrivato ai giorni nostri. Ricordi personali attraversano questo viaggio di tutta una comunità, che nel sapore concreto della periferia che cresce e si moltiplica, ancora oggi riesce a manifestare una passione e un sentimento di altissimo profilo ideale. Ma qual è il segreto di tanta longevità relazionale? Sicuramente l’approccio semplice e disincantato, verso ogni tipo di situazione. Come al tempo in cui la Chiesa altro non era che una sacrestia ed i tornei di calcio ed i convivi parrocchiali, scaturivano dal venir fuori dell’anima senza prosopopea.

Di: Rocca

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