Desenzano L’ALTA VILLA ROMANA

| 19 aprile 2007

Pochissimi, invece, sono a conoscenza del recente ritrovamento (i primi scavi archeologici sono iniziati nel 2004, per poi concludersi nel corso del 2006) di un altro grande complesso in località S. Cipriano, poco distante dalla cascina Faustinella e vicino al casello autostradale. Si tratta di una villa rustica di ragguardevoli dimensioni (stimate in almeno 10.000 mq) che doveva trovarsi al limite dell’area anticamente occupata da una vasta zona di fitta vegetazione arborea, denominata dai documenti, a partire dall’età altomedievale, silva in ligana. Attualmente il toponimo ‘Lugana’ indica una zona pianeggiante, compresa tra i territori di Desenzano, Pozzolengo e Peschiera, sino alla metà del secolo scorso ancora ricca di acquitrini e canneti ma in precedenza coperta da grandi boschi.
Gli scavi archeologici hanno rivelato l’esistenza di almeno due edifici distinti, anche cronologicamente, i resti del primo dei quali, presumibilmente una villa databile alla fine del I secolo a.C., dopo un periodo di abbandono sono stati completamente obliterati dalla successiva costruzione residenziale di età tardoromana (inizio del IV secolo d.C.), che deve poi aver avuto una continuità di vita, con vari piccoli rifacimenti e modifiche nelle strutture murarie e nella destinazione degli spazi, fino almeno alla prima metà del V secolo.
Successivamente, dopo un lasso di tempo difficilmente quantificabile, ma che deve aver avuto la durata di almeno 50-100 anni, dalla seconda metà del VI a tutto il VII secolo d.C. l’area è stata parzialmente rioccupata da un insediamento longobardo costituito da capanne in materiali deperibili (legno, paglia) che hanno in parte riutilizzato le rovine delle murature del grande edificio romano.
Durante la settimana della Cultura, che verrà celebrata in tutt’Italia tra il 12 ed il 20 maggio prossimi, presso l’area archeologica nazionale delle “grotte di Catullo” di Sirmione verrà presentato un piccolo volume − finanziato, come anche le indagini archeologiche e le analisi sui materiali, dalle ditte FOGLIATA S.p.A. e La Rova s.r.l. di Brescia e Lonato − che si basa su approfonditi studi scientifici da parte di esperti e con il quale si è cercato di ricostruire le vicende che caratterizzarono l’uso dell’edificio e la vita dei suoi abitanti, anche con l’ausilio di ricostruzioni grafiche e confronti con le altre realtà contemporanee note nel territorio circostante.

Di: Portulano

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