DESENZANO GRANDI FIRME

| 28 febbraio 2007
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In vetrina tutti i marchi d’alta moda. Basta una passeggiata, tra vie e piazze per osservare la città nella sua veste fashion. Nulla da invidiare alle mitiche capitali dello shopping, per acquisti importanti senza inutili suggestioni.

Vissuto di stile ed alta moda per le vie di Desenzano del Garda. Con marchi di grande eccellenza che primeggiano tra portici, piazze e spazi di questa città fashion, dall’elegante look accarezzato dal frontespizio attraente del lago. Per osservare questa traccia di poesia d’abbigliamento golosamente offerto ai nostri occhi in fruizione, basta un giro d’orizzonte veloce. Una passeggiata rilassante in favore di porfido senza auto, per catalizzare un’emozione attraverso il linguaggio della vetrina. Altro che televisione e il suo inscatolato catodico buono per tutte stagioni. Pretenzioso elettrodomestico dove la verità si scompone in rivoli spesso noiosi e sempre più banali. Qui a Desenzano, sorta di via Monte Napoleone a Milano o Via Condotti a Roma, un po’ più timida nella proposta, ma altrettanto super nell’offrire eleganza, di virtuale c’è ben poco. Tutta sostanza, come l’acqua del lago che scorre ostinatamente da nord a sud, senza sfacciataggine, ma con metodo e armonica determinazione. Bandito il fumo, inutile e malsano a vari livelli (salute in primis e finte suggestioni subito a ruota), mettiamoci all’opera in questa scorpacciata di ricerca di mis en place d’abbigliamento. Iniziamo con lo sguardo ai negozi. Sono tanti. E aumentano. Crescono come funghi raffinati dagli onori del condimento della domanda che si fa più pressante. L’economia rilancia ed ecco l’offerta. E che offerta. Valida e prestigiosa in ogni tipo di location. Da Piazza Malvezzi lungo le direttrici dei Portici, Via Castello, Via Roma fino a Capolaterra il prodotto è di classe. Con il marchio che si fa vedere in bella evidenza per la gioia dei gruppi o dei singoli da passeggio, da intrattenimento o direttamente d’acquisto. Marchi che la regola vuole in primi piani da sfilata nelle Milano, Roma, Parigi, Londra, New York incasellate creativamente dal martellante movimento dei media, che ne rifrangono fascini e lussi in ipotesi di esclusività. Poi giriamo l’occhio distratto negli incroci giusti del salotto desenzanese e troviamo tutto anche qui. Non manca nulla in questo viaggio in cui ci tuffiamo senza esitazioni, scusandoci se la memoria ci fa difetto per qualche firma di prestigio. Iniziando da Yves Saint – Laurent, ispirato da quel preziosismo d’oltralpe classicamente confezionato. La festa del look – passerella Desenzano può proseguire con l’incantata avvenenza di Gucci e con l’architettura da sartoria del mago Ferré. Avanti con le oniriche tessiture di Alexander Mc Queen, in contrasto avvincente con l’avanguardia trendy di April 77. Geometria della corporeità sono i battiti ispanici di Balenciaga, mentre Burberry riquadra il suo British senza tempo. Un inchino obbligato al sublime e inossidabile Dior. E uno sguardo ammirato al non convenzionale linguaggio innovativo di Dolce e Gabbana ed allo sdoppiarsi travestito di giorno e notte di Les Hommes. L’esplosiva griffe di Moschino arrota le sue armi di paradosso elegante, moderato con delicatezza dall’essenziale linearità di Margiela 6 e dall’inconfondibile e preciso design di Polo Ralph Lauren. Coccole riscaldate inimitabili sono quelle del cachemire di Loro Piana. Altre lane esplosive ammiccano ai colori avvincenti di Missoni ed alle calde figure, in contrasto con la denominazione, di Iceberg. Un posizionamento particolare Desenzano lo offre anche al segno originalmente maculato di Roberto Cavalli. Mentre sua maestà Armani, ricama l’essenzialità costruttiva dei singoli portamenti e Valentino intriga donna e uomo con le forbici del suo mito. Non contenti abbassiamo lo sguardo, gettandoci ai piedi della nobiltà di Tod’s, Hogan e Church’s, alzando poi maliziosamente lo sguardo verso le luci sensuali de La Perla. Compendio finale a quel diavolo indossato, così sagacemente tentatore nel suo inconfondibile registro estetico. Tutto da vedere in compagnia di Desenzano e della sua classe di operatori di settore speciali e, naturalmente, all’ultima moda. Ma c’è sicuramente di più. Basta un andirivieni di portici, o una riflessione di piazza. E per Monte “Napoleone”, non resta che il riposo di Sant’Elena.

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