Desenzano del Garda: la chiamavano Via Cemento Armato

| 4 gennaio 2017
cemento

Qualche riflessione sul contestato cambio di nome della via di Desenzano con l’ipotesi di intitolarla a Stefano Bazoli storico deputato bresciano dell’assemblea costituente. Nessun beneficio nel cambiare il nome ad una cosa. Altra faccenda inondare di cose-case-strade. Anche se innominate. E alla fine un angolo di territorio libero da intitolare si trova sempre.

Viavai dialettici desenzanesi. Prima le cose e poi i loro nomi. E viceversa. Quando l’assunto si ribalta la percezione cambia. In meglio o in peggio. Non esiste una regola. Resta l’azione che determina il cambiamento. Atto decisivo frutto della volontà. Di quale volontà? Da plebiscito? Oligarchica di pochi? Da diritto divino o proprietà privata dinastica? Frutto emozionale percettivo di un momento? Fin qui l’agire dell’umana specie.

Poi c’è l’utilità sostanziale che si riassume nella domanda: a cosa serve? Desenzano del Garda, Via Cemento Armato cambia nome. D’ora in avanti verrà chiamata Via Stefano Bazoli. La decisione è dell’amministrazione comunale in ragione del dare lustro a Stefano Bazoli, deputato bresciano dell’assemblea costituente. Risultato: rimostranze da parte dei residenti nella piccola strada. Ricominciamo: vengono prima i nomi o le cose? Via Cemento Armato si chiama così perché in quella zona fu costruita la prima casa proprio in cemento armato. Erano perlopiù gli anni Cinquanta. Dalla cosa al nome. Con la banalità linguistica che certifica una tradizione.

Stefano Bazoli, come si diceva deputato DC della costituente, è indubbiamente personaggio di grande lustro. Tra l’altro figlio di Luigi Bazoli che fu tra i fondatori del Partito Popolare, nonché padre di Giovanni Bazoli fino all’aprile scorso Presidente di Banca Intesa Sanpaolo. Riferendoci alla via in questione possiamo però dire che l’associazione onorifica alla sua figura rappresenta un’astrazione. Dal nome alla cosa.

Proseguendo su questo viatico stradario del buonsenso, arriviamo all’utilità dell’atto che pare piuttosto sterile ed inconsistente. Anche perché il territorio è grande. Lo è per costruirci sopra, magari in maniera aggressiva con annessa speculazione. Figuriamoci allora se non resta qualche angolo del territorio da destinare ad incoronamenti e dediche. Un viottolo di campagna, una viale alberato un bosco al limitare delle periferie.

Tornando a noi, economizzare sui nomi cancellandole uno e mettendone un altro, non genera alcun effetto benefico a livello di bilancio. L’azione è ininfluente per la spesa pubblica. Mentre la parsimonia, sulle cose e il loro generarsi spesso temerario, è regola importante e negli anni molto disattesa. Così insieme all’augurio di lunga vita per via Cemento Armato, denominazione che non fa male a nessuno, ma rammenta qualcosa, una cosa, un evento, aggiungiamo quello di indirizzo diverso, magari appoggiato nel verde, intitolato a Stefano Bazoli. Azione nobile e giusta. Ri Costituente, vista l’aura storica, fra Si o No di cose e nomi utili.

L.C.

Dal Dipende Inverno 2016 www.giornaledelgarda.info/giornali/161210-0137-234dipendedoppiapagina.pdf

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