Desenzano del Garda (Bs)
RIAPERTURA MUSEO RAMBOTTI

| 3 maggio 2011
chiostro museo rambotti

Riapre il Museo civico archeologico Rambotti. Un museo per Desenzano, per il basso Garda e ben oltre.

Il museo civico archeologico Rambotti pone tra i propri obiettivi la promozione del patrimonio archeologico del basso Garda. Dall’anno dell’inaugurazione, avvenuta nel 1990, l’istituzione ha vissuto un progressivo ampliamento dei propri orizzonti culturali. Un’esigenza di visibilità che, da collezione di interesse locale, ha portato l’istituzione desenzanese ad acquisire una posizione ragguardevole nell’ambito della Rete dei Musei Archeologici della province di Brescia, Cremona e Mantova (MA_net), di cui è uno dei fondatori. Dopo sei mesi di chiusura per lo svolgimento di lavori di ristrutturazione e aggiornamento tecnologico, il 14 aprile ha riaperto i suoi spazi espositivi riservando ai ragazzi, i principali destinatari del nuovo progetto espositivo, una visita guidata. “Il museo, dedicato a Giovanni Rambotti, l’archeologo dilettante che raccolse la più importante collezione di materiali palafitticoli dell’età del Bronzo, -conferma Emanuele Giustacchini assessore alla cultura del Comune di Desenzano – è, per la sua posizione geografica in un territorio che ha restituito numerosissime testimonianze, uno dei musei che, nel tempo, ha saputo raggiungere il maggior numero di cittadini. Il progetto di riallestimento degli spazi espositivi ha consentito un ampliamento, atteso da tempo, della superficie espositiva. Ora, le nuove sale, realizzate per accogliere le evidenze archeologiche provenienti dagli scavi del Lavagnone, offrono ai visitatori una panoramica delle culture preistoriche del Garda. Una nuova sezione, con una particolare attenzione per i collezionisti desenzanesi, è stata dedicata al collezionismo del XIX e XX secolo: i reperti della collezione dell’avvocato Emilio Mosconi, anch’essi rinvenuti presso la palafitta del Lavagnone, originariamente disposti in diverse vetrine, sono ora stabilmente raccolti e organizzati sistematicamente in un’unica sezione. La realizzazione di un nuovo spazio riservato agli studiosi e ai ricercatori -un laboratorio confortevole e riservato- faciliterà inoltre un’attività scientifica che, in collaborazione con il Museo della Valle Sabbia di Gavardo e il Comune di Polpenazze del Garda, è giunta al quarto anno di finanziamento
regionale nell’ambito del progetto “le palafitte di area Gardesana”. Un’importante attività di studio che ha consentito di diffondere i risultati delle analisi metallografiche condotte sui manufatti provenienti dagli insediamenti palafitticoli dell’età del Bronzo. Il celebre aratro del Lavagnone (antica età del Bronzo), trova ora la collocazione più opportuna in uno spazio interamente dedicato che, mediante un’ illuminazione appropriata e una più attenta disposizione del materiale nella sala, consentirà di acquisire la consapevolezza del suo reale valore storico e culturale. L’installazione di un touch screen esplicativo con contenuti multimediali, così come i nuovi pannelli didattici, favorirà un approccio critico ai manufatti conservati nelle nuove sale del museo.

Di: Davide Marchi

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