Desenzano ACCORDO SUL PROGETTO

| 1 febbraio 2007

Dopo due anni di polvere negli uffici comunali il progetto della nuova zona artigianale a Rivoltella, in località Pigna, è pronto.

Solo pochi giorni fa è stato raggiunto un accordo, dopo mesi e mesi di dispute. Il progetto non è ancora stato depositato in Comune, cosa che avverrà nei prossimi giorni, ma la notizia è sicura. Tutti i proprietari hanno firmato. Sono stati i conflitti tra i progettisti scelti dai proprietari dei terreni adibiti a zona produttiva ad aver tenuto fermi i lavori. Mentre sulla parte destra (venendo da Rivoltella) della strada che passa sotto la ferrovia è già possibile vedere i lavori ultimati dei capannoni di Zanetti e Valle Gomme, sul lato sinistro (località Pigna) si possono scorgere solo erba e campi che arrivano fino al ciglio della tangenziale. Sono questi i 220.000 metri quadrati che, con la convenzione urbanistica approvata il 16 marzo 2005, sono stati adibiti a zona artigianale-produttiva. Da quel momento comincia il calvario; mentre l’appezzamento di Zanetti, sensibilmente più piccolo e con un solo proprietario, è stato velocemente urbanizzato e reso produttivo, l’altra parte, molto più estesa e divisa tra ben 31 proprietari, è stata oggetto di aspre dispute. I tecnici incaricati di progettare l’urbanistica di base (fognature, cablaggi alla rete idrica ed elettrica, strade), studi Girelli, Orio e Merici, non sono giunti ad alcun accordo, e come recita una legge in materia, finché non è stato stabilito un progetto urbanistico condiviso da tutti i proprietari, i lavori non possono iniziare. Si è tentato anche di andare per vie legali, chiedendo al TAR la possibilità di iniziare i lavori solo nella zona dei proprietari che lo avevano scelto. Il TAR, con una sentenza amministrativa del 27/01/06 ha rigettato il ricorso e ha stabilito che finché non c’è accordo tra le parti, i lavori non possono iniziare. Solo in un secondo tempo allo studio Merici è subentrato lo studio Bertolinelli, a cui si deve anche la stipulazione di un patto. Il Sindaco Pienazza, che ha tentato di redimere questo conflitto, ha spesso chiesto che “i tecnici vengano a un qualunque accordo, sottoscrivano un progetto comune, in modo che la zona venga velocemente urbanizzata.” I proprietari nel frattempo hanno continuato a pagare un ICI altissima per un terreno che rimane a maggese (l’ICI per i terreni artigianali è del 7‰, di molto superiore a quella per i terreni agricoli). Per un motivo del tutto futile.
Giuseppe De Gasperini, che guida una cooperativa di artigiani di Desenzano per l’acquisto di parte del lotto, ha dato con orgoglio la notizia dell’avvenuta pacificazione tra i tecnici. “L’accordo è stato raggiunto dopo trattative private. Finalmente siamo giunti a una soluzione,” racconta De Gasperini. “Aspettiamo che il Comune bandisca la vendita dei terreni e definisca il prezzo di vendita, che deve essere frutto di una decisione politica e non commerciale.” L’obiettivo, Comune ad amministrazione e artigiani, della creazione di questa zona produttiva dislocata dal centro storico di Desenzano è quella di spostare le attività artigianali più rumorose, inquinanti e ingombranti dal centro della cittadina. Inoltre il comune metterà a disposizione delle aziende desenzanesi 23.000 metri quadrati (dei 220.000) a prezzi agevolati rispetto al mercato. Molte aziende potrebbero approfittare di questi vantaggi: avere una zona produttiva vicino all’entrata della tangenziale e più spazio per i magazzini e i parcheggi è un fattore sicuramente positivo. La guerra tra i tecnici è stata come una spada di Damocle sospesa sulla possibilità di attuazione del progetto. Desenzano, che negli ultimi anni ha registrato un sensibile aumento delle PMI sul suo territorio, ha bisogno di un’area artigianale funzionale e funzionante (soprattutto). Fino ad adesso in quel grande prato dall’ICI un po’ troppo alta ci hanno zampettato solo grilli.

Di: Matteo Todesco

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