Confagricoltura: “Lo Stato rimborsi i soldi delle assicurazioni”

| 26 luglio 2015
confagricoltura

Il presidente Paolo Ferrarese: “Situazione insostenibile: alle aziende erogato solo il 27 per cento delle somme previste”.

“Lo Stato rimborsi al più presto gli agricoltori che nel 2014 hanno contratto le assicurazioni agevolate contro le calamità naturali”. A lanciare l’appello è Confagricoltura, che denuncia la mancata partecipazione, da parte dello Stato, nel pagamento della quota prevista del premio assicurativo sulla grandine. Una circolare di Agea, l’agenzia per le erogazioni in agricoltura, ha comunicato infatti che, per mancanza della quota di finanziamento nazionale da aggiungere a quella europea, gli agricoltori che nel 2014 avevano fatto ricorso al sistema assicurativo agevolato riceveranno solo un terzo di quanto avevano previsto. Il sostegno pubblico sarà pari al 27 per cento della spesa assicurativa sostenuta dalle imprese, invece del 65 per cento massimo erogabile. All’appello mancano, in sostanza, 126 milioni di euro su un importo complessivo da erogare di 336 milioni.

“Il problema sta pesando molto sui bilanci delle nostre aziende – spiega Paolo Ferrarese, presidente di Confagricoltura Verona -, già in crisi di liquidità a causa dei prezzi ai minimi storici in conseguenza della riduzione dei consumi, degli squilibri nelle relazioni di filiera e di situazioni geopolitiche internazionali come l’embargo russo. I rimborsi sui contributi già versati dovevano arrivare entro il 30 giugno, ma all’appello manca ancora il 40 per cento. A farne le spese sono soprattutto i comparti di tabacco e ortofrutta, viticoltura in primis”. Il ministero delle Politiche agricole ha comunicato che la copertura in bilancio c’è, ma non ha specificato quando i soldi arriveranno: “La situazione è insostenibile e rischia di mettere le imprese in ginocchio – incalza Ferrarese -. Già da alcuni anni c’è stata una forte riduzione degli stanziamenti nazionali a sostegno del piano assicurativo. Va ricordato peraltro che sono stati proprio gli enti pubblici a sollecitare l’ampliamento del ricorso a questo strumento, sulla scorta del cambiamento climatico e degli eventi meteo che hanno flagellato i raccolti. Non è tollerabile che i redditi agricoli debbano essere ulteriormente penalizzati – conclude il presidente – anche per la sottrazione di finanziamenti pubblici consolidati e sempre fortemente pubblicizzati”.

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