Cento (Ferrara) – LE GUERRE DI AROLDO BONZAGNI

| 20 febbraio 2016
Bonzagni - Cento 2015-16 - 1

“Artista impegnato, divertente, scomodo, irriverente.”

Cento, comune italiano di 35.837 abitanti della provincia di Ferrara, in Emilia-Romagna, è definita spesso terra di confine, perché nonostante sia in provincia di Ferrara la distanza che la separa dal suo capoluogo di è pressoché la stessa che la separa da Bologna, è talvolta rinominata proprio “La piccola Bologna” per via della struttura dei portici e del centro storico, in stile bolognese. Il centro di tutte le attività è da sempre la piazza centrale. Piazza Guercino, dedicata a Giovanni Antonio Barbieri detto il Guercino (1591-1666) uno dei più importanti pittori italiani di sempre – nativo proprio di Cento – su due lati è dominata dalla presenza del Palazzo del Governatore e al centro la statua del Guercino realizzata nel 1857 dal giovane Stefano Galletti. Il Municipio-Palazzo del Governatore fu eretto nel 1502, in occasione del matrimonio fra Alfonso I d’Este e Lucrezia Borgia e della conseguente annessione di Cento al ducato ferrarese. Sorse con lo scopo di offrire una degna residenza ai commissari ferraresi deputati al governo della città. L’attuale aspetto neo-medioevale del palazzo risale al radicale restauro del 1919, mentre la Torre dell’Orologio, venne eretta dall’architetto F. Giraldini attorno al 1550. Oggi ospita, l’Assessorato alla Cultura e gli Uffici dei Servizi Culturali del Comune, Sala Zarri, la Pro Loco, alcune attività commerciali e di ristorazione, la Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea; quest’ultima è dedicata all’artista centese Aroldo Bonzagni (1887-1918) “pittore elegante ma di polso, disegnatore assiduo e penetrante, capace di fare della buona satira sociale e politica, inventore felice nel genere ancora quasi nuovo della pubblicità.” Voluta da Elva, sorella di Bonzagni, per ricordare il fratello morto nel 1918, la galleria fu istituita nel 1959. La collezione museale è incentrata su un nucleo di lavori dello stesso Bonzagni e su una raccolta di opere della pittura figurativa italiana del XX secolo. Fra i molti autori rappresentati vi sono Aldo Carpi, Achille Funi, Raffaele De Grada, Filippo De Pisis, Lucio Fontana, Umberto Lilloni, Giò Pomodoro, Aligi Sassu, Pio Semeghini, Mario Sironi, Adriano Spilimbergo, Guido Tallone, Renato Vernizzi e Adolfo Wildt. Proprio quest’ultimo, realizzò il Monumento Aroldo Bonzagni, suo grande amico, ora trasferito in questa sede dopo essere stato per tanti anni tra le eccellenze artistiche all’interno del Cimitero Monumentale di Milano fin dall’inaugurazione nel 1919; in quell’ambito un anonimo critico di “Emporium” nel suo saggio “Un ricordo marmoreo di A. Wildt” così scrisse: “La genialità creativa, la esasperazione di indagine anatomica, la sapiente plastica, tutte le qualità personali dell’originalissimo scultore milanese sono qui rappresentate. Nelle tre maschere ‘Ironia, Satira, Dolore’ ha sintetizzato sapientemente nei tre aspetti dell’umanità l’opera artistica del Bonzagni.” Quindi è risultata più che logica e doverosa la scelta di questa istituzione museale di ospitare una retrospettiva dedicata a Bonzagni, di taglio diverso rispetto ad altre su di lui tenute in precedenza; quella attualmente in corso riguarda infatti in particolare l’influenza dei primi conflitti del Novecento sull’opera dell’artista, per offrire un’inedita indagine del suo contributo iconografico alla ‘narrazione’ della guerra italo-turca (e all’Impero Ottomano, che di lì a breve avrebbe cessato di esistere dopo secoli di dominio nell’Europa dell’Est dai Balcani in giù) e della Grande Guerra; un pittore che, pur essendo scomparso a soli 31 anni, ha lasciato una traccia significativa nel panorama artistico del Novecento. Dopo avere firmato i primi manifesti del Futurismo, realizzò immagini e vignette di satira politico-sociale per le principali riviste illustrate ed inventò originali manifesti pubblicitari. La mostra, curata di P. Pallottino, F. Gozzi, G. Virelli, realizzata con la collaborazione del Dipartimento delle Arti dell’Alma Mater Studiorum Università di Bologna e con il patrocinio del Comune di Milano, è distribuita in tre sezioni. La prima, “Le due guerre di Aroldo Bonzagni”: con l’arma della satira, matita e pennello, le sue guerre d’invenzione documentate nelle tavole de “Gli unni e gli altri!”, ne “I Comandamenti di Dio” e nelle copertine della “Trincea” e del “Signor sì”. La sezione è integrata dalle opere pittoriche e grafiche di artisti che condivisero il percorso e la fine della “Belle Epoque”, spesso nel sangue delle trincee. La seconda, “Le maschere della città”: la Milano mondana ritratta alle corse, ai caffè e all’uscita dalla Scala e, come contraltare, l’universo degli straccioni e degli emarginati che popoleranno negli ultimi anni le opere dell’artista, con fare espressionista. Bonzagni si era trasferito in città nel 1903 per frequentare l’Accademia di Brera, venendo in contatto con le personalità più importanti di quegli anni, come Marinetti, D’Annunzio, Toscanini, Boccioni, Margherita Sarfatti, Carrà, Balla, Sironi, Wildt. Al seguito uno spazio espressamente dedicato al suo soggiorno a Buenos Aires nel 1914. La terza, “La satira armata” ha come bersaglio il mondo della pubblicità, della politica, della censura, del 1° Maggio, delle suffragette, della musica e della moda. Questa mostra è anche il simbolo della rinascita in quanto si re-inaugura la Galleria d’Arte Moderna cittadina, ritornata al suo splendore dopo un lungo restauro dopo i danni procurati dal terremoto in Emilia-Romagna del Maggio 2012. Il catalogo, pubblicato da Minerva Edizioni, è tutto da godere e da leggere, con interventi dei curatori e di vari critici, fra cui Elena Bastelli, Giuseppe Virelli, Silvia Grandi, Eric Balzaretti per gli approfondimenti, unitamente al Sindaco, Piero Lodi, e all’Assessore alla Cultura, Claudia Tassinari. A mio avviso è un libro di grandi riflessioni illustrate – tanto più significative perché provenienti da una persona così giovane – che posso riassumere nella frase di Eschilo, qui citata: “La prima vittima della guerra è la verità!”

Galleria d’Arte Moderna Aroldo Bonzagni, Piazza Guercino 39, Cento FE; fino al 28 Febbraio 2016; Orari: venerdì sabato e festivi: 10-13 e 15.30-19.30; gli altri giorni su prenotazione: Per informazioni: Tel: 051/6843334-6843387-6843390; www.comune.cento.fe.it

Fabio Giuliani

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