Castiglione delle Stiviere (Mantova): EMILIO ISGRO’

| 9 novembre 2014
Isgrò

 

“L’oro della Mirandola. Cancellature per Giovanni Pico”

Istituita nel 2008, grazie alla passione e alla generosità di Maria Simonetta Bondoni Pastorio (1954-2012), la Fondazione omonima (FPBP) si è rapidamente imposta come punto di riferimento per attività culturali di assoluto rilievo, tanto a livello locale quanto sul piano nazionale e internazionale. Dal 2009 la Fondazione ha aperto e gestisce il Museo di Palazzo Bondoni Pastorio. Per la qualità del proprio impegno scientifico, è stata inserita dal MIUR nell’Anagrafe Nazionale delle Ricerche. Le attività di ricerca si occupano di tre ambiti fondamentali: 1) Sociologia del benessere e della salute, sotto la responsabilità scientifica della Professoressa Silvana Greco (IES Abroad – Milano; FU Berlin). Dal 2013 la Fondazione partecipa al programma COST, rete intergovernativa di collaborazione scientifica promossa e finanziata dall’Unione Europea. 2) Museografia e storia dell’arte. 3) Cultura ebraica, per la cura del Prof. Giulio Busi (FU Berlin).  Lo sforzo, che ispira l’insieme delle attività della Fondazione, è quello di progettare e realizzare iniziative coordinate, a livello locale, nazionale e internazionale, che abbiano un orizzonte temporale di medio-lungo termine, e che permettano, attraverso la valorizzazione delle sinergie, di migliorare la qualità e l’impatto sociale dell’offerta di cultura. Questa Istituzione, istituita e mantenuta grazie a un finanziamento privato, dialoga naturalmente con gli interlocutori pubblici (in primis con il Comune di Castiglione delle Stiviere, che partecipa al Consiglio di Amministrazione) e si rivolge alla società civile, con cui intende interagire sempre più strettamente. La programmazione delle attività per il 2014 prevede concerti di musica classica (nel seicentesco Salone Aureo), conferenze, convegni e un’intensa attività di ricerca scientifica. Nell’ambito delle manifestazioni legate all’arte e promosse dalla Fondazione, su proposta di Giulio Busi, suo Presidente ed esperto di studi ebraici e rinascimentali, è stata organizzata qui, ed è tutt’ora in corso un’importante personale di Emilio Isgrò, dal titolo “L’oro della Mirandola. Cancellature per Giovanni Pico”, curata da Marco Bazzini e Silvana Greco. Con un’installazione che si snoda nelle antiche sale della dimora patrizia, Isgrò, uno dei massimi protagonisti dell’arte contemporanea, interpreta da par suo le “Conclusiones del Conte” di Giovanni Pico della Mirandola (1463-1494), testo capitale del Rinascimento, apparso nel 1486 e subito condannato (e bruciato) dall’Inquisizione per sospetto d’eresia, proprio lui che, per la sua sapienza, era stato definito “la Fenice degli ingegni”.  Secondo la Greco, quella proposta dall’artista non è una provocazione urlata, ma un’ironia assidua, che irrita gentilmente da almeno cinquant’anni. La cancellatura di Isgrò, ovvero il suo nascondere per svelare, mette a soqquadro ed esplora non solo la parola o il sistema delle arti ma l’intero modo di guardare al mondo con un diverso linguaggio. La mostra è stata ideata ed inaugurata in concomitanza con il “Festivaletteratura” di Mantova, dove lo stesso artista e la Greco, nell’ultima giornata, hanno fornito un’anticipazione alcune ore prima.                                                                                                           Palazzo Bondoni Pastorio è altresì noto in quanto il 24 Giugno 1859 vi stava soggiornando Henry Dunant, cittadino svizzero in missione diplomatica; egli rimase letteralmente sconvolto dalla visione di morti e feriti a causa della battaglia appena conclusa nei pressi di Solferino e San Martino, tra gli eserciti dell’impero austro-ungarico e i Piemontesi aiutati dai francesi di Napoleone III, con la vittoria dei secondi, episodio-chiave per la definizione della Seconda Guerra dell’Indipendenza italiana. Dunant, osservando numerosi volontari, soprattutto donne, mentre prestavano soccorsi ai rappresentanti di entrambi gli schieramenti, senza guardare che divisa indossavano, in diversi punti privati, piazze, chiese (come l’adiacente Duomo) ebbe l’idea di creare un altro tipo di “esercito”, più pacifico, costituendo in seguito un’associazione che ben presto si diffuse in tutto il mondo: la Croce Rossa Internazionale. Dal 1959, a cento anni esatti da quelle vicende, fu istituito, sempre a Castiglione, il Museo Internazionale della Croce Rossa, tutt’ora aperto al pubblico.

Palazzo Bondoni Pastorio – Via Marconi 34, Castiglione delle Stiviere (Mantova);                                                                                                                                                        Fino al 9 Novembre 2014; Orari: sabato e domenica 15-19. Altri giorni su prenotazione; Biglietto: 8 Euro; Informazioni: info@fondazione-bondonipastorio.eu

Fabio Giuliani

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