CARNEVALE VERONESE 474° BACANAL DEL GNOCO

| 1 febbraio 2004

L’apertura del Carnevale ha avuto luogo il sei gennaio, con la prima apparizione in pubblico delle maschere in Piazza Bra. Si prosegue quindi con un fitto programma di sfilate nei diversi quartieri e con le elezioni delle maschere più tipiche, quali “Mastro Sogar”, “Bepo Patata”, “Duca de la Pearà”, “Simenon de l’Isolo” solo per citarne alcuni e – più importante fra tutti – il “Papà del Gnoco”, che verrà eletto il 1° febbraio, come sempre rigorosamente nel quartiere San Zeno.


E’ lui la maschera principale di questo carnevale nato dalla fame, un panciuto sovrano in costume bianco e rosso che brandisce a mo’ di scettro un forchettone con tanto di gigantesco gnocco infilato sui rebbi, mentre cavalca un semplice asinello ed è attorniato dai suoi dignitari, la corte gnocolara. Sarà lui il Re delle sfilate e del grande “Bacanal” che si terrà quest’anno il 20 febbraio, l’atteso “Venerdì gnocolar”.  Si tratta dell’appuntamento clou del Carnevale: gruppi mascherati provenienti anche dalla provincia e da città limitrofe, carri allegorici e bande musicali sfileranno nelle vie del centro per terminare in Piazza San Zeno dove la festa continuerà ad oltranza. E se il Papà del Gnoco regge un gran forchettone con su infilato il simbolo del suo potere “gnocolaro”, tradizione vuole che, nel venerdì di carnevale, sulle tavole dei veronesi e nei ristoranti compaia il piatto d’obbligo: gnocchi di patata. La versione più tradizionale li vuole conditi con burro e cannella o con il sugo dello stracotto di cavallo, ma ad onor del vero sono ottimi gustati in tutte le salse e non solo perché a carnevale … ogni salsa vale. Ma in questi giorni di grandi baldorie non possono mancare ovviamente i dolci: i più tipici sono le frittelle e soprattutto i galani o chiacchere. Al Palazzo della Gran Guardia, una Mostra Fotografica, aperta dal 14 al 22 febbraio, espone le più belle immagini del Carnevale Veronese.


 


UN PO DI STORIA…


Si fa risalire al 1531 l’origine dell’attuale festa del carnevale veronese e viene considerato il più antico del Continente. Il documento che lo comprova è il testamento di Tommaso Da Vico, un medico che lasciò del denaro per far durare nel tempo quella che era stata una necessità dovuta ad una sommossa popolare: per sedare tale sommossa, causata dall’aumento del costo del pane, furono distribuiti  farina ed altri generi alimentari. Fu istituito un comitato di cittadini, di cui faceva parte anche il Da Vico e da allora la distribuzione si ripete ogni anno nell’ultimo venerdì prima dell’inizio della Quaresima. La “sede” del Carnevale è nel quartiere di San Zeno perché furono proprio i sanzenati ad essere i più attivi nella sommossa e quindi, i Veneziani che, all’epoca governavano a Verona, distribuirono gli alimenti nel rione, dove, per altro, c’è anche la famosa Basilica intitolata al Patrono della Città. Quindi dagli gnocchi di farina si passò gradatamente a quelli di patate e questi, durante il carnevale, sono il piatto principe nelle tavole scaligere e sono diventati un simbolo della cucina veronese. Il Signore del carnevale è il Papà del gnoco che viene eletto ogni anno e che porta in giro per l’Europa l’immagine della festa carnevalesca veronese.


 

Di: Carlo Gheller

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