Càorle (Venezia) – “BELL’ITALIA. La pittura di paesaggio dai Macchiaioli ai Neovedutisti veneti, 1850-1950”

| 16 ottobre 2015
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Gli esordi delle emozioni “en plain air”

Càorle, comune italiano di 11.741 abitanti della città metropolitana di Venezia (ex Provincia), situato tra le foci dei fiumi Livenza e Lemene, a nord est della Laguna fra le località turistiche di Eraclea e di Bibione; si affaccia per 18 chilometri di litorale sul mare Adriatico, ma comprende una serie di frazioni nell’entroterra. Le sue radici affondano nel I secolo a.C. (il nome deriva dal latino Caprulae, probabilmente a causa delle capre selvatiche che vi pascolavano), come testimoniano numerosi ritrovamenti di epoca romana, tra cui l’ “ara Licovia”, altare sacrificale custodito ora nel Duomo, o i ritrovamenti archeologici in mare. La costruzione dell’odierna cattedrale, tuttavia, risale all’XI secolo, su una preesistente basilica paleocristiana, i cui resti sono conservati tutt’ora all’interno del Duomo, nel museo annesso e nei giardini della canonica. In tempi successivi il territorio cittadino era parte del Dogado, cioè del comprensorio metropolitano, nonché nucleo originario, della Serenissima Repubblica di Venezia. Arriviamo alla contemporaneità: Caorle ha iniziato da quest’anno nella stagione estiva un ciclo di grandi eventi espositivi sull’arte italiana. Presso il Centro Culturale “A. Bafile” è attualmente in corso una mostra davvero interessante con oltre 100 opere. Viene considerato qui il paesaggio italiano nella pittura veneta e toscana tra Ottocento e Novecento. La dolce pianura toscana, i laghi,    la laguna e il mare, Venezia nella sua apparizione incantata e poi la campagna e la montagna sono i temi più frequentati da questi pittori che hanno segnato una svolta nel linguaggio artistico di quegli anni. Le opere dei macchiaioli, presenti con i loro maggiori esponenti (Giovanni Fattori, Telemaco Signorini, Vincenzo Cabianca), dialogano con i dipinti dei grandi neovedutisti veneti (Ettore Tito, Luigi Nono, Pietro Fragiacomo, Angelo Dall’Oca Bianca, Guglielmo Ciardi con i figli Emma e Beppe) e di altri validi esponenti (Giovanni Boldini, Fragiacomo, Virgilio Guidi, Felice Carena). Paesaggi della memoria e della contemplazione dove natura e architettura convivono da sempre in perfetto equilibrio armonico rendendo evidente il profondo cambiamento verso un linguaggio più moderno nell’ambito della grande pittura europea e, in alcuni casi, anticipatori degli “impressionisti” francesi.  I “macchiaioli” sono i testimoni oculari di un rapporto diretto tra il pittore e la natura primordiale e intuitiva del paesaggio. Al di là delle concezioni accademiche e romantiche di un “bello ideale” e di un “bello vero”, essi hanno dimostrato, con la pittura, la convinzione che “tutto è bello in natura dal punto di vista dell’arte.” Un discorso parallelo si sviluppa anche negli artisti veneti con una effusione di luce superiore, caratteristica dei luoghi da loro dipinti. Secondo i curatori “non una semplice riproduzione del visibile, ma una ricognizione dei sensi dove il cielo, il mare, gli alberi o la curva delle colline altro non sono che la sintesi emotiva di un vissuto che si trasforma in un paesaggio dell’anima. L’artista, come rapito dall’influenza della luce, dell’aria della vita esterna e da una volontà superiore, non aspira alla riproduzione del visibile ma, al contrario, esalta la rivelazione dell’invisibile. In questi dipinti è celato – e contemporaneamente rivelato – il mistero delle cose esistenti e la loro quotidiana rinascita in una rinnovata materia pittorica.” La rassegna è curata da Stefano Cecchetto e Maurizio Vanni coadiuvati da un prestigioso comitato scientifico presieduto da Tiziano Panconi e composto, oltre ai curatori, da Giorgio Baldo, Eugenio Manzato, Luisa Turchi, Myriam Zerbi, e promossa da Comune di Caorle, Fondazione Terra e Acqua,  Fondazione Santa Cecilia e Museo del Paesaggio a Torre di Mosto (Ve). E’ già stata ritenuta l’unica mostra di grande respiro che si svolge in una località turistica in Veneto fuori da Venezia per il 2015.

Centro Culturale “A. Bafile” – Rio Terrà, Càorle (Venezia); fino al 25 ottobre 2015; Orari: venerdì, sabato e domenica 10-18; per informazioni: Comune di Caorle-Ufficio Cultura, Tel. 0421 219254

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Fabio Giuliani

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