Brescia, Mantova, Verona RILANCIO DEL TURISMO

| 1 luglio 2005

Ora provano anche le Amministrazioni Comunali di Brescia, Mantova e Verona



Con la presidenza dell’assessore al Turismo della città di Verona, Francesca Tamellini, si è svolto a Piacenza un incontro tra il Circuito Città d’Arte della Pianura Padana – costituito da dodici comuni padani tra cui si segnalano quelli di Brescia, Mantova e Verona e gli operatori privati del settore turistico delle città aderenti con l’intento di gettare le basi per la costruzione di un progetto concreto mirato allo sviluppo del turismo sul territorio attraverso la costituzione di un sistema turistico interregionale. Le premesse per un accordo che definisca la creazione di una rete di operatori sono buone: la domanda di turismo organizzato verso l’Italia, infatti, si contraddistingue principalmente per il prodotto “città d’arte” e da un’indagine condotta nel 2004 dall’ISNART su 300 tour operator europei, emerge che l’interesse di itinerari legati ai centri d’arte minori è in forte crescita, tanto da rappresentare la terza categoria di prodotto richiesta dopo le tradizionali città d’arte – Venezia, Firenze, Roma – e il mare. L’incontro è stato introdotto da una approfondita relazione condotta dal prof. Dall’Ara che, senza mezzi termini, ha ricordato che le ragioni vere della crisi del settore turistico italiano sono gli alti prezzi, la quasi impossibilità di recupero qualitativo delle nostre strutture alberghiere, la reiterata entificazione delle strutture che devono fare promozione del settore. Sempre Dall’Ara ha poi sottolineato qual è il vero motore dell’interesse internazionale per il nostro territorio: quello stile di vita che ha prodotto un accumulo, nel corso di migliaia di anni, di unicità presenti solo in Italia e che sono proprio quelle che il turista desidera incontrare per cogliere l’emozione della vita reale. Purtroppo nel nostro paese non esiste continuità in nome della politica del nuovismo; manca un vero marketing interno e soprattutto non si persegue l’assistenza post vendita. Paradossalmente chi è rimasto al margine del fenomeno turistico italiano possiede quelle potenzialità di rilancio del settore, in primis le città d’arte che qualcuno impropriamente definisce minori. Da qui quindi la volontà dell’associazione, per ora formata solo da enti pubblici, di aprirsi agli operatori privati per costruire quel piano di sviluppo previsto dalla legge di riforma del settore, ottenere il riconoscimento da parte del Ministero e accedere ai finanziamenti nazionali, purtroppo in rapida decurtazione ed a rischio di prematura estinzione. La risposta degli operatori privati è stata molto positiva e si è perciò fissato un appuntamento tecnico nei primi giorni di luglio per iniziare una serie di operazioni che porteranno a breve ad un’integrazione dell’offerta esistente e all’individuazione di strumenti innovativi di marketing alternativi a quelli tradizionali come la partecipazione a fiere o la produzione di stampati.

Di: Carlo Zani

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