BRESCIA: I GRAFFITI DELLA VITA

| 31 maggio 2008
Immagine

13 maggio, cinema Eden Brescia via Bixio ore 18.30. Presentazione del cortometraggio di Pier Paolo Borelli sui “Graffiti dell’Anima” tratto dall’omonimo libro – reportage sugli scritti di parenti ed amici dei ragazzi vittime di incidenti stradali che apparivano sui muri dei reparti di rianimazione degli Spedali Civili di Brescia. Angela Gio Ferrari, autrice del volume (insieme ad Alberto Re) ha successivamente dato vita ad un progetto di divulgazione e prevenzione sul tema. Un impegno riconosciuto a livello istituzionale, suggellato dall’attribuzione alla dottoressa Ferrari del titolo di Cavaliere della Repubblica.

Anime angosciate che diventano graffiti. Segni di parole catapultati in un libro che ne acutizza il profilo d’immagine. Una cattura a strappo. Sui muri del posto in cui l’attesa e il destino è incerto e volatile. Come l’aria dell’asfalto che irrora vita e morte nel linciaggio uomo macchina dilaniante di dolore. Questi i “Graffiti dell’Anima”. Volume reportage ideato da Angela Gio Ferrari insieme ad Alberto Re. Pubblicazione che racchiude le immagini ed i pensieri scritti sui muri attorno ai Centri di Rianimazione degli Spedali Civili di Brescia, oggi diventato anche un format educativo per la tutela della vita sulla strada .“Legati alla Vita” è appunto di un progetto (e anche di un’Associazione) coordinato a livello divulgativo e di incontri pubblici dalla stessa autrice Angela Gio Ferrari, che il prossimo 13 maggio evolverà nella presentazione di ulteriore completamento artistico di denuncia. Si tratta di un cortometraggio, tratto proprio dal Libro “Graffiti dell’Anima”, realizzato dalla perizia esperta ed appassionata di un regista come Pier Paolo Borelli, traumatologo del Civile di Brescia sempre in prima linea a rammendare vite al Pronto Soccorso. Insomma i graffiti continuano a dare indicazioni per correre (senza doverla rincorrere o perdere inesorabilmente) con la vita. Una griffe di solidarietà work in progress premiata con il conferimento del titolo di Cavaliere da parte del Presidente della Repubblica ad Angela Gio Ferrari per meriti legati a questo impegno in ragione della vita. Ne riparleremo. Ora tocca alla novità del film generato dall’appeal emotivo del lavoro della Ferrari “L’ispirazione è arrivata all’improvviso – spiega il regista – traumatologo Pier Paolo Borrelli – ogni giorno al Civile vedo arrivare sul mio tavolo operatorio ragazzi massacrati da incidenti stradali. Loro possono anche considerarsi fortunati, perché cerchiamo di fare tutto il possibile per salvarli. Molti altri non hanno speranze. E sono giovani, giovanissimi. Allora mi sono detto: adesso basta. Avevo visto il libro “Graffiti dell’anima”. Un volume scritto da persone che come me lavorano in questo Ospedale. Ho notato scritte di disperazione, ma anche di speranza. Così ho coinvolto i figli di amici e ho cominciato a filmare. Lo sballo del sabato sera – prosegue Borelli – il bicchiere in più, la corsa con la macchina per sentirsi grandi, l’impatto violento, l’altra corsa disperata verso l’ospedale. E ho voluto che queste testimonianze riportate sui muri, fossero lette da studenti. In particolare da quelli che frequentano un laboratorio teatrale. Giovani che hanno scelto la recitazione come arte espressiva alternativa a quella del sabato sera dello sballo”. “Il film, come il libro – interviene Gio Ferrari – ha l’effetto di un pugno nello stomaco. Un risultato riuscito visto l’interesse che sta suscitando questo progetto che vedo inteso nel dare significati concreti per un’arte a favore della vita e non della morte”. L’operazione ha sicuramente trovato la grande attenzione proprio da parte dei giovani “Durante le proiezioni nelle scuole e nelle sale cinematografiche – conferma i dottor Borrelli – ho visto sugli occhi dei ragazzi un vero turbamento. Mi auguro di averli aiutati a riflettere sul dramma che si consuma ogni giorno sulle nostre strade. Sono convinto infatti che per ottenere risultati bisogna parlare ai ragazzi con il loro linguaggio duro e deciso , ma contemporaneamente sensibile, emozionante, viscerale”. Il cortometraggio è di fatto un punto di partenza per ulteriori iniziative a cura dell’Associazione “Legati alla Vita”. Un team che invia un appello alle istituzioni, ai media ed ai cittadini per dare sempre maggior corpo a questi progetti di prevenzione e sensibilizzazione sul problema. “Anche se, e lo dico con rabbia, un problema non dovrebbe proprio esserlo – conclude Angela Gio Ferrari – se paragoniamo la questione al dolore che ho incontrato in un periodo della mia vita passato in Africa. Lì la gente lotta contro sofferenza e perdite che sovente non hanno alcun genere di rimedi. Nel caso degli incidenti stradali, morte e desolazione sono spesso frutto di mancata consapevolezza del rischio e banale disattenzione. Anche su questo è giusto riflettere.”

Tags: , , , ,

Commenti

Salvato in: Cinema, Spettacoli
×