Brescia ERACLE/ERCOLE – fondatore della città

| 3 maggio 2011
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Da millenni un semidio veglia sulla storia e sulla cultura della civiltà occidentale. Un’antichissima tradizione vuole che Ercole, figura mitologica greco-romana tra le più conosciute, sia stato il fondatore di Brescia. Ercole il Fondatore. Dall’antichità al Rinascimento, lo straordinario evento espositivo organizzato negli spazi del Museo di Santa Giulia, propone un’interessante sintesi della sua storia, dall’antichità pagana al Rinascimento, che facendo dell’esposizione un evento culturale di particolare rilievo, narra delle fatiche e degli amori dell’eroe. Una narrazione che nasce nel Quattrocento, quando in città, in ossequio a una tradizione risalente al XIII secolo, si dà avvio alle celebrazioni del mito dell’eroe fondatore. Ed è a partire dal Quattrocento che a Brescia, e in alcune zone contermini, vengono realizzate decorazioni con scene che ritraggono le sue fatiche. Opere che narrano di un mito che, ripreso in epoca più tarda, quando alcuni eruditi e archeologi scrissero le prime storie in latino della città, assume contorni nebulosi. Il percorso espositivo pone in rilievo l’unicità di un mito che venne strappato al contesto pagano delle origini per essere sublimato, in virtù del proprio portato simbolico, nella dimensione religiosa cristiana. Costituito da una preziosa selezione di opere legate alla figura di Eracle – come la fronte del sarcofago di avanzata età imperiale conservata a Palazzo Altemps – il percorso si avvale di opere archeologiche, alcune provenienti da prestigiose sedi museali italiane, come il frammento di lastra in terracotta raffigurante Ercole e l’Idra conservato al Museo Gregoriano Etrusco, che ne narrano le vicende, così come opere medievali, rinascimentali e manieriste, come le pitture di Lattanzio Gambara e di Romanino nel palazzo del Capitano in Broletto, oggi in parte perdute a seguito dei bombardamenti del secondo conflitto bellico, documentano il passaggio fra il mito pagano e il conseguente recupero in sede cristiana. La seconda parte del percorso espositivo, dedicato all’Eracle della città, pone in rilievo un’area, quella del Capitolium, che restituì numerose evidenze della sua presenza. In mostra è esposta anche la statua dell’Eracle con cornucopia proveniente dalla villa tardoantica di Desenzano del Garda. Un Eracle in età matura, stante e di prospetto (h 115 cm), rinvenuto nel sotterraneo del Peristilio durante la campagna di scavo del 1963. I cinque frammenti osservabili, databili alla seconda metà del II secolo a.C., indicano chiaramente l’appartenenza della scultura a quell’arte colta, diffusasi in Italia Settentrionale, che si rifece ai modelli dell’arte greca classica ed ellenistica. Tendenza artistica che influenzò anche le decorazioni realizzate su oggetti d’uso come il celebre vasoborraccia di terracotta che, proveniente dalla necropoli romana del Lugone di Salò (II secolo d.C.), raffigura l’apoteosi di Dioniso-Liber e l’uccisione, da parte di Eracle, di Laomedonte re di Troia.
Museo di Santa Giulia, fino al 12 giugno 2011

Di: Davide Marchi

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