Brescia DA RAFFAELLO A CERUTI. Capolavori della pittura DA REMBRANDT A MORANDI. Capolavori dell’incisione

| 1 maggio 2005

Prorogate a settembre le mostre della Collezione Tosio Martinengo


La prima in particolare merita un’attenta visita oltre che per i sessanta capolavori allineati sulle pareti, anche per le provocazioni museografiche che forse inconsapevolmente suggerisce. Non si tratta di scelte allestitive particolarmente innovative e coraggiose ma di un nuovo modo di mostrare, con successo di pubblico, le stesse opere che per decenni hanno popolato le stesse pareti delle stesse stanze, prima, troppo spesso, desolatamente vuote. I Raffaello sono gli stessi, come la stessa è la meravigliosa Natività del Lotto, Il Flautista del Savoldo continua i medesimi solfeggi accanto all’austero magistrato ritratto dal bergamasco Giovan Battista Moroni. La gran sala dei bresciani è sempre là, muta testimone del secolare scontro/confronto fra i maestri Moretto e Romanino, eredi della disperata maturità del Foppa, il papà del rinascimento lombardo, presente in Pinacoteca con le sue ultime livide opere. Nelle ultime sale dell’esposizione i comuni mortali, assurti infine al ruolo di protagonisti, popolano le tele di Cifrondi e, soprattutto, di Ceruti . Dai ganci un tempo infissi nell’intonaco sono praticamente svaniti comparse e comprimari della storia dell’arte locale mentre sono rimasti, come si ricorda nella presentazione della mostra… “tutti i capolavori della collezione Tosio Martinengo, tali da porre la raccolta bresciana ai vertici non soltanto in Italia nell’ambito della pittura antica. Una rigorosa selezione [ che ] offre dunque quanto di più suggestivo vi sia contenuto, a cominciare da opere di bellezza incomparabile di Raffaello”… A questo punto non può non scattare la domanda provocatoria: perché le stesse opere, ben selezionate e altrettanto egregiamente ben presentate riscuotono un indubbio successo di pubblico? Alla vigilia, speriamo, di due nuove importanti acquisizioni che incrementeranno in maniera considerevole il patrimonio della Pinacoteca Tosio Martinengo vale forse la pena di approfondire le ultime tendenze museografiche e ripensare il modello espositivo tradizionale. “I musei sono chiamati a conservare le cose, ma gli allestimenti a farne parlare i fantasmi”. La sempre maggior scarsezza di risorse suggerisce inoltre di non ampliare a dismisurara spazi espositivi che poi devono essere puliti, condizionati, sorvegliati quotidianamente 24 ore al giorno, 365 giorni all’anno. Il successo della accurata selezione di opere presentate in questi mesi forse ci indica la strada corretta: maggior coinvolgimento e approfondimento su poche ma selezionate, e giustificate, opere. Il resto non deve scomparire ma restare a disposizione degli studiosi, come dei molti curiosi appassionati, in attesa di poter calcare le scene di quel gran teatro, o meglio set televisivo, che oggi è il museo contemporaneo.
Pinacoteca Tosio Martinengo orario continuato ore 9 – 19 Info: 030.2400640 www.bresciamusei.com




 

Di: Carlo Zani

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