BRAMANTINO

| 2 gennaio 2015
Bramantino 1

Lugano (Svizzera, Canton Ticino)

L’arte nuova del Rinascimento lombardo

Durante le vacanze di Natale, per nutrire anche lo spirito, soprattutto se si hanno figli studenti, niente di meglio che visitare eccellenti mostre d’arte, e, fra queste, quella sul Bramantino. Nell’ambito della valorizzazione storico artistica legata al territorio ticinese, il Museo Cantonale d’Arte dedica una mostra a una delle personalità più emblematiche del Rinascimento lombardo: Bartolomeo Suardi detto il Bramantino (1480-1530), considerato che proprio una delle sue opere migliori è presente nel Cantone, ma non solo, il famoso “Cristo”, ora a Madrid nella collezione Thissen-Bornemisza, un tempo era a Lugano.

Il curatore Mauro Natale (Professore onorario di Storia dell’Arte moderna presso l’Università di Ginevra), ha proposto un percorso che illustra l’itinerario culturale ed espressivo dell’artista, dalla collaborazione con l’architetto e pittore Donato Bramante – da cui deriva il soprannome con il quale è noto ancora oggi – fino alle ultime opere, mettendo in luce il ruolo centrale di Bramantino nell’evoluzione artistica dell’epoca, fra i maggiori protagonisti della crisi culturale e del rinnovamento figurativo che trasformarono radicalmente il linguaggio pittorico in Lombardia tra la fine del Quattrocento e i primi vent’anni del secolo seguente, un momento storico particolare che vede il crollo della dinastia sforzesca e dell’occupazione francese. L’esposizione è strepitosa, con prestiti eccezionali, in modo da avere pressoccè la totalità della sua produzione. Accanto a capolavori di Bramantino provenienti da importanti istituzioni tra cui National Gallery di Londra, Galleria degli Uffizi di Firenze, Museo Thyssen-Bornemisza di Madrid o ancora la Pinacoteca di Brera di Milano, vediamo opere degli artisti con i quali egli condivise la scena, in primo luogo Bernardo Zenale, e di quelli che raccolsero la sua eredità artistica come Bernardino Luini e Gaudenzio Ferrari. Data l’importanza di questa occasione, che permette di ammirare riuniti in una singola sede numerosi capolavori dell’artista, l’Ufficio dei beni culturali ha deciso di promuovere, in collaborazione con il Museo Cantonale d’Arte, il restauro di una delle opere più conosciute dell’artista, la “Fuga in Egitto” custodita presso il santuario della Madonna del Sasso di Orselina; il dipinto costituisce una delle più importanti testimonianze di epoca rinascimentale presenti sul territorio ticinese e, al termine dell’esposizione, verrà riposizionato nella sua collocazione originale. La mostra si apre con l’incisione “Interno di tempio con figure”, detta “Prevedari”, dal nome dell’incisore Bernardino Prevedari da un disegno del Bramante, la più antica stampa italiana documentata. L’opera fu certamente fondamentale per il Bramantino per gli sfondi architettonici. Seguono il “Filemone e Bauci” da Colonia, l’ “Adorazione dei Magi” da Londra”, la “Pietà” da Bucarest. Egli si discosta però dal maestro portando i protagonisti delle sue opere in una sfera più astratta e in una luce cristallina con quella sua speciale tavolozza interiore in cui predomina un azzurro da iperuranio. Ricco di studi è il ciclopico catalogo da collezione che accompagna la mostra, atto a far luce su questo personaggio pressocchè ignorato dal grande pubblico, ma degno di competere con Leonardo nella Lombardia sforzesca (edizioni Skira-Museo Cantonale d’Arte).

Museo Cantonale d’Arte – Via Canova 10, Lugano; fino all’11 Gennaio 2015                                                                                                                                                        Orari: martedì: 14-18, mercoledì-domenica: 10-18, 31 Dicembre 2014: 10-16, 1 Gennaio 2015: 14-18 chiuso lunedì, 24 e 25 Dicembre 2014;                                     Info e prenotazioni: Tel.: +41 (0)91 815 7971; www.museo-cantonale-arte.ch

Fabio Giuliani

 

 

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