Bologna: Antico e Moderno. Acquisizioni e donazioni della Fondazione Carisbo per la storia di Bologna (2001-2013) – Dal Trecento all’Ottocento

| 23 settembre 2014
Carisbo 1

 

Con la creazione del circuito “Genus Bononiae”, che ora unisce otto sedi, tra cui Palazzo Fava,  San Colombano, Palazzo Pepoli e Casa Saraceni, la Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna ha proceduto all’acquisizioni di opere d’arte, sia antiche che contemporanee. Dopo la presentazione dei capolavori del Novecento,  è attualmente in corso una rassegna con le opere più significative dal Trecento all’Ottocento acquisite negli anni 2001-2013. Tra queste sono incluse diverse miniature del Trecento bolognese, alcuni dipinti di Denys Calvaert, Annibale Carracci, Guido Reni, Guercino, Cantarini, Giovanni Andrea Sirani e della figlia Elisabetta; inoltre di Lorenzo Pasinelli e di Donato Creti, fino a Gaetano Gandolfi; quindi un gruppo di settanta statuette da presepio del Settecento e dell’Ottocento bolognese e alcuni modelli in terracotta di Giacomo De Maria. Si tratta, in molti casi, di opere che la Fondazione Carisbo ha acquistato da privati o antiquari internazionali, allo scopo di restituire alla città testimonianze significative dei suoi artisti o dei suoi collezionisti. Non mancano dunque lavori prestigiosi come la “Maddalena” di Antonio Canova e una testina in cera di Medardo Rosso, che saranno ospitate nella cornice di Palazzo Fava. Un’importante sezione, ospitata contemporaneamente presso Casa Saraceni – sede della Fondazione) è riservata alle donazioni ricevute in questo arco di tempo, come il busto in marmo di  “Nonna Diamante” di Vincenzo Vela, la pala d’altare del carraccesco Giambattista Bertusio, l’affresco trecentesco con la “Madonna del ricamo” di Vitale da Bologna, ma anche nuclei di dipinti del XVI  e XVII secolo. Tutto questo è merito soprattutto per l’impegno e le qualità professionali di Angelo Mazza, Conservatore delle Collezioni di Arte e di Storia della Carisbo, curatore di questa mostra e della precedente. Affrescato al piano nobile dai giovani Annibale, Agostino e Ludovico Carracci, Palazzo Fava fu definito da Roberto Longhi “un romanzo storico, immaginato sulla grande pittura precedente” capace di oltrepassare le secche del manierismo e di “comunicare direttamente ad apertura, non di libro, ma di finestra”. È il primo importante ciclo d’affreschi della loro carriera, commissionati da Filippo Fava nel 1584, il primo saggio della loro riforma pittorica. Nella sala dedicata a Giasone, capolavoro indiscusso della pittura seicentesca, i tre artisti rivoluzionarono la tradizionale concezione di partitura narrativa rappresentando più azioni all’interno dello stesso riquadro e raggiungendo momenti di assoluta modernità stilistica. Sui diciotto riquadri di cui è composto il ciclo, spicca l’episodio degli Incanti notturni di Medea con la maga in atto di purificarsi al ruscello sotto i raggi della luna. È “il primo nudo moderno della storia dell’arte”, ha scritto Andrea Emiliani. Con una superficie di oltre 2600 metri quadrati è struttura regolare di esposizioni: nei suoi spazi sono allestite mostre di opere appartenenti alla Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna e mostre di opere provenienti da altre importanti collezioni pubbliche e private. Dopo avere avuto il grande onore – unica sede italiana – di ospitare la “Ragazza con l’orecchino di perla” di Vermeer nell’esposizione dedicata al maestro olandese e alla grande pittura dei Paesi Bassi nel Seicento, Palazzo Fava, con l’iniziativa attuale ha acquisito ormai una notorietà che va oltre la città di Bologna ma che si espande a livello nazionale ed internazionale.

Casa Saraceni, Via Farini 15 – Palazzo Fava, Via Manzoni 2
Fino al 5 Ottobre 2014; orari: martedì-domenica ore 10-17 Casa Saraceni; ore 10-19 Palazzo Fava
Info: Tel. 051 2754127, 051 2754060 | 051 19936305, www.genusbononiae.it; www.fondazionecarisbo.it

Fabio Giuliani

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