Desenzano: Andrea l’Auditorium

| 1 aprile 1993
auditorium A. Celesti

Piccolo manuale di sottovivenza culturale

C’era una volta un Auditorium, che si chiamava Andrea Celesti e faceva il suo bravo lavoro di Auditorium, dove tanto tempo fa stava la chiesa delle Scuole, proprio vicino al Comune di Desenzano. A dir la verità, non faticava molto, il nostro Auditorium: qualche concerto di musica classica ogni tanto, così, per mantenere viva l’abitudine, più che la tradizione. L’abitudine del pubblico abituale -un po’ scarso- e di quello occasionale -un po’ annoiato-, e la buona pace degli “operatori del settore”. Mah. Sì, è vero, negli anni c’era stato anche qualche momento di gloria, qualche piccola soddisfazione personale, ma ciò di cui Andrea l’Auditorium sentiva maggiormente la mancanza era la continuità. Si diceva, fra sè: “Perchè tanti dei miei colleghi, che lavorano in provincia, riescono a mantenersi in forma, a divertire, a riempirsi di gente, ed io sono qui, più solo di una sede di partito, per trecento giorni all’anno?” Mentre Andrea l’Auditorium si lamentava così, passò di lì -ma non per caso- una giovane Associazione Culturale, che si diceva Multimediale e si faceva chiamare: INDIPENDENTEMENTE.

Andrea l’ Auditorium, che nonostante l’età era sempre un timido, fu scosso da un brivido, mentre INDIPENDENTEMENTE continuava a spiegargli: “…Vedi, se è la gente che vuoi, devi dare alla gente ciò che vuole…Blues, Swing, Rock and Roll, Bebop, Dixieland, Ragtime…in una parola: JAZZ.” Nel sentirsi dire “JAZZ” Andrea sussultò. Gli avevano
sempre fatto credere che fosse qualcosa di ancor più noioso dei concerti da camera, e -per giunta- più difficile da ascoltare. Ma poi arrivò Linda Young. E poi la Gershwin Jazz Orchestra. E la gente c’era. E tanta. E -incredibile ma vero- ballava! E batteva le mani, e anche i piedi, e…si divertiva! Andrea l’Auditorium non si era mai sentito così felice.
E aspettava con ansia i B.B.Loose con il loro rock’n’roll, Tullio de Piscopo con il suo bebop mediterraneo, ed i Magnolia Stompers con il loro travolgente ragtime….chissà se finalmente qualcuno si era accorto di qualcosa…o se era soltanto un sogno…realizzato.

Fabio KoRyu Calabrò

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