ACHILLE COMPAGNONI – OLTRE IL K2

| 14 marzo 2014
Compagnoni K2 - 3

Miilano

Alpinismo, storia, umanita’

“La sera del 12 dicembre 1953, io e mia moglie restammo alzati più del solito. Eravamo entrati da poco nella nuova casa, costruita con le nostre mani, lentamente, faticosamente, io facevo il muratore, Enrica il manovale. Fuori un gran vento aveva spezzato il cielo e il Cervino che di notte dalle mie finestre sembra potersi toccare con la mano, brillava avvolto nel ghiaccio. Era nell’aria l’annuncio delle feste di Natale. Già i due ragazzi dormivano; io ed Enrica ci sentivamo sicuri e felici nel caldo della nostra casa. (…) Finii di svegliarmi con uno scossone. Vidi Enrica che mi fissava preoccupata. Aveva acceso la luce. – Cos’ hai? – mi chiese. – Niente, perché? – Perché ti agiti nel sonno, borbotti. – Ho fatto un sogno. – Brutto? – Bello. Sognavo di salire su una montagna. – Che novità! Non ti basta andarci da sveglio? – Non era il Cervino. – Cos’era? – Non lo so. Ma non era il Cervino. Era più grande. E poi era lontano – Mia moglie mi scrutò con diffidenza: – Dì, non ti verranno mica altri grilli per la testa? – mi chiese brusca. – Perché? Salire in montagna è il mio mestiere. – Salire il Cervino, e mi pare che basti! – concluse Enrica. Si voltò dall’altra parte e spense la luce. Il mattino dopo il postino mi portò una lettera: era la convocazione a Milano per il K2.” Quello appena riportato è un frammento del dialogo tra Achille Compagnomi e sua moglie, ormai tanto tempo fa…un sogno, possiamo dire ora, davvero profetico!                                                                                                                                                                                              Il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia ospita una mostra che celebra i 100 anni della nascita di Achille Compagnoni (Santa Caterina Valfurva-Sondrio, 1914-2009) e ricorda i 60 anni della conquista del K2, ripercorrendo la sua vicenda umana ed alpinistica.           L’ Associazione Achille Compagnoni Onlus ha realizzato un percorso espositivo curato da Marco Enrico Giacomelli che, grazie agli oggetti presentati, tutti originali e di grande suggestione che affascina non solo esperti del settore, ma anche appassionati e semplici curiosi e far conoscere eventi e personaggi che hanno fatto la storia dell’alpinismo di esplorazione: un alpinismo “eroico” ma anche di ricerca.     La rassegna ripercorre, attraverso materiale inedito e d’archivio, ci illustra l’intera vicenda biografica di Compagnoni, sciatore, guida alpina e amante della montagna, inserendo in un grande ritratto biografico anche la vittoriosa scalata del K2 che ha legato il suo nome e quello di Lino Lacedelli (arrivato insieme a lui in vetta) alla storia dell’alpinismo mondiale.   La scalata alla seconda cima più alta del mondo (8611 m) dopo l’Eeverest era già stata tentata altre volte, senza successo dal Duca degli Abruzzi nel 1909, dal Duca di Spoleto nel 1929, dall’americano Houston nel 1938, dal connazionale Wiessner l’anno successivo e nuovamente da Charles Houston nel 1953. La spedizione italiana sulla catena del Karakorum del 1954, voluta ed organizzata da Ardito Desio, è raccontata in tutte le sue fasi attraverso foto, documenti e memorabilia: la preparazione atletica – tenutasi tra gennaio e febbraio 1954 sul Monte Rosa e sul Plateau Rosa, ai piedi del Piccolo Cervino, dove fu allestita una base sperimentale onde collaudare attrezzature ed equipaggiamenti – la partenza e l’arrivo in Pakistan, i primi campi, la conquista della vetta il 31 luglio e la discesa. Quindi il rientro, l’ingresso trionfale in Italia e tutto il periodo successivo alla spedizione, che vide Compagnoni protagonista di episodi di costume accanto a rappresentanti delle istituzioni,  ad amici sportivi e celebrità internazionali. Questa iniziativa, costituisce dunque un momento di riflessione dedicato alla figura di un personaggio rilevante non solo per la storia dell’alpinismo, ma più in generale per la storia del nostro Paese. La conquista del K2 infatti ebbe in quegli anni una valenza sociale e nazionale, oltre che sportiva, e diventò il simbolo di un’Italia che si riallineava alle grandi potenze europee dopo la disfatta della Seconda Guerra Mondiale. La mostra termina con un videoritratto, realizzato per l’occasione da Tonino Curagi e Anna Gorio.

Un docufilm che ripercorre la vicenda umana e alpinistica di Achille Compagnoni e che chiude idealmente il percorso circolare dell’esposizione. L’esposizione è accompagnata dal catalogo-libro bilingue (italiano-inglese) edito da Marsilio Editore, “Achille Compagnoni. Oltre il K2”. Si tratta del diario di Achille Compagnoni “Uomini sul K2” pubblicato nel 1958 per l’editore Veronelli, nelle cui pagine viene ripercorsa giorno per giorno la conquista della vetta, ora arricchito da un nuovo apparato iconografico e parzialmente inedito.   “…Lassù presso la vetta due figure si muovono, il sole del tramonto crea attorno alle loro persone la tipica aureola che si forma alle bassissime temperature, per l’irradiazione corporea di calore: lassù sono 40 gradi sotto zero ed il freddo sta artigliando le dita dei due vincitori…” (Mario Fantin, “Italiani sulle montagne del mondo”, 1967)

Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia “Leonardo da Vinci” – Via San Vittore 21, Milano; Sala mostre; fino al 30 Marzo 2014;     La visita alla mostra è inclusa nel prezzo del biglietto d’ingresso al Museo; Tel. 02-485551;                                                             www.museoscienza.org ; www.achillecompagnoni.it

Fabio Giuliani

 

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