A proposito di DESENZANITA’

| 20 marzo 2008
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Alberto Rigoni presenta “Noalter de la rìa del lac”, neonata associazione per la diffusione della tradizione ultra locale. In primo piano pubblicazioni, manifestazioni e studi storici. Si comincia con l’ambizioso progetto per un Monumento alla Lavandaia.

Azioni dinamiche per il recupero della desenzanesità e dell’identità benacense. Le vogliono attuare i fondatori di “Noalter de la rìa del lac”, associazione che, grazie all’impegno di un gruppo di persone guidate da Alberto Rigoni, intende promuovere una serie di iniziative culturali sul territorio stracittadino. Da qui le prime idee che progettano la creazione di una serie di comitati. A partire da quello che intende sostenere la realizzazione a Desenzano di un monumento dedicato alla Lavandaia. Proseguendo con quello che si occuperà dell’organizzazione di manifestazioni tematiche sempre a dimensione locale e della pubblicazioni, comprendenti tra l’altro il calendario desenzanese regolarmente stampato dal 2001. L’argento super vivo di questa macchina associativo – tradizionale, che centra i suoi obiettivi sulla città gardesana, ce lo racconta Albero Rigoni con la consueta appassionata verve espositiva. “L’idea di promuovere qualcosa di nuovo a Desenzano – spiega Rigoni – mi è venuta osservando il grande impegno dedicato da un sacco di persone alla realizzazione del calendario desenzanese. (pubblicato da 8 anni da un gruppo di amici desenzanesi DOC n.d.r.) Tanta applicazione dunque, senza confini di classe e di età, per un prodotto che riporta concretamente a galla i valori della tradizione. Così mi sono detto: perché non sfruttare questa energia convogliandone le potenzialità per allargare la proposta culturale sul campo? Ed eccoci qui tutti riuniti assieme nel team operativo intitolato a Noalter de la rìa del lac”. I carboni ardenti della ricerca storico – tradizionale attizzano il fuoco della nuova associazione per una serie di interventi già nel mirino degli organizzatori “Non intendo effettuare operazioni sul versante della nostalgia – precisa Rigoni – vorrei invece recuperare appieno quella cultura della desenzanità da far conoscere, tramandare e rilanciare anche in chiave strutturalmente innovativa. Del resto di desenzanità e identità benacense ne parlo dal 1978 quando, tornato a Desenzano dopo trent’anni passati per ragioni di lavoro fuori dal mio paese, mi accorsi della necessità di intervenire in questa direzione. Un’azione necessaria anche oggi in un momento in cui, ribadisco, l’interesse per queste tematiche è notevolmente cresciuto”. Prima operazione novità in cantiere, insieme alla serie di comitati che si occuperanno di calendario, pubblicazioni locali, manifestazioni con azione di stimolo anche nei riguardi di persone ed istituzioni da inserire nei vari progetti, quella altamente simbolica di sostenere la realizzazione del Monumento alla Lavandaia. “Si tratta di un’iniziativa – spiega ancora Alberto Rigoni – che parte dalla storia popolare, non solo desenzanese e ne raccoglie i ricordi ed il fascino della riscoperta. Desenzano poi si fregia, proprio per quanto riguarda le lavandaie, dell’autorevole collegamento in proposito effettuato letterariamente da Giosué Carducci che, come noto, per alcuni periodi fu commissario d’esame al Liceo Bagatta. Il progetto va avanti – conclude Rigoni – e riscuote già da ora interesse sul tipo di manufatto, i finanziamenti e la scelta dell’ubicazione”.

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