A PROPOSITO DEL CASTELLO DI DESENZANO…

| 20 aprile 2007

Il borgo fortificato di Desenzano domina da un colle il paese sottostante ed un vasto tratto di lago. Le sue cinte murarie dovevano presumibilmente estendersi verso il lago, fino al porto, ma attualmente si conserva solo quella superiore a pianta quadrilatera irregolare, adattata alla conformazione naturale del luogo. La tipologia è molto simile a quella degli altri castelli-ricetto della Riviera gardesana e dell’entroterra e come quelli − in quanto adibiti a piccole fortificazioni di difesa temporanea nel corso del Medioevo − ospitava al suo interno numerose abitazioni (per un totale di 124 nel 1567) ed una chiesa (dedicata a S. Ambrogio). La configurazione urbanistica del borgo, che doveva articolarsi su file parallele di abitazioni ancora individuabili nella mappa del Catasto napoleonico, però, venne stravolta nel 1880 dalla costruzione di una caserma in stile neogotico. Nonostante più volte sia stato scritto e detto che il castello di Desenzano sia fondato sui resti di un castrum addirittura di epoca romana, non esiste alcuna prova, tanto meno dal punto di vista archeologico, che avvalori questa ipotesi. Le fonti più antiche finora note risalgono al IX secolo e parlano del sito come di un feudo del monastero benedettino di Verona. Poi passò alla proprietà dei conti di Desenzano ed, infine, al Comune. Documenti del XV e XVI secolo riportano l’esistenza di un castrum novum (quello attuale) e di un castrum vetus (forse ad ovest del precedente). Forse proprio al ricordo dell’antica denominazione “castrum vetus” si deve l’ipotesi dell’esistenza della fortificazione romana. In realtà, almeno allo stato attuale delle conoscenze scientificamente provate, le uniche attestazioni di epoca romana dal centro storico di Desenzano sono i resti della grandiosa villa romana in località Borgo Regio, che conserva il più importante apparato di mosaici pavimentali tardoantichi dell’Italia settentrionale. Nel territorio comunale altri rinvenimenti, riferibili con sicurezza a edifici sono rappresentati dalla villa di località Faustinella – S.Cipriano − di recente indagata stratigraficamente e sulla quale verrà presentato un volume il 19 maggio nell’area archeologica delle “grotte di Catullo” a Sirmione −e da quella situata presso la cascina S. Bernardino, nota solo da ricerche di superficie.

Di: Portulano

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