A CARNEVALE OGNI FRITTELLA VALE

| 1 febbraio 2006

Se festeggiare travestiti nei modi più disparati e divertenti non vi solletica neanche un po’, se lo spirito carnascialesco non sa risvegliare in voi il burlone scanzonato degli anni che furono, forse l’unico modo per farvi apprezzare questo gioioso, sgargiante, travolgente periodo dell’anno, che ci prepara ad ulteriori purghe e restrizioni, è la frittella.

Ma non una “frittola” qualsiasi, termine che ha assunto, in territorio lombardo e non solo, accezioni leggermente distanti dall’origine, bensì la leccornia che troneggia insieme a Re Gnocco o altre pagane divinità sulle tavole di noi golosi. Ripiena di sgusciante crema pasticcera o di marmellata incandescente per lo più di pesche o albicocche, ricca di uva passa con superba aggiunta di pinoli, o nuda e fritta come massaia l’ha fatta, con spolverata di zucchero a velo, beh, signori miei, in alto i calici, la frittella è autentica letizia per i palati. Ma vediamo di conoscere più approfonditamente le sue varianti, a partire dall’impasto. C’è chi professa la frittella fatta con farina e lievito di birra, chi invece utilizza la fecola unita al burro molle, chi aggiunge le uova. Fritta, nomen omen, va fritta, ma c’è chi usa l’olio di semi (bollente) e chi invece segue l’antica ricetta e opta per lo strutto, con buona pace del fegato.Le digressioni in questo campo sono infinite. Oltre alle già citate, ci sono le frittelle al riso, alle mele, ai fichi secchi, alla zucca, per poi passare alle varianti salate: con formaggi, pancetta, speck, gamberetti, spezie varie, perfino con l’ortica, il sambuco…insomma, come al solito, non ci facciamo mancare niente.La variante con le marmellate è infinita, anche perché non necessariamente le ritroviamo nel ripieno, ma possono essere poste come accompagnamento o beatamente adagiate sopra, nel caso la frittella venga appiattita o assuma formati molto creativi, come accade in Alto Adige. Deliziatevi quindi, aggiungendoci la composta di ribes, di frutti di bosco o uva fragola. Ma uno sgonfiotto che si rispetti può anche essere squisitamente realizzato con pasta di pizza, quindi ancora farina e lievito di birra, fritto ed infine fatto passare su un tappeto festoso di grana o di pecorino stagionato… credetemi… una prelibatezza da re.

Ricetta della frittella classica
Ingredienti : 220g di farina – 60g di fecola – 80g di burro molle – 3 uova – 2 cucchiai di zucchero – ½ bustina di lievito per dolci – 1 pizzico di sale – la scorza di un limone grattuggiata -1 bustina di zucchero a velo lio

Ricetta: Metti in una terrina la farina, la fecola, il sale e lo zucchero vanigliato e mescola. Aggiungi il limone grattuggiato e il burro. Lavora bene il tutto per ottenere un impasto omogeneo e lascialo riposare in frigo per un’ora. Stendi la pasta con il mattarello a 5 mm di spessore e tagliala con la rotellina a losanghe o rettangoli di diverse dimensioni. Scalda l’olio e immergi le frittelline. Girale ogni tanto per farle dorare da tutte le parti. Scolale su della carta assorbente, mettile su un piatto da portata e spolverizzale con lo zucchero a velo. Si degustano calde, tiepide o fredde.
Consigli :Profuma l’impasto con rum, anice o alchermes. Le frittelle si conservano 10 giorni in un contenitore di plastica posto in luogo fresco e asciutto. Ma non durano mai così a lungo…
buon appetito!

Di: Elena Pellegrini

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