71ma MOSTRA INTERNAZIONALE D’ARTE CINEMATOGRAFICA

| 8 settembre 2014
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E’ finita!! Col faccione felice di Roy Andersson, il regista svedese  che, ispirandosi a Vittorio De Sica, continuerà a fare film. Con “Un piccione seduto su un ramo riflette sull’esistenza” il cineasta ha vinto il Leone d’Oro sorprendendo il pubblico che avrebbe voluto “Birdman” e la critica che aveva puntato sul documentario  che narra il genocidio indonesiano “Lo sguardo del silenzio” di Joshua Oppenheimer, che, comunque, ha vinto il Gran premio della Giuria. Leone d’Argento al regista russo Andrej Konchalovskij con “Le notti bianche di un postino”, un film difficile perché ambientato in uno sperduto e reale villaggio russo dove, ancora una volta, il paesaggio russo la fa da protagonista.

Il Premio Mastroianni, per l’attore giovane emergente, è andato al giovane interprete de “L’ultimo colpo di martello” di Alix Delaporte, Paul Romain.

Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile  femminile ad Alba Rohrwacher per il film di Saverio Costanzo “Cuori affamati” e, sempre per questo film, anche la Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile andata all’attore americano Adam Driver.

Premio per la miglior sceneggiatura a “Ghesseha” sulla condizione, soprattutto delle donne, della regista iraniana Rakhshan Banietemad.

Premio Speciale della Giuria a “Sivas” del turco Kaan Mujdeci. Il film, che trattava di una vicenda che vedeva anche il combattimento tra cani, ha suscitato qualche turbamento.

Qualche delusione per il cinema italiano che con “Anime nere”  di Francesco Munzi e soprattutto con “Il giovane favoloso” di Mario Martone avrebbero potuto sperare in qualche premio. Specialmente per la Coppa Volpi maschile Elio Germano, interprete de “Il giovane favoloso”, avrebbe meritato.

Premio Leone futuro, Premio Venezia Opera prima (Luigi De Laurentiis) a “Court” dell’indiano Chaitanya Tamhane che ha vinto anche il Premio Orizzonti per il miglior film.

Premio speciale della Giuria orizzonti a “Belluscone, una storia siciliana” di Franco Maresco.

La Giuria di questa 71. Mostra, presieduta, per la prima volta da un musicista, il francese Alexandre Desplat. sembra non abbia avuto grossi problemi sull’assegnazione dei premi, Carlo Verdone (premio Bresson 2014), unico membro italiano, ha riconosciuto che c’è stata qualche difficoltà, ma le decisioni si sono prese sempre o all’unanimità o a larga maggioranza.

L’unico mio rimpianto è stato quello del film “Pasolini” di Abel Ferrara, con Willem Dafoe che avrebbe potuto essere, visto l’argomento trattato, un grande film, mentre, invece…

Lars Von Trier ha portato alla Mostra il suo “Nymphomaniac” in versione completa e originale. 6 ore di proiezione che hanno mandato in sollucchero gli appassionati: confermato il mio giudizio sul cineasta danese: geniale. Eccezionale l’interpretazione di Charlotte Gainsbourg e molto piacevole il cameo di Uma Thurman.

Da segnalare, secondo me, “La trattativa” di Sabina Guzzanti, “Italy in a day- Un giorno da Italiani di Gabriele Salvatores, “Arance e martello” di Diego Bianchi (Zoro), “The boxtroll” cartone animato in 3D.

In definitiva una mostra che può dirsi riuscita, pur con tutte le riserve (che ci sono sempre e comunque). I numeri, a quanto ci hanno detto, sono soddisfacenti. Le iniziative (Biennale College Cinema) proseguono e la ristrutturazione della Sala Darsena, forse un po’ troppo costosa, sembra che sia piaciuta. Gli spazi di quest’anno sono diminuiti (gli sponsors anche) e si spera che il prossimo Festival di Venezia sia migliore e più prospero.

Carlo Gheller

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