Venezia – CANOVA, HAYEZ, CICOGNARA – L’ ULTIMA GLORIA DI VENEZIA

| 11 giugno 2018
Ultima gloria di Venezia 5

Il “Canto del cigno” di una vicenda storica, sociale, culturale, artistica irripetibile

“Quando verrete a Venezia vedrete un salone immenso di grandissime opere antiche di pennello della nostra scuola che vi farà stordire,   e ardisco di crederlo il più bello che sia in Europa.” (Leopoldo Cicognara)

Le Gallerie dell’Accademia veneziane rappresentano un passaggio obbligato per appassionati e studiosi che si avvicinano per la prima volta al mondo dell’arte o intendano approfondire storie, vicende artistiche e di vita, percorrendo le sue straordinarie collezioni che, nel tempo, hanno arricchito gli ambienti facenti parte del complesso. Quest’anno poi cade il Bicentenario della nascita di questa Istituzione e le celebrazioni messe in atto intendono essere un ulteriore momento di riflessione sulla nascita e sviluppo delle Gallerie e sul loro attuale ruolo cardine nel contesto culturale nazionale e internazionale, come luogo primario della pittura veneziana. Tra le numerose iniziative, si segnalano rilevanti arricchimenti del patrimonio, grazie ad acquisizioni di dipinti e di disegni; grandi restauri come quello del ciclo delle “Storie di Sant’Orsola” di Vittore Carpaccio finanziato da “Save Venice”. Il Museo si pone l’obiettivo di diventare luogo di formazione, grazie alla collaborazione con il Servizio Civile Nazionale e con il progetto “Generazione Cultura”, visibile ed accessibile attraverso lo sviluppo della comunicazione, dell’utilizzo dei social networks e l’aggiornamento dei canali digitali. Un luogo di Cultura amato, aperto e collaborativo. Le Celebrazioni segnano il rinnovo del patto fondativo tra Museo ed Accademia di Belle Arti, con lo sviluppo di iniziative congiunte, quali l’organizzazione di un convegno su Leopoldo Cicognara e di una mostra sui disegni di Giacomo Quarenghi. Il risveglio culturale di Venezia che venne promosso nell’Ottocento da Canova, Hayez e Cicognara è oggi ripreso nell’importante programma di iniziative portate avanti dal museo con il sostegno del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e di generosi comitati privati. E’ nata così uno specifico evento espositivo che considera un momento speciale della storia artistica della “Serenissima” Repubblica (che avrebbe cessato di esistere dopo l’occupazione napoleonica), rievocando quella stagione di risveglio culturale della città promosso dai tre intellettuali a partire dal 1815 con il ritorno da Parigi dei quattro “Cavalli” di San Marco, opera simbolo della città lagunare. La mostra mette in luce le figure dei protagonisti della vicenda che si propone di narrare, ovvero Leopoldo Cicognara, intellettuale e Presidente dell’Accademia di Belle Arti, che insieme all’amico Antonio Canova e a Francesco Hayez, lavorò per dare vita ad un museo di rilievo internazionale, capace di valorizzare lo straordinario patrimonio artistico della “Serenissima”, promuovendo allo stesso tempo l’arte contemporanea. Curata da Fernando Mazzocca, Paola Marini (Direttrice delle Gallerie) e Roberto De Feo la mostra presenta 130 opere di rilievo in un percorso espositivo articolato in dieci sezioni che affrontano le tematiche del ritorno a Venezia delle opere d’arte asportate dai francesi, dell’acquisizione della collezione di disegni del segretario dell’Accademia di Belle Arti di Milano Giuseppe Bossi, della ricostruzione dell’ “Omaggio delle Provincie Venete all’Austria”, della produzione degli artisti contemporanei ed infine degli anni veneziani di George Byron, cruciali per lo sviluppo del “Romanticismo”. Tra le eccellenze esposte possiamo ammirare qui la “Musa Polimnia” di Canova che nel 1898 dopo la morte dell’imperatrice Elisabetta d’Austria, passò nella collezione della nipote, l’Arciduchessa Elisabetta Maria d’Austria. Questa opera venne venduta successivamente nel 1943 ad Adolf Hitler per poi essere ritrovata dagli americani nel 1945 in un castello. Solo nel 1958 essa rientrò nella sua prima “Patria”, grazie al testamento dell’Arciduchessa che la lasciò in eredità allo Stato austriaco, e nel 1964 finalmente fece ritorno a Hofburg nelle stesse sale che l’avevano ospitata sino al 1929. Spiccano inoltre dipinti, gruppi scultorei, due are e altrettanti grandi vasi di marmo, un tavolo realizzato in bronzo e legno con il piano ricoperto da pregiati vetri di Murano e preziose rilegature, opera dei migliori artisti e artigiani veneti del tempo, rappresentanti della più alta e unitaria produzione artistica del Neoclassicismo veneto. L’esposizione celebra inoltre la riunione e il ritorno a Venezia dopo duecento anni, della serie di manufatti inviati nel 1818 alla corte di Vienna per il quarto matrimonio dell’imperatore Francesco I e noti come l’“Omaggio delle Provincie Venete”. Tra le altre opere di rilevo si segnalano la sezione dedicata al ritorno dei quattro cavalli di San Marco e del cammeo con il Giove Egioco, oltre alla rievocazione dell’acquisizione dei disegni di Leonardo e Raffaello dalla collezione di Giuseppe Bossi, amico di Canova e Cicognara, che arricchì eccezionalmente il patrimonio dell’Accademia. La mostra non occupa solo lo spazio mostre temporanee ma si estende al percorso espositivo permanente con la segnalazione delle opere, requisite in età napoleonica e restituite da Parigi in quegli anni, la ricostruzione del primo allestimento museale del 1817, la lettura delle raccolte da parte degli artisti dell’Ottocento. Questa iniziativa è organizzata da Venezia Accademia con Mondadori Electa e Marsilio Editori che hanno congiuntamente prodotto un importante catalogo diviso in due parti: nella prima, attraverso vari saggi si narrano le vicende di questo gioiello veneziano concludendo con un saggio sull’Editoria d’arte a Venezia nella prima metà dell’Ottocento. La seconda parte è dedicata alle opere in mostra in dieci sezioni che illustrano come il periodo neoclassico con i tre protagonisti non sia affatto trascurabile nei confronti delle epoche precedenti, con “Canova gloria nazionale e icona universale” e Hayez erede di Canova, creatore del Romanticismo. Un esposizione da non perdere anche per conoscere altri validi artisti contemporanei ai tre famosi.

Gallerie dell’Accademia – Campo della Carità 1050 (Fermata Vaporetto 1 e 2 “Accademia”); Fino all’8 Luglio 2018;    orari: lunedì 8.15-14; da martedì a domenica 8.15-19.15; Per informazioni e prenotazioni: Tel. 041 5200345; www.mostrabicentenariogallerie.it

Fabio Giuliani

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