UN TUNNEL PER SIRMIONE: sogno o realtà?

| 23 settembre 2018

Il problema del traffico veicolare a Sirmione è un problema annoso che peggiora progressivamente la qualità e la vivibilità della meravigliosa penisola catulliana. Molte le soluzioni sperimentate che fungono da palliativo al crescente incremento dei turisti che non rinunciano all’auto che rimane il mezzo di trasporto privilegiato. Negli anni ottanta il lungimirante architetto sirmionese Fausto Fattori, ebbe un’idea avveniristica e tecnicamente realizzabile: creare un tunnel subacqueo che, affiancando la penisola portasse il traffico veicolare direttamente nei parcheggi e autorimesse degli hotel. A quei tempi investire in grandi opere non era un problema economico ma squisitamente politico. Ora l’opera sarebbe ammortizzata economicamente, le Porsche degli ospiti custodite nelle autorimesse private degli hotel e i passanti potrebbero passeggiare lungo la penisola senza respirare gas di scarico o rischiare di essere investiti.

sirmione_tunnel architetto Fattori

Abbiamo incontrato l’architetto Fausto Fattori che ha sempre avuto a cuore il problema tanto da aver creato un blog www.progettosirmioneinsieme.it con l’intero “progetto da sogno”. Ma parlando di attualità è fondamentale analizzare la reale capacità ricettiva: “A nord della porta del castello – afferma l’architetto Fattori – la ricettività  si attesta sulle 950 camere (850 attuali e 100 possibili da PGT); di queste solo 11 strutture alberghiere e 14 appartamenti turistici NON dispongono di parcheggio o ne dispongono solamente in parte. La loro quota parte si attesta a circa 200 posti auto. Preso atto di questa realtà credo sia possibile affermare che le 15 strutture che dispongono, anche in parte, di parcheggi offrono parcheggio per circa 750 auto.  A questi numeri pure importanti – continua il tecnico – sono da aggiungere i mezzi che, giornalmente, entrano dal castello per poter rifornire Hotel ed attività commerciali; il numero, seppur variabile, si attesta all’incirca a 900 mezzi / giorno ai quali  vanno aggiunti Taxi ed Ncc che provvedono al trasporto degli ospiti in arrivo con treni od aerei. In questi ultimi mesi ci sono state evoluzioni nell’offerta turistica dovute all’approvazione di una norma che consente la realizzazione di appartamenti residenziali turistici; nonostante ciò l’analisi di quasi quarant’anni fa non ha subito grandi cambiamenti; non ci sono più né i 22.000 mc delle Terme né i 10.000 mc del Villa Cortine ma la valutazione dell’analisi non è cambiata.” Nel 1997 la Giunta Arduino stava per mettere in campo una soluzione atta a pedonalizzare il centro storico.

Era stato progettato un grande parcheggio interrato (anche se non avrebbe mai potuto contenere tutte le auto degli ospiti alberghieri) mantenendo inalterato il parcheggio in superficie a disposizione del  turismo pendolare; preso atto di questo progetto e ricevuto il preventivo per il tunnel, Fattori si era recato dal Sindaco ed aveva esposto, nel dettaglio, la soluzione del tunnel che aveva previsto quasi 15 anni prima. “Nel 1997, la realizzazione del parcheggio interrato progettato, avrebbe comportato un costo pari  25 miliardi; – ricorda l’architetto Fattori, – mentre il tunnel, progettato per essere realizzato con la tecnologia ICOS (ditta che, nel suo curriculum aveva la realizzazione delle le parti interrate delle torri gemelle a NY),  preventivato dall’allora Ditta Grandi Progetti (che nel frattempo aveva assorbito la ICOS) sarebbe costato circa 13 miliardi, quasi la metà. Questa valutazione ha rafforzato in tutti noi il convincimento che quella sarebbe stata la strada da perseguire:  realizzare un parcheggio da 500 posti ad un costo pari a 25 miliardi quando, quasi a metà prezzo, sarebbe stato possibile realizzare un tunnel che avrebbe garantito oltre alla massima pedonalizzazione possibile del centro storico la movimentazione delle circa 750 auto senza dover accedere o uscire per forza, dal castello”. Anche i fornitori avrebbero potuto tornare un poco “all’origine”, entrando con meno mezzi in quanto, una volta rifornite le attività della prima parte del centro storico, avrebbero potuto proseguire a rifornire le attività a nord di Piazzale Piatti, ed uscire dal tunnel. In tal modo si eviterebbero orari rigidi di accesso che di fatto obbligano i fornitori ad entrare con più mezzi per ridurre i tempi di consegna ed uscire dal castello secondo gli orari prestabiliti. “Sono passati altri vent’anni, la storia si ripete – afferma l’architetto – secondo alcuni articoli di giornale con il “sistema” messo in atto oggi con le navette elettriche per bagagli distinte da quelle per gli ospiti, si suppone che 40.000 veicoli in meno transiterebbero per il centro storico. Sicuramente si otterrebbe una diminuzione dei gas di scarico ma la riduzione del traffico è poco credibile dato che comunque circa 900 mezzi di fornitori entrano ed escono giornalmente dal castello come pure decine di ospiti delle 750 camere che dispongono di parcheggio. Il tutto ad un costo “stimato” di circa 450.000,00 euro/anno che sicuramente, in futuro, difficilmente diminuiranno. Se poi si facesse una proporzione tra le il costo del servizio / camere servite e la totalità delle camere presenti a nord del castello, si potrebbe dedurre che, ipotizzando la stessa spesa per tutte le camere presenti a nord del castello, si ricaverebbero più di 2.000.000,00 di euro/annui i quali renderebbero la realizzazione del tunnel finanziabile in meno di 10 anni … senza nemmeno accedere a contributi previsti dalla comunità europea per questo tipo di opere” .

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