Salò (Bs): GREEN LINE

| 27 marzo 2013
relatori seconda parte_Conferenza Green Line 4597

Integrazione tra risorse naturali, turismo e produzioni locali.

Presentato a Salò, lo scorso dicembre, l’avvio del programma Green Line a cura del Gal Gardavalsabbia e Gal Colline Moreniche Del Garda. Accolto con grande entusiasmo, sia dai cittadini che dagli operatori del settore, il progetto cofinanziato dall’Unione europea ha la finalità di creare un dialogo permanente tra i territori rurali che circondano i bacini lacustri di grande rilevanza turistica come il Lago di Garda e il Lago Balton in Ungheria, con cui è in atto un gemellaggio. L’incontro si è aperto infatti con un filmato in cui i partner ungheresi hanno sintetizzato i valori delle aree rurali circostanti il più esteso bacino lacustre europeo e la voglia di cooperare con il bacino gardesano nell’ambito del progetto Green Line. A fare gli onori di casa il Sindaco della Città di Salò, Barbara Botti, che ha ribadito l’importanza di lavorare insieme e di costruire una rete tra le migliori energie del territorio. “Sono state abbattute le distinzioni provinciali e geografiche – afferma Nicola Gallinaro, direttore del Gal Garda Valsabbia – e per la prima volta esiste una progettualità comune volta a valorizzare i prodotti, il territorio e le sue risorse”. Entrando più nel merito del progetto Green Line sappiamo che i partner coinvolti saranno diciannove tra agenzie si sviluppo rurale, istituzioni del territorio, operatori turistici e produzioni locali, che avranno circa due anni di tempo per attuare la sperimentazione e dare conto dei risultati raggiunti entro il 2014 alla Comunità Europea. Il Presidente del GAL GardaValsabbia, Dante Freddi, ha dichiarato ai microfoni di Dipende: “E’ importante rafforzare le sinergie esistenti tra soggetti economici ed istituzioni come è avvenuto con il Comune di Salò che ha permesso l’apertura di una nuova sede operativa per il GAL”. Massimo Ornaghi, rappresentante dell’Autorità di Gestione del Piano di Sviluppo Rurale per la Regione Lombardia, ha ribadito l’importanza della capacità progettuale dei territori come chiave di accesso ai sempre più carenti aiuti allo sviluppo locale e rurale mentre Flaminio Da Deppo, Presidente del GAL delle Dolomiti Bellunesi, ha portato l’esperienza dei GAL della montagna veneta come esempio di lavoro sinergico. Enrico Tezza, dirigente dell’Agenzia delle Nazioni Unite, ha definito a livello globale i concetti di Green Economy e Green Jobs decretando quindi la perfetta adesione ai progetti internazionali del progetto Green Line. L’ultimo intervento, forse il più entusiasmante, è stato quello del Prof. Dipak Pant, antropologo ed economista,che ha fornito un quadro molto stimolante tra globale e locale ipotizzando che il rilancio del nostro paese possa partire dai territori rurali e marginali e dai valori in essi contenuti piuttosto che dai grandi centri urbani ormai saturi. Bisogna ripartire da progetti come quello di Green Line che, grazie ai finanziamenti e alla cooperazione tra i vari enti, permetterà lo sviluppo delle terre rurali intorno ai bacini lacustri, le cosìddette terre di cuore.

Federica Biondi

Commenti

Salvato in: ATTUALITA'
×