Milano – TIZIANO – “SACRA CONVERSAZIONE 1520”

Sublime pittura dai grandi significati

La Pinacoteca Civica “Francesco Podesti” di Ancona è sorta nel 1884. La sua istituzione è dovuta soprattutto al fervido interessamento dell’omonimo pittore concittadino, al quale la raccolta d’arte è stata ben presto dedicata. Francesco Podesti (Ancona, 21 marzo 1800-Roma, 10 febbraio 1895), insieme a Francesco Hayez e Giuseppe Bezzuoli, è considerato uno dei maggiori pittori italiani della prima metà dell’Ottocento, come testimonia lo stesso Giuseppe Mazzini (sì proprio uno dei “Padri” del “Risorgimento” italiano ma anche grande esperto e critico d’arte più che competente, come testimoniano numerosi saggi recuperati nel tempo, anche in lingua francese.). Esponente del romanticismo storico ed è oggi particolarmente noto per gli affreschi della sala dell’ “Immacolata”, nei palazzi vaticani, oltre che, nella sua città, per gli affreschi raffiguranti i quattro Evangelisti nella chiesa del Santissimo Sacramento, realizzati all’età di 80 anni. Ultimo protagonista della “pittura di storia”, tra accademismo e romanticismo, raggiunse notorietà europea, espose a Londra e a Parigi ed ottenne fama e gloria proprio quando stavano sorgendo le nuove correnti artistiche delle avanguardie. La sua grande notorietà declinò infatti subito dopo la morte, a causa della diffusione di una concezione dell’arte completamente diversa da quella che egli stesso rappresentava. Attualmente, uno sguardo più distaccato nei confronti dell’arte ottocentesca ha permesso di riscoprire il suo valore universale come artista. Dal 1973 la Pinacoteca ha sede nello storico palazzo Bosdari di via Pizzecolli. La collezione, una delle più importanti delle Marche, ripercorre la storia artistica della Regione dal Medioevo ad oggi, vantando capolavori assoluti fra i quali la “Madonna con Bambino” di Carlo Crivelli, la “Sacra Conversazione”, detta anche “Pala dell’Alabarda”, di Lorenzo Lotto, opere di Sebastiano Del Piombo, Andrea Lilli, e del Guercino. Il Museo ospita anche una importante collezione di opere del Novecento, con opere di Bartolini, Bucci, Cagli, Trubbiani, Enzo Cucchi ed altri artisti contemporanei legati in gran parte alla storia del prestigioso Premio Marche. Nel nuovo allestimento è presente una sezione dedicata a mostre temporanee. Ma il “fiore all’occhiello” di questa Istituzione museale è rappresentato dalla maestosa “Sacra conversazione” di uno dei più grandi pittori di sempre, Tiziano Vecellio (Pieve di Cadore, 1488/1490-Venezia,1576), , che dal 4 Dicembre al 14 Gennaio 2018 è “ospite” temporanea a Milano nella Sala Alessi di Palazzo Marino, per il tradizionale appuntamento natalizio che l’Amministrazione Comunale cittadina offre ai milanesi (e non solo) con la visione di un solo eccelso capolavoro d’arte ma sempre con una storia dietro che l’accompagna, progetto giunto decima edizione. La scelta del Comune testimonia la vicinanza di Milano alla città Capoluogo della Regione Marche, che svolge un ruolo fondamentale come centro di raccolta e riparo di molti capolavori provenienti dai territori marchigiani colpiti dal violento terremoto del 2016.  Grazie ad un particolare allestimento, che simula l’ingresso di una chiesa, curato dall’architetto Corrado Anselmi, i visitatori possono straordinariamente osservare non solo il capolavoro di Tiziano (olio su tavola, 312 x 215 cm) ma anche il suo “recto”, dove sono presenti schizzi a matita, in parte ombreggiati a pennello, realizzati dallo stesso artista e raffiguranti varie teste, una delle quali potrebbe essere il bozzetto per il “Bambino” in una prima stesura del dipinto. La tavola, chiamata anche “Pala Gozzi”, è di particolare importanza perché porta il nome del committente e la data di esecuzione: “ALOYXIUS GOTIUS RAGOSINUS / FECIT FIERI / MDXX / TITIANUS CADORINUS PINSIT”, dove è raffigurato Luigi Gozzi il mercante di Ragusa (ora la croata Dubrovnik) che voleva rendere omaggio         ad Ancona per la fortuna che la città aveva procurato ai suoi commerci, restaurando l’antica chiesa di San Francesco ad Alto di Ancona, ordinando al ventiduenne Tiziano la pala per l’Altar maggiore. L’artista interpreta l’opera in modo moderno con una nuova concezione che supera i canoni del Quattrocento, con il dinamismo dei protagonisti, compresa la vivacità del “Divino Infante” che punta lo sguardo sullo spettatore, il quale diventa così partecipe delle visione. L’opera appartiene al tradizionale genere iconografico della pala d’altare definita “Sacra Conversazione”: la “Madonna con il Bambino” appare improvvisamente in un cielo di nuvole in gran movimento; in basso contemplano sbigottiti la visione San Francesco e San Biagio, protettore della città dalmata che indica al committente inginocchiato l’apparizione celeste. Sullo sfondo della rappresentazione, ben visibile, il bacino di San Marco con il Palazzo Ducale e il suo campanile.   A valorizzare il capolavoro è l’impianto illuminotecnico a cura dell’architetto Francesco Murano, che utilizza la tecnica della luce miscelata, ottenuta componendo luci calde e fredde, favorendo una visione particolarmente brillante dei colori con i faretti Luum della Lumen Center Italia. Curata da Stefano Zuffi, la mostra è promossa da Comune di Milano, Intesa Sanpaolo – Partner istituzionale – con il sostegno di Rinascente ed organizzata da Civita Group con relativo catalogo di 24Ore Cultura, ricco di saggi critici.  L’ingresso alla Sala Alessi è, come sempre per queste iniziative, libero e possibile tutti i giorni. I visitatori sono ammessi in mostra in gruppi ed accolti da storici dell’arte, coordinati da Civita, che fanno da guida nel percorso espositivo.

Palazzo Marino – Piazza Scala 1, Milano; fino al 14 Gennaio 2017; orari: tutti i giorni 9.30-20; giovedì 9.30-22.30;  orari festività natalizie: 25 dicembre, 1 e 6 gennaio: 9.30-20; 24 e 31 dicembre: 9.30-18; (ultimo ingresso 30 minuti prima della chiusura); info mostra: 800. 167.619; www.comune.milano.it

Fabio Giuliani