Locarno (Svizzera-Canton Ticino) – SANDRO CHIA

| 23 novembre 2018
Chia 1

“Tra sogno e vita, tra fantasia e realtà” (Rudy Chiappini)

Pinacoteca Casa Rusca - Locarno

“Tecnico”: Achille Bonito Oliva; “Quintetto” base in rigoroso ordine alfabetico: Sandro Chia, Francesco Clemente, Enzo Cucchi, Nicola De Maria, Mimmo Paladino. Citando questi nomi non mi riferisco, come chi legge potrebbe subito pensare, ai componenti di una squadra di Pallacanestro….ma quella in questione è una “Squadra” – se così possiamo definirla – “artistica”, nel senso più autentico della parola: il suo nome è “Transavanguardia”, Movimento nato degli anni Ottanta, in cui, attorno alle idee del suo “mentore” Bonito Oliva si manifestava un ritorno, dopo alcuni decenni di supremazia delle tendenze concettuali, ad una pittura marcata e dalle forti cromie, unitamente al recupero degli stimoli che avevano alimentato alcune delle avanguardie storiche come l’“Espressionismo”, il “Fauvismo” e la “Metafisica”. Nel tempo si sono succedute numerose mostre celebrative, collettive o sugli interpreti presi singolarmente, atte a divulgare e a far comprendere meglio questa particolare ideologia artistica.       Il primo protagonista sopra citato, Chia, è oggetto di un’ampia retrospettiva attualmente in corso presso la Pinacoteca Casa Rusca di Locarno, bella cittadina del Canton Ticino posta sulla “punta” svizzera del Lago Maggiore. L’esposizione rappresenta un’occasione unica per ammirare, per la prima volta in un museo svizzero, un’accurata selezione di oltre 50 dipinti di grande formato, realizzati dal 1978 fino alle opere più recenti, di uno dei protagonisti assoluti della Transavanguardia. É questa anche l’occasione per una riflessione sulla corrente artistica degli anni Ottanta, attraverso le opere di Chia e di altri suoi esponenti. Il curatore Rudy Chiappini ha selezionato opere di grande formato, caratterizzate da un segno pittorico forte e dinamico e scene dai colori vivaci ottenute con pennellate dense che mostrano i volumi. Le tele sono genericamente popolate da figure maschili di stampo eroico che si ritrovano anche nelle due sculture.      I personaggi appaiono immobili e campeggiano su fondi animati da linee, tracce e filamenti tra macchie di colore e larghi elementi descrittivi. E’ un mondo che ruota intorno ad alcuni temi frequenti come il viandante, il pittore, il padre e il figlio, l’angelo, il naufrago, la vicinanza della natura alla vita dell’uomo, la sensualità del corpo, l’ispirazione e la melanconia. Tra i dipinti da segnalare: Quante storie per un bacio del 1979, notevolmente influenzato dalla poetica di Chagall, Hand Game del 1981 d’impronta picassiana, Melanconia del pittore del 1999 e Ritratto di Enzo del 2001 dalle campiture cubiste. E ancora Viandante con le oche e Pittore e opera entrambe del 2014 ed infine le due grandi sculture in bronzo ambedue intitolate “Offerta d’amore” di notevole impatto visivo. Oltre al citato russo, i punti di riferimento di Chia spaziano dai grandi Maestri del passato, quali Masaccio e Michelangelo, agli artisti del Novecento tipo Cézanne e Picasso. Nella sua pittura – afferma Chiappini – tutto ruota attorno alla condizione umana e al corpo inteso anche quale strumento di espressione delle pulsazioni dell’inconscio, mentre l’artista stesso ci dice che “Tutta la nostra storia è dentro di noi (…) le opere sono non occhi, ma occhiali che ci permettono di vedere meglio come siamo fatti, che ci rivelano la nostra nudità.” Infine, alcune altre espressioni che ci parlano della sua creatività e del suo concetto dell’arte: “E’ il momento del coraggio di scegliere un’immagine e perdere tutte le altre”, ed ancora: “La pittura è un mondo di libertà senza limiti, senza confini.” Quindi, attraverso i suoi personaggi, con l’intensità del colore sua caratteristica ci fa vivere le problematiche del presente.  Alcune note biografiche. Nato a Firenze nel 1946, Sandro Chia, subito dopo il diploma all’Accademia di Belle Arti inizia a viaggiare.     Gira l’Europa, va in India e nel ’70 si stabilisce a Roma. Le prime esposizioni son istallazioni e performance, poi la sua “sperimentazione” lo riporta all’arte figurativa, a conoscere Francesco Clemente ed Enzo Cucchi ed insieme a loro ad abbracciare la “Transavanguardia”. Non smette mai di esporre alle Biennali (Venezia, Parigi e San Paolo, tra le altre), in Germania, a Londra e negli Stati Uniti. Il costante apprezzamento su scala globale gli permette di avere alcune opere annoverate in mostre allestite al Metropolitan Museum of Art e del Museum of Modern Art di New York. Arrivano gli anni Novanta, decennio ricco di personali, antologiche e consacrazioni anche nella grafica, dove eccelle in veste d’illustratore. Si dimostra poliedrico, curioso e attratto dalle antiche tecniche. Al sopraggiungere del nuovo secolo si trova a Ravenna e qui si confronta con la tecnica del mosaico, e non potrebbe essere luogo più adatto visto che la bella città romagnola e questa particolare forma artistica è sempre stata molto legata sin dai secoli passati con diversi siti celebri e visitatissimi a livello internazionale. Ed è sempre cosi che egli continua a creare sculture, dipinti e a spostarsi sino ai giorni nostri. Attualmente si divide tra Miami, Roma e Montalcino dove, tra l’altro, da appassionato intenditore di vini, produce il famoso “Brunello”, che prende il nome appunto dalla suggestiva località toscana.   La mostra è corredata da un importante catalogo, a cura della Pinacoteca Casa Rusca, con tutte le immagini a colori delle opere esposte e contributi critici del curatore e di Marco Pierini.

Pinacoteca Comunale Casa Rusca – Piazza Sant’Antonio, Locarno (Svizzera, Canton Ticino); fino al 6 Gennaio 2019;     orari: da martedì a domenica 10-12 e 14-17; Prenotazioni: Tel. +41 (0)91 7563185;      Dicastero Cultura Città di Locarno, Piazza de’ Capitani 2, Locarno; Tel. +41 (0)91 7563170; www.museocasarusca.ch

Fabio Giuliani

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