IL VIAGGIO IN NEPAL DELLA ZIA MARISA

| 6 luglio 2012
NEPAL

Carissimi lettori sono tornata dal Nepal da pochi mesi con Chiara, la nostra guida, e vi saluto alla maniera nepalese: NAMASTE’ con le mani giunte e un inchino, che vuol dire “saluto gli dei che sono in te”. Questo paese si adagia ai piedi della grande catena Himalayana e confina con l’India e il Tibet. E’ una terra di paesaggi spettacolari e antichi templi in cui il ritmo della vita è elegantemente lento e il modo di vivere semplice e tradizionale. Il nostro viaggio parte da Kathmandu , che ne è la capitale e prosegue per il parco di Chitwan, Lumbini, Pokkara, Bandipur , Patan , Bathgaon e di nuovo Kathmandu. Kathmandu, una delle città più antiche del mondo, è ricca di templi, di pagode con il tetto e le finestre lavorate in legno da sembrare dei merletti. Rimaniamo incantati a vedere lo splendore di Swoyambhunath, il più antico santuario buddista del Nepal, con le ruote della preghiera che i fedeli fanno girare continuamente in segno di devozione per Buddha, è una stupa tutta bianca e sormontata da un blocco quadrato ricoperto d’oro con i grandi occhi di Buddha e adorno di tante bandierine delle preghiere. Ci ha molto meravigliato vedere i nepalesi che vivono in simbiosi con i loro monumenti: mangiano, giocano, pregano e, tra le pagode, ci sono scimmie, mucche e santoni. Abbiamo assistito ad una cremazione e poi abbiamo visto buttare le ceneri del proprio caro nel fiume Bagmati che è un affluente del Gange, una scena molto commovente. Proseguiamo il viaggio e arriviamo al Parco Chitwan, e qui ci dobbiamo dimenticare i templi e le pagode per ammirare la grande foresta dove vivono elefanti, coccodrilli, rinoceronti, tigri e scimmie e molti uccelli acquatici. Alla mattina partiamo a dorso di elefante e ci inoltriamo per alcune ore nella foresta per vedere gli animali e grande è stata la mia gioia nel vedere in mezzo ai cespugli una famiglia di rinoceronti che non ero mai riuscita a vedere negli altri parchi dell’Africa che ho visitato. Arriviamo a Lumbini e qui si respira grande spiritualità. Vediamo il maestoso albero dove è nato Buddha attorniato da monaci buddisti che pregano continuamente emettendo un suono da sembrare una nenia, gente che offre coroncine di fiori, lumini accesi, cibi vari e attorno tanti templi e la piscina dove la madre di Buddha si bagnò prima di partorire. Dopo 6 ore di viaggio in alta montagna dove incrociamo pullman pieni di ragazzi anche sul tetto, che incuranti del pericolo sfrecciano veloci. Arriviamo a Pokkara, una bella città, campo base per le escursioni sulla montagna Annapurna; è piena di negozi di articoli sportivi e di un raffinato antiquariato tibetano. Facciamo una gita sul lago Phewa in barca per ammirare uno spendido tramonto e tutti i dintorni della vallata . Alloggiamo in un hotel che solo il nome è un programma “Sangrila”, il posto della felicità. E’ tutto immerso nel verde, camere stupende che si affacciano su di un prato pieno di fiori, c’è un laghetto pieno di pesci rossi, piante tropicali, un vero paradiso che ricorderò sempre. Arriviamo a Bandipur attraverso una strada scoscesa da mettere paura. E’ una cittadina dal sapore antico, con una piazza romantica piena di fiori: vediamo i ragazzi vestiti con divisa rosso scuro e grigio che vanno a scuola con i libri sotto il braccio, le donne con il sari che tessono, i ragazzi che giocano a scacchi, e in lontananza una grandiosa parata di monti. Rientriamo a Kathamandù, ma prima ci fermiamo a visitare Patan che è la seconda città come dimensioni del Nepal, ammiriamo la piazza tutta costellata di Pagode e templi, dove vediamo le donne con i loro costumi tradizionali che battono il riso per pulirlo. Anche Bathgaon , la città dei devoti, patrimonio dell’Unesco è ricca di templi dedicati alle diverse divinità indù e buddiste e di esempi di architettura e di arte medioevale. E per finire il viaggio in bellezza la nostra Chiara ci organizza il volo per vedere la catena Himalayana. Alla mattina presto prendiamo un aereo piccolo tutto per noi con un pilota che io definisco per l’abbigliamento in pelle nero “il barone Rosso” e grande è la nostra gioia quando ci troviamo davanti la maestosa catena Himalayana con l’Everest che si ergeva prepotente e dominatore sulle altre cime. Un grande spettacolo, avrei voluto che il tempo si fermasse! E nel salutare questo Paese pieno di fascino misterioso sento il dovere di ringraziarlo per avermi fatto partecipe delle sue bellezze, donandomi tanta gioia. NAMASTE’

Commenti

Salvato in: ATTUALITA'
×