MARIO ARDUINO E LE STORIE DEL LAGO

| 1 dicembre 2010

Mario Arduino è una figura poliedrica del panorama culturale gardesano: poeta, storico, scrittore e giornalista, si è impegnato anche in politica ed è stato sindaco di Sirmione dal 1990 al 1999.

lntervista televisiva a MARIO ARDUINO

In omaggio alla sua prolifica attività letteraria, durante le premiazioni del concorso di poesia Dipende Voci del Garda, il 21 novembre 2010 al Teatro Alberti di Desenzano, è stato insignito di uno speciale premio alla carriera. Un nome di spicco per la cultura gardesana, Mario Arduino è stato anche il primo presidente del premio Dipende Voci del Garda, nell’ormai lontano 1998 e rimase in carica per tre anni. Lo stesso premio di poesia che era nato a Desenzano, per otto anni fu ospitato al Grand Hotel Terme di Sirmione e negli ultimi anni, grazie all’intervento dell’Assessore alla cultura Emanuele Giustacchini, è tornato a Desenzano. Che Mario Arduino sia un personaggio importante per il Garda lo dimostra, tra le altre cose, il numero delle sue pubblicazioni, a cominciare dalle sillogi, visto che egli è innanzitutto un raffinato poeta: Ed è lieta tristezza (1982), Di me solo parole (1988), Fu stagione di sogni (1997), Fu breve la giornata (2000), Noi che sempre tardiamo-Libro dei mesi 2006 (2005), In quel meriggio antico (2006), Rammento quel barcone-libro dei mesi 2007 (2006), Per queste strade buie (2007), Libro dei mesi 2008 (2007), Poesie di Natale e di Pasqua (2007), Vecchie fotografie-Libro dei mesi 2009 (2008), Con amore immutato (2009), Libro dei mesi 2010 (2009), Nel tempo- Libro dei mesi 2011 (2010). Sono versi composti da ricordi, memorie, fotogrammi o Storie di lago, come recita il titolo dell’omonima poesia tratta dalla raccolta Fu breve la giornata: “Con lo stanco pensiero/ sono ritornato al tempo/ delle storie di lago/ raccontate sull’uscio/ di una povera casa.” Quello che più interessa ad Arduino sono infatti le piccole storie di cui si compone la storia, così anche nelle ricerche d’archivio che ha condotto e sta conducendo all’archivio comunale di Sirmione, il suo intento, sorretto da un amore per la penisola gardesana che è aumentato con il passare degli anni, è quello di compiere studi che portino ad una conoscenza più profonda di Sirmione e dei suoi abitanti, attraverso l’indagine di fatti apparentemente minori. Per lo studioso è indispensabile la scoperta di piccoli avvenimenti accaduti nel corso della storia, per capire cosa sia successo in passato e fare in modo che nel futuro non si ripetano i medesimi errori. Da profondo conoscitore della storia locale di Sirmione dall’epoca romana ad oggi, egli sostiene che si sia verificata una sorta di involuzione: lo sviluppo turistico e i progressi economici hanno modificato la vita di quelle persone che quando egli era più giovane (lo scrittore è nato nel 1939) erano membri di una comunità più aperta e meno intimorita dall’altro, tanto che vivevano con le porte delle case sempre aperte, senza nemmeno bisogno di chiavi. A Sirmione oggi non arrivano solo turisti, ma anche povera gente che proviene da ogni parte del mondo e sarebbe necessario, nota Arduino, durante un’intervista davanti alle telecamere di Dipende.tv, un maggiore sforzo collettivo per riuscire a capire i nuovi venuti e integrarli in una società che non dovrebbe creare barriere e separazioni. Lo scrittore ha pubblicato svariate ricerche di tipo storiografico, da Appunti socialisti e non (1983), a 40 anni a Sirmione di don Lino Zorzi (1990), da Il carpione del Garda (2004) a Sirmione tra storia e poesia (2006), da Le imbarcazioni del Garda (2006) a Leggende e voci del Garda (2008), fino a L’archivio racconta (2010), in cui sono raccolte curiosità che riguardano la Sirmione degli ultimi due secoli. Si è occupato anche della poesia di Catullo, tra gli altri, nel libro Salve, o venusta Sirmio… Note e versioni catulliane (1995), curando anche interventi in diverse edizioni degli Atti delle “Giornate catulliane”. Tra le sue pubblicazioni compaiono anche scritti riguardanti le poesie del Risorgimento; ha inoltre stilato prefazioni e postfazioni a molti testi, occupandosi anche di artisti italiani e i suoi versi sono raccolti in numerose antologie poetiche. In poesia, scrivendo del Garda presente o del Garda di allora, come nell’omonima lirica della raccolta Con amore immutato, il maggior pregio della scrittura di Arduino è probabilmente quello che “ancora effonde/ l’immagine serena di un passato/ dissolto nel silenzio e sopra l’onde”.

Di: Elisa Zanola

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