I ragazzi delle medie di Padenghe recitano al Teatro Sociale il RE MIDA

| 1 ottobre 2004
REMIDA

Teatro Giovane
“STORIE DI RE MIDA” Padenghe 2004

Al Sociale di Brescia successo dello spettacolo organizzato dalla Scuola Media“28 maggio 1974”
Anima e corpo con Re Mida. Gli ottanta ragazzi della Scuola Media Statale “28 maggio 1974” di Padenghe ad indirizzo musicale ce l’hanno messa tutta sul palcoscenico importante del Teatro Sociale di Brescia. Con il contrassegno solidale capace di trasformare l’egoistico tocco dorato del Re mitologico, in devoluzione dell’intero incasso al Fondo istituito per aiutare le famiglie dei dipendenti delle aziende in crisi Mollificio Bresciano e Sidergarda. Un bel gesto che aggiunge valore all’ensemble teatrale guidata da Dante Di Carlo. Spettacolo completo questo “Storie di Re Mida”, tratto da un testo di Gianni Rodari e riadattato proprio da Dante Di Carlo con le musiche di Emiliano Gusperti e Marina Maccabiani. Presentato in anteprima nell’auditorium delle Scuole Medie di Padenghe, ha meritato l’onore di arrivare in città anche grazie all’organizzazione di Marina Soldi, Presidente della Pro Loco di Padenghe sul Garda. E il resto l’hanno fatto i ragazzi. Con quel bagliore di palcoscenico autorevole capace di catturare e mordere la gola dell’emozione a chicchessia. Eppure loro son saliti sul palco con la fermezza degli attori consumati, pur nella difficoltà oggettiva di stare in scena davanti a tanto pubblico. Quarta parete che sparisce come nelle migliori tradizioni teatrali e via con la piece conosciuta. Al centro Marco Padella, lanciato in una originale e validissima goffaggine scenica, a dar corpo creativo a quel Mida tutto attaccato alla tronfia e banaleggiante sinfonia del potere. Con quelle mani che scatenano oro e voluttà, in un’incapacità apocalittica di riconoscere ed ascoltare, nonostante orecchie d’asino d’autore, i sentimenti. Coscienza – grillo parlante decisa e dinamica, quella di Balia-Lucrezia Calabrò Visconti. In un crescendo di contorni legati al classico esercizio dell’eloquio, che porge il rituale della saggezza nella sintesi circolare della rappresentazione. Due esempi di capacità espressiva, per spiegare il valore di un gruppo, sapientemente supportato dall’orchestra della Scuola che si è esibita sotto la direzione di Emiliano Gusperti. Applausi finali utili a correre in avanti. Qualche indiscrezione fa balenare l’idea verso un progetto che riguarda il Medioevo.
E la ricerca continua.

Di: Giuseppe Rocca

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