CAVALLINO – TREPORTI (Venezia)

| 27 febbraio 2014
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Cavallino-Treporti, piccolo comune italiano in provincia di Venezia, con sede nella frazione Ca’ Savio. Il territorio è costituito da una penisola (il Litorale del Cavallino) che separa la Laguna Veneta nord dal mare Adriatico. Il fiume Sile (che scorre nel vecchio alveo del Piave e per questo noto anche come Piave Vecchia) la separa a nord-est dal territorio comunale di Jesolo. La penisola è divisa dalla laguna tramite il canale Pordelio che, verso ovest, si dirama in altri due canali, il Portosecco e il Saccagnana, tutti e tre navigabili. Il Pordelio termina nei pressi del Sile a cui è collegato tramite il canale Casson; la confluenza di quest’ultimo nel fiume è regolata da una chiusa.  Il nome Cavallino trova la propria origine dall’uso di quest’area per l’allevamento di cavalli da parte degli antichi veneti, proprio come nell’attiguo comune di Jesolo il cui nome deriva da Equilium. Il territorio fiorì in età romana (a Lio Piccolo sono stati portati alla luce i mosaici di una villa) e soprattutto nell’alto medioevo, quando nella Laguna nord sorsero importanti centri quali Torcello, Ammiana e Costanziaco. Il mutare delle condizioni ambientali e l’affermazione di Venezia portarono questi a decadere nei secoli successivi; la zona si impaludò, divenne malarica e fu recuperata solo durante le più tarde bonifiche che portarono alla fondazione degli attuali abitati, come testimonia la presenza della parola Ca’ in numerosi toponimi, termine che indica una tenuta agricola. Contribuì al recupero della zona anche lo scavo del canale Cavallino (oggi canale Casson) che poté collegare la Laguna al Piave. Dopo la caduta della “Serenissima” e l’istituzione dei Comuni, Cavallino-Treporti dipese da Burano e ne seguì le sorti quando quest’ultimo fu soppresso ed integrato a Venezia. (1923). Attualmente è stato ricostituito con legge regionale n° 11 del 29 marzo 1999 scorporando da Venezia dopo che la popolazione si era espressa favorevolmente nel referendum del 13 Dicembre 1998.

Da cinque anni consecutivi l’Amministrazione comunale invita un fotografo di fama indiscussa, nell’ambito del progetto “Cavallino-Treporti Fotografia”, a rileggere ed indagare il suo straordinario territorio, attraverso la sensibilità unica dell’artista. Così dopo le visioni architettoniche di Marco Zanta e gli scorci naturalistici di Franco Fontana cantore di paesaggi e ambienti (presentati entrambi nel catalogo del 2009), dopo la fotografia di Guido Guidi nel 2010, è toccato nel 2011 a Giovanni Chiaramonte (siciliano, classe 1948, autore di tante esposizioni in Italia e all’Estero, incluse la Biennale di Venezia e la Triennale di Milano) che ha indagato la dorsale viaria lungo la quale si dipana il territorio di Cavallino; quindi nel 2012 è stato il turno di Fausto Giaccone, livornese del ‘43 cresciuto a Palermo, che ha indirizzato il suo personale sguardo verso il “motore vitale” del territorio, la presenza umana: chi abita, lavora o semplicemente soggiorna in quella particolare e suggestiva località. Territorio anfibio “sospeso”, piccola realtà urbana nell’inverno sonnacchioso con circa 10.000 abitanti che aumentano notevolmente durante l’estate essendo centro balneare internazionale,Cavallino-Treporti, con la sua straordinaria commistione di ambienti naturali e diversissimi (valli da pesca, laguna che punta dritta verso Burano e Torcello, pinete, distese sabbiose, dune, orti, piccoli borghi, darsene, villaggi turistici, architetture militari, aree residenziali) ha scelto l’indagine fotografica, non la fotografia patinata e turistica, come investimento culturale di riflessione sulla propria identità.

Ora gli scatti di questi grandi interpreti dell’obiettivo, tanto emozionanti quanto rivelatori, vengono raccolti e presentati in un unico volume bilingue (italiano e inglese) edito da Skira, dal titolo “Istantanee Permanenti. Cavallino-Treporti, il paesaggio”, con introduzioni di Francesco Zanot e Enrico Gusella, 168 pagine e 127 immagini a colori. Un’indagine emozionante per cogliere e fissare ciò che altrimenti fugge schiacciato dalla quotidianità, dagli stereotipi, dalla consuetudine.Un viaggio alla scoperta di nuove prospettive, per comprendere meglio la realtà che dobbiamo tutelare, il nostro rapporto con il territorio, la dimensione umana che con esso si confronta.

Ideato ed organizzato da Villaggio Globale International, questo progetto fotografico-editoriale è nato su espressa volontà del Comune della costa veneziana, con il contributo della Regione Veneto, il patrocinio della Provincia di Venezia e il sostegno della Vittorio Vianello Spa, con la seguente finalità: lasciarsi ritrarre senza maquillage, senza finzioni, senza scopi altri, se non quello di riscoprirsi e riflettere su se stessi attraverso l’occhio “magico” della macchina fotografica.

Fabio Giuliani

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