Brescia – Verona: dibattito sulla TAV

| 8 ottobre 2012
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“Individuare il tracciato che comporti il minor danno possibile all’ambiente, al territorio all’economia delle zone prescelte .” E’ questo l’invito che il consigliere  regionale e bresciano ing. Mauro Parolini ha rivolto al Consiglio regionale con una forte presa di posizione  ma soprattutto  attraverso una mozione che punta a verificare al Ministero competente la possibilità di individuare un tracciato diverso da quello ipotizzato, o comunque a ridurre  l’impatto della pur necessaria opera infrastrutturale. L’opera al centro delle attenzioni del consigliere Parolini è la nuova linea ferroviaria alta velocità-alta capacità nel tratto compreso fra Brescia e Verona al centro del dibattito regionale ieri mattina. “Attualmente è in corso la realizzazione della tratta Treviglio-Brescia, poi toccherà alla Brescia – Verona che costituisce, come sottolinea la mozione discussa  ieri dal  Consiglio regionale, collegamento essenziale con le direttrici europee del Corridoio V ‘Lisbona-Kiev’ e del Corridoio I ‘Berlino-Palermo’ – spiega il consigliere Mauro Parolini.  Per la tratta bresciana – continua – il progetto preliminare  è del 1991;  è stato approvato dal Cipe  nel 2003 (delibera pubblicata l’8 giugno del 2004) il solo progetto preliminare che indica un tracciato che corre parallelo all’autostrada in prossimità del lago di Garda, una delle più importanti aree turistiche Lombarde”. Tale tracciato prevede l’attraversamento dell’anfiteatro morenico del Garda di alto valore ambientale e paesaggistico. La scelta di attraversare i cordoni morenici del più grande lago Italiano comporta la costruzione di una assai onerosa e lunga galleria in territorio del comune di Lonato. I binari proseguiranno a cielo aperto nei comuni di Desenzano, Sirmione e Peschiera attraversando poi l’area del Lugana, una delle più importanti zone vitivinicole di Lombardia e Veneto prevedendo l’eliminazione di circa il 20% dei vigneti presenti in zona. “Essendo stato approvato il solo progetto preliminare risalente a 20 anni fa – ha sottolineato illustrando la mozione l’ing, Parolini – e sapendo che per i prossimi 5 anni non ci saranno fondi disponibili, vi è il tempo e la possibilità di fare le verifiche del caso coinvolgendo e raccogliendo i pareri dei comuni interessati con l’obiettivo di ridurre l’impatto sul delicato territorio.”. La mozione dell’esponente bresciano del Pdl è stata unificata ad un’analoga mozione presentata più recentemente a firma della Lega Nord. Il tema in discussione, decisamente rilevante per questa parte della Regione Lombardia e l’impostazione data dalla mozione Parolini sono stati ampiamente condivisi dai gruppi consiliari. Il consiglio regionale però ha deciso che sarà la Commissione V Territorio a sviscerare il problema sentendo anche le realtà locali per poi approvare autonomamente un documento condiviso.

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