Brescia Capitale italiana della Cultura 2023

| 10 aprile 2023
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 Mostre annunciate da Fondazione Brescia Musei per Brescia Bergamo Capitale italiana della Cultura 2023

La stagione espositiva si è aperta con i progetti d’inverno del Museo di Santa Giulia: Isgrò cancella Brixia, grande esposizione site-specific curata da Marco Bazzini, che ha coinvolto alcuni tra i più importanti siti monumentali di Brescia: dal Capitolium, al Teatro Romano, dal Museo di Santa Giulia al chiostro rinascimentale; Victoria Lomasko. The Last Soviet Artist, la prima personale dell’artista dissidente russa curata da Elettra Stamboulis, terzo atto del ciclo Arte contemporanea per i diritti umani di Brescia Musei (fino all’8 gennaio); e La città del Leone. Brescia nell’età dei comuni e delle signorie, la grande rassegna multi-oggetto a cura di Matteo Ferrari che, attraverso 120 opere, ha ripercorso l’arco cronologico compreso tra la seconda metà del XII secolo e il 1426, anno della dedizione di Brescia alla Repubblica di Venezia, alla scoperta della storia delle origini e dell’identità culturale cittadina (fino al 29 gennaio). La Pinacoteca Tosio Martinengo ha arricchito temporaneamente la sua collezione grazie ai prestiti di capolavori provenienti da musei e collezioni partner: Vincenzo Foppa. San Giovanni Battista e Santo Stefano, dalla Collezione BPER, in dialogo con i capolavori foppeschi della fase bresciana del pittore (fino al 5 febbraio); Domenico Ghidoni. Leoni, i leoni monumentali in pietra, dalla Fondazione Ugo Da Como (fino al 26 febbraio); Lorenzo Lotto. Ritratto di uomo con rosario, dalla Nivaagaard Collection (Danimarca), che sarà esposto nella sala dei ritratti del museo bresciano (fino al 18 giugno). Al Museo delle Armi Luigi Marzoli sarà invece possibile ammirare il Corsaletto da barriera di Vincenzo I Gonzaga, appartenuto al duca di Mantova (1562-1612), dall’Armeria dei Musei Reali di Torino (fino al 12 febbraio).
La sezione dell’Età romana del Museo di Santa Giulia, a venticinque anni dall’apertura del museo, si rinnova con un progetto espositivo permanente e tre installazioni digitali multimediali, realizzate da None Collective. La valorizzazione e l’accessibilità dei siti museali sono alla base anche della realizzazione del progetto Corridoio UNESCO, il nuovo spazio pubblico ad accesso gratuito, percorso immersivo tra i monumenti e la storia che, unendo fisicamente i due poli bresciani del sito UNESCO I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d.C.), permetterà al pubblico di percorrere 2mila anni di storia. Nuova apertura: il Museo del Risorgimento, dopo quasi un decennio di chiusura, è stato interamente rinnovato a partire dal nome, Leonessa d’Italia, e nell’architettura del Grande e Piccolo Miglio, nel Castello di Brescia. Il museo, completamente rifondato alla luce di un innovativo, inedito e organico progetto museologico, riunisce un centinaio di reperti, selezionati per il loro alto valore artistico (grande pittura di storia e scultura ottocentesca) o per il valore documentale (bandiere, uniformi, medaglie, oggetti d’uso, armi, cimeli e memorabilia) ed è caratterizzato da un innovativo approccio digital design oriented, oltre che da un impianto immersivo e multimediale. Gli attori della Scuola di Teatro Luca Ronconi del Piccolo Teatro di Milano danno inoltre voce alle figure di spicco del Risorgimento bresciano, nelle interpretazioni dei testi originali dell’epoca, guidati da Maria Paiato, Daniele Squassina e Gioele Dix, a cura del CTB – Centro Teatrale Bresciano. Dal 14 febbraio è ospitata al Museo di Santa Giulia, come progetto di Pinacoteca Tosio Martinengo, la grande monografica per Ceruti: Miseria & Nobiltà. Giacomo Ceruti nell’Europa del Settecento, a cura di Roberta D’Adda, Francesco Frangi e Alessandro Morandotti (fino al 28 maggio), con straordinari prestiti da Parigi, Vienna, Madrid, Göteborg e da numerose collezioni pubbliche e private italiane. La monografica intende porre l’attenzione da un lato sul radicamento di Giacomo Ceruti entro l’avventura della pittura della realtà in Lombardia, dall’altro sul respiro internazionale del suo percorso. Grazie a una coproduzione con il Getty Center, la mostra sarà protagonista a Los Angeles dal 18 luglio. Al pittore, bresciano d’adozione, celebre per le tele a soggetto pauperista, ma anche ricercato e raffinato ritrattista, è dedicata anche la mostra Immaginario Ceruti. Le stampe nella bottega del pittore, a cura di Francesco Ceretti e Roberta D’Adda (dal 14 febbraio al 28 maggio) sempre al Museo di Santa Giulia, che si focalizzerà sulla bottega dell’artista e sul suo modo di utilizzare le incisioni come modello per i dipinti. Alla Pinacoteca Tosio Martinengo la mostra fotografica LaChapelle per Ceruti, a cura di Denis Curti (dal 14 febbraio al 10 novembre) presenterà poi un’opera inedita eseguita per Brescia, e ispirata alla produzione pauperista di Giacomo Ceruti. Alla fotografia è dedicata inoltre la più importante esposizione mai realizzata sul mondo delle vette: dal 24 marzo al 23 luglio il Museo di Santa Giulia proporrà Vittorio Sella, Martin Chambi, Ansel Adams, Axel Hütte. Luce della Montagna, a cura di Filippo Maggia. Quattro maestri della fotografia, tre del Novecento oltre a un maestro contemporaneo per una mostra che, insieme al progetto LaChapelle per Ceruti in Pinacoteca Tosio Martinengo, rappresenterà il fulcro della VI Edizione del Brescia Photo Festival, prodotto da Fondazione Brescia Musei, per l’edizione 2023 sul tema Capitale, in collaborazione con il Mo.Ca – Centro per le nuove culture. Brixia sposa, a cura di Ilaria Bignotti (dal 9 giugno al 7 gennaio 2024), in Brixia. Parco archeologico di Brescia romana e al Museo di Santa Giulia sarà invece la prima grande mostra che la città di Brescia dedica a Fabrizio Plessi: caratterizzata da installazioni digitali, videoproiezioni e digital walls monumentali tesi a creare un percorso immersivo e coinvolgente di altissime tecnologie, luce, suono e immagini in movimento, specificamente dedicato alle vestigia e al patrimonio cittadino.
L’autunno espositivo bresciano celebrerà poi, dal 29 settembre, Brescia Cinquecento. Lo spirito della città, a cura di Roberta D’Adda, Filippo Piazza ed Enrico Valseriati (fino al 7 gennaio 2024), grazie a un progetto Pinacoteca Tosio Martinengo, negli spazi del Museo di Santa Giulia: una mostra inedita che racconta la storia della cultura del Cinquecento, attraverso una selezionata scelta di capolavori dei maestri della pittura bresciana e di oggetti preziosi di provenienza cittadina. Grandi interpreti dei primi decenni del secolo, quali Savoldo, Romanino e Moretto, reinterpretati entro un programma espositivo di rilievo, aperto anche in città tramite itinerari, per i quali Brescia Musei e Museo Diocesano hanno sviluppato il progetto Custodi della Bellezza che consentirà di visitare i luoghi sacri, ove sono conservate opere capitali degli artisti più significativi dell’epoca.

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