TAV E TERRITORIO: soluzioni alternative e proposte per salvaguardare il patrimonio vitivinicolo

| 4 maggio 2012
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Fabio Contato, candidato consigliere per la lista Popolo della Libertà alle prossime elezioni comunali del 6 e 7 maggio a Desenzano, ha organizzato e moderato presso la cantina Provenza un incontro dedicato al tracciato della TAV,treno ad alta velocità, che attraverserà le colline moreniche del Garda ed in particolare il territorio di coltivazione del Lugana creando il cosiddetto “corridoio V Lisbona – Kiev”. L’incontro ha proposto il confronto fra le esigenze dei produttori e la posizione del PDL espressa da Luigi Cavalieri, candidato sindaco in lizza alle prossime elezioni, e in particolare di Fabio Contato che pone la propria candidatura per dare voce al comparto agricolo con un’apertura all’aspetto turistico del territorio, in particolare ponendo il proprio impegno per seguire le problematiche relative al progetto della TAV a tutela dei produttori, come dichiarato durante il dibattito. L’incontro ha visto l’intervento anche di Coldiretti espresso dal neo presidente Ettore Prandini e la presenza della Regione grazie alla partecipazione del  consigliere Mauro Parolini, presidente della commissione Agricoltura della regione Lombardia. Sotto il profilo tecnico è intervenuto Giovanni Nulli, esperto che ha trattato nel dettaglio il danno sociale ed economico. Il Candidato sindaco per il PDL Luigi Cavalieri ha aperto i lavori, affermando che il tema è molto delicato e i partiti che sostengono la sua coalizione, PDL e UDC, sono molto sensibili al problema e si pongono a difesa della posizione dei produttori. Il progetto investe il 30% del territorio del Lugana, produzione di grande qualità. “Riteniamo che lo spostamento verso il mantovano – ha affermato Cavalieri – senza intaccare le colline, possa essere una soluzione che avrebbe perfino costi inferiori di realizzazione”. Desenzano ha un’economia che si basa sul turismo e i valori dei prodotti del territorio, in particolare viti e olivi, hanno un’importanza di rilievo sia per l’attrattività turistica sia per l’indotto di lavoro che generano le attività di produzione. La modifica del percorso potrebbe essere una soluzione per intervenire a tutela del territorio senza porsi in contrasto con un progetto già approvato che in tempi relativamente brevi interesserà il basso Garda, dato che i lavori della tratta “Treviglio/Brescia” hanno già preso inizio. Sostanzialmente d’accordo con la proposta anche Ettore Prandini, presidente Coldiretti Lombardia, che si è dichiarato pronto a schierarsi politicamente se il PDL saprà porsi in difesa dei coltivatori. Ha ribadito: “la TAV è un’opera importante, sicuramente strategica per il futuro del nostro Paese, ma non può trascurare il valore di un territorio di pregio. Non possiamo dire che non si vuole l’opera, ma bisogna intervenire politicamente mediando le posizioni: un piccolo spostamento del percorso della TAV può salvare una produzione importante ed evitare altre conseguenze negative come eventuali danni alle falde acquifere sottostanti che pregiudicherebbero la qualità delle coltivazioni”. Decisivo l’intervento del consigliere regionale Mauro Parolini che ha presentato alla giunta regionale una mozione specifica. “Non si può prescindere dalla necessità della realizzazione dell’opera -ha affermato – ma i problemi si risolvono politicamente e non manifestando in piazza. Dato che il progetto non è ancora esecutivo, ho presentato una mozione perché la Giunta regionale si impegni a verificare presso il Ministero competente la possibilità di individuare un tracciato diverso, possibilmente esterno ai cordoni morenici che riduca l’impatto della pur necessaria opera infrastrutturale”. Una risposta concreta per un problema di grande attualità. “Il tracciato del progetto preliminare approvato prevede l’attraversamento a cielo aperto dei comuni di Desenzano del Garda, Sirmione e Peschiera – ha concluso Fabio Contato – il territorio del lugana, una delle più importanti zone vitivinicole della lombardia e del Veneto, ed il passaggio della TAV prevede l’eliminazione di circa il 20% dei vigneti. Questo è il punto da affrontare, coesi e compatti nella volontà di salvaguardare la grande ricchezza agricola e naturalistica del territorio gardesano.”

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