15 mesi di attività: ecco l’indotto del MUSE Museo delle Scienze di Trento

| 21 novembre 2014
muse

L’indotto economico sul territorio generato nei primi 15 mesi di attività 

Oltre 700.000 visitatori – di cui circa 140.000 studenti – hanno visitato il MUSE in soli 15 mesi dalla sua apertura con un trend positivo che non evidenzia flessioni, ma che al contrario registra un aumento su base mensile rispetto all’anno scorso.

Da una rilevazione puntuale effettuata al momento dell’ingresso si rileva che il 70% dei visitatori proviene da fuori provincia. Su questa base il MUSE ha voluto approfondire e quantificare l’indotto economico generato. Si tratta infatti di  visitatori che hanno sostato una o più giornate nel capoluogo, pernottato nel capoluogo, visitato il centro, mangiato e fatto shopping negli esercizi commerciali.

“Il rapporto con l’economia e il turismo – sottolinea Michele Lanzinger –  è una componente sempre più rilevante delle politiche culturali contemporanee. Recentemente il tema è entrato a pieno titolo nell’azione di governo da parte di Dario Franceschini, Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo. L’argomento è inoltre ben presente anche nelle agende delle amministrazioni locali, provinciali e regionali.

Altro tema contemporaneo è quello della accountability, vale a dire la responsabilità e la trasparenza sui risultati raggiunti dai soggetti privati o pubblici.”

Da qui il motivo di questa conferenza stampa.

 

Nell’analisi dell’impatto economico prodotto da Muse, oltre all’indotto sul sistema commerciale – turistico del territorio, è stato considerato e qui presentato l’indotto diretto in termini di lavoro generato per il suo funzionamento, vale a dire occupazione e posti di lavoro relativi alle professioni della cultura e della ricerca scientifica, e di incarichi per forniture in rapporto alla gestione del Muse attivati a favore del settore privato.

Solamente considerando la fiscalità derivata (ovvero le entrate da tasse e riscossioni, I.V.A., IRAP, IRPEF, versate dal museo e dagli operatori economici del territorio a seguito dell’indotto) in un anno l’attività legata al Museo restituisce alle casse della Provincia una quantità economica superiore al finanziamento provinciale del Muse per la parte corrente.

Considerando l’indotto economico complessivo rilasciato sul sistema economico provinciale dai suoi frequentatori e sulla base dei trend attuali, il Museo riuscirà a coprire il costo di realizzazione del Muse, in termini di edificio e allestimenti museali in circa due anni di attività.

L’auspicio del mantenimento del trend positivo registrato, grazie all’impegno a progettare e proporre sempre nuove attività e attrazioni, fa presumere un consolidamento del ruolo del Muse come traino dell’economia culturale e turistica del territorio. In un periodo di contingenza economica in stasi, l’investimento in un polo culturale di eccellenza viene restituito alla comunità in termini di esternalità positive, crescita delle opportunità di sviluppo e lavoro, senza tralasciare la dimensione sociale, educativa e intellettuale in generale.

 

IL MUSE IN CIFRE (agosto 2013 – novembre 2014)

 

Il lavoro di valutazione dell’impatto economico del Muse si è basato sulle risposte date ad un questionario di valutazione somministrato su circa 2000 visitatori nel corso dei mesi di agosto, settembre e ottobre. I calcoli di stima effettuati sulla capacità e propensione alla spesa del visitatore, associati alla spesa necessaria per la gestione del Muse (sia in termini di reddito erogato ai propri dipendenti e collaboratori, sia in termini di spesa verso fornitori trentini) e tenendo conto dell’introito fiscale generato a favore della Provincia, portano a un significativo impatto complessivo generato dal Museo sull’economia provinciale.

Tutto ciò grazie alla forza del progetto, all’intensa attività culturale ma anche alla capacità di generare risorse proprie con un partenariato pubblico – privato che portano al 40% la capacità di autofinanziamento dell’ente. Si tratta di una percentuale per certi versi unica se considerata a livello provinciale e nazionale ma rilevantissima anche se considerata a livello internazionale dove è presente un sistema di defiscalizzazione a favore della sponsorizzazione della cultura che in Italia non è ancora operativo.

 

I dati di partenza, già strutturati in formato elettronico, sono a disposizione per eventuali e gradite elaborazioni ulteriori ovvero per procedere nel processo di campionatura del comportamento dei visitatori e di indagine sugli impatti indotti.

 

 

Ingressi al MUSE:

Al 16 novembre 2014 il numero dei visitatori si attesta sulle 702.685 unità, quello degli studenti sulle 134.897 unità, coloro che hanno partecipato alle visite di gruppo sono stati 39.011, i partecipanti alle visite guidate da programma 16.414.

Giorni di maggior affluenza:

Il sabato di maggior affluenza è stato il 19.07.2014 in occasione del compleanno del MUSE con 4.000 presenze; la domenica con più partecipazione è stata il 5.01.2014 con 3.325 visitatori, il weekend di maggior afflusso è stato quello del 4-5 gennaio 2014 con 6.485 presenze totali, la settimana con il miglior esito è stata quella dal 21 al 27 aprile 2014 con 20.021 visitatori.

Fonti di finanziamento:

Il finanziamento ordinario della PAT per l’anno 2014 è stato di € 6.509.000,00, composto da assegnazioni per l’attività di mediazione culturale ordinaria (€ 4.009.000,00) e da assegnazioni per la ricerca istituzionale (€ 2.500.000,00). Le entrate proprie ammontano invece a € 4.459.750,00.  Si evince che il finanziamento provinciale partecipa per il 59.4% mentre l’autofinanziamento del Muse, vale a dire le entrate derivate dall’attività vede un autofinanziamento del 40,6%. Si ricorda nuovamente che si tratta di una percentuale per certi versi unica se considerata a livello provinciale e nazionale ma rilevantissima anche se considerata a livello internazionale dove è presente un sistema di defiscalizzazione a favore della sponsorizzazione della cultura che in Italia non è ancora operativo.

Impatto economico:

L’impatto economico generato dal museo dall’apertura ammonta complessivamente a € 50.850.000,00, più precisamente:

€ 10.800.000 di impatto diretto in termini di appalti, forniture, servizi, netti busta paga a dipendenti e collaboratori del museo;

€ 7.900.000 di impatto fiscale diretto e indiretto, vale a dire l’ammontare di irpef e irap versato da dipendenti e collaboratori; iva, ires, irpef appalti aziende trentine; irpef, irap dipendenti aziende con concessioni ed appalti; iva, ires aziende con servizi in concessione. Si ricorda che il finanziamento provinciale a favore del Muse nel 2014 è stato di € 6.509.000, quindi un valore inferiore a quanto recuperato dalla Provincia stessa per via delle entrate da fiscalità.  In altri termini, anche se osservato questo singolo dato, il finanziamento del Muse da parte della Provincia è un investimento in attivo.

€ 32.150.000 di impatto indotto sul sistema economico provinciale, vale a dire le entrate nel sistema generate dai consumi indotti (importati in Provincia) dai visitatori del Muse. L’impatto indotto generato dal museo è stato calcolato sulla base dell’analisi dei visitatori, delle elaborazioni ricavate dalla somministrazione dei questionari di evaluation e sulla base di ipotesi di spesa media. L’ospitalità dei visitatori del MUSE sul territorio trentino ha generato € 26.275.000,00, il trasporto tra pedaggio e benzina € 2.005.000,00, lo shopping in città € 965.000,00, la ristorazione € 1.560.000,00, la visita del centro e del territorio € 1.150.000,00, il trasporto degli studenti trentini, infine, € 195.000,00.

Metodo di calcolo dell’ impatto indotto sul sistema economico provinciale

L’impatto indotto generato dal museo è stato calcolato sulla base dell’analisi dei visitatori, delle elaborazioni ricavate dalla somministrazione dei questionari di evaluation e sulla base di ipotesi. Si tratta di un  calcolo che nell’individuazione degli indicatori ha tenuto un profilo molto prudenziale. Si può affermare che il valore dell’indotto possa essere maggiore rispetto a quanto prudenzialmente espresso nell’elaborazione proposta. Per rendere la proiezione del dato statistico di evaluation la più attendibile possibile, si sono ipotizzati 3 mesi di alta stagione, 8 di bassa e 4 di media stagione nell’arco dei 15 mesi interi di apertura.

 

Le valutazioni sono state eseguite a partire dai seguenti dati rilevati:

 

–       sulla base dell’analisi dei visitatori (composizione per tipologia, composizione provenienza, ecc.)

–       sulla base delle elaborazioni ricavate dalla somministrazione dei questionari, in particolare dei quesiti:

  • con quale mezzo è arrivato il visitatore
  • con chi visita
  • intenzioni di cosa fare dopo la visita
  • per i non residenti: motivo della visita al territorio e durata del soggiorno, struttura ricettiva di soggiorno;

–       sulla base di ipotesi di spesa media:

  • alloggio: suddividendo in base alle risposte del questionario una spesa media diversa (70 euro hotel, 40 euro b&b, 25 euro appartamento ecc.), tenendo conto del fatto che le famiglie con figli hanno agevolazioni e pacchetti, analogamente per soggiorni superiori ai 4 giorni si sono fatte ipotesi di spesa forfettaria ecc.
  • auto: pedaggio autostradale A22 da Verona per % provenienti in auto da fuori regione e che hanno dichiarato di essere venuti appositamente per il Muse;
  • autobus: spesa media di 5,00 Euro per ogni studente trentino (esclusa la città)
  • shopping: per chi ha dichiarato di fare questo dopo la visita spesa media di 18,00  Euro (in base allo scontrino medio del Muse Shop e alla rilevazione del questionario commercianti) senza tener conto di chi ha dichiarato di fare acquisti al Muse shop;
  • bar /ristorante: spesa media solo per chi ha dichiarato di fare questo dopo la visita di 15,00 euro, senza tener conto di chi ha dichiarato di fare pausa al Muse Cafè;
  • turismo – visite ai dintorni: spesa media di 5,00 euro.

Non si è tenuto conto di: moltiplicatore relativo alla fornitura per bar, ristoranti, alberghi che si riforniscono sul territorio e creano occupazione, spesa delle scolaresche extra – trasporto, spese di comunicazione delle strutture ricettive e di altri enti/associazioni o altro che legano pacchetti manifestazione, di altre spese di trasporto (benzina, treno ecc.) per chi è sul territorio.

 

Impressioni e valutazioni “qualitative” espresse dai commercianti della città di Trento

Si ricorda un dato già presentato che riguarda il risultato di un’indagine mediante la somministrazione di questionari  effettuata nell’Aprile 2014 a 130 commercianti di Trento:

Il 61% degli intervistati dichiara di aver avvertito un cambiamento positivo nella propria attività e coloro che hanno espresso maggiore soddisfazione sono stati gli hotel (77%), i bar (69%) e i ristoranti (69%). Per quanto riguarda il dato economico, il 60% degli intervistati dichiara di aver registrato un incremento di fatturato dall’apertura del museo e una maggiore soddisfazione è stata espressa da gelaterie (67%), benzinai (67%) ed hotel (62%).

 

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