Venezia: 70. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica
La Biennale di Venezia e Jaeger-LeCoultre annunciano che è stato attribuito al maestro del cinema italiano Ettore Scola il premio Jaeger-LeCoultre Glory to the Filmmaker 2013 della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, dedicato a una personalità che abbia segnato in modo particolarmente originale il cinema contemporaneo.
La consegna del premio a Ettore Scola avrà luogo venerdì 6 settembre alle 16.45 in Sala Grande (Palazzo del Cinema) durante la 70. Mostra del Cinema (Lido di Venezia, 28 agosto – 7 settembre 2013), diretta da Alberto Barbera e organizzata dalla Biennale presieduta da Paolo Baratta. A seguire la consegna del premio, la 70. Mostra presenterà in prima mondiale, fuori concorso, il nuovo film di Ettore Scola, Che strano chiamarsi Federico! Scola racconta Fellini, omaggio a Federico Fellini in occasione del 20° anniversario della scomparsa. Ettore Scola ha partecipato alla Mostra di Venezia per due volte in Concorso, nel 1989 con Che ora è?, protagonisti Marcello Mastroianni e Massimo Troisi, vincitori ex aequo quell’anno della Coppa Volpi per la migliore interpretazione, e nel 1995 con Romanzo di un giovane povero, per il quale Isabella Ferrari ha ottenuto la Coppa Volpi per la migliore interpretazione non protagonista. Nel 1998 Scola è stato presidente della Giuria internazionale che ha assegnato il Leone d’oro a Così ridevano di Gianni Amelio. I film di Ettore Scola sono stati quattro volte candidati all’Oscar (nel 1977 Una giornata particolare, nel 1978 I nuovi mostri, nel 1983 Ballando ballando e nel 1988 La famiglia). Scola ha ottenuto inoltre sette Nastri d’argento, sei David di Donatello e tre César (l’Oscar francese). Jaeger-LeCoultre è per il nono anno sponsor della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, e per il settimo del premio Glory to the Filmmaker. Il premio è stato assegnato negli anni precedenti a Takeshi Kitano (2007), Abbas Kiarostami (2008), Agnès Varda (2008), Sylvester Stallone (2009), Mani Ratnam (2010), Al Pacino (2011), Spike Lee (2012). Ettore Scola è pertanto il primo regista italiano a ottenere il premio. Ettore Scola (Trevico, Avellino, 1931) è figura di rilievo internazionale e di assoluto primo piano nel cinema italiano degli ultimi 50 anni. E’ uno degli sceneggiatori e registi che più hanno contribuito allo sviluppo artistico del nostro cinema. Collaboratore in gioventù del giornale satirico romano “Marc’Aurelio” (insieme a Federico Fellini), esordisce come sceneggiatore agli inizi degli anni ’50, e passa dietro la macchina da presa a metà degli anni ’60. Nella veste di scrittore cinematografico, può essere considerato uno dei padri storici della commedia all’italiana, avendo partecipato alla creazione di alcune delle più significative pellicole del genere (Il sorpasso, I mostri, Io la conoscevo bene). Questo lungo tirocinio ha contribuito ad affinarne lo sguardo, a sviluppare uno stile allo stesso tempo sfumato e acuto che ha incontrato anche all’estero (Francia in testa) i favori del pubblico. In seguito, come regista, ha spostato via via il suo interesse verso temi diversi e soluzioni narrative più complesse. Proprio da questa evoluzione hanno origine le riflessioni critiche che emergono tra le pieghe dolceamare di C’eravamo tanto amati (1974), bilancio di un’amicizia e riflessione sul dopoguerra con Vittorio Gassman, Nino Manfredi e Stefania Sandrelli, affresco della storia italiana attraverso emblematiche vicende di emarginazione. Dopo Brutti, sporchi e cattivi (1976), con cui ottiene il Premio per la regia a Cannes, realizza Una giornata particolare (1977, candidato all’Oscar come miglior film straniero), amara storia dell’incontro di due solitudini, magistralmente interpretata da Sophia Loren e Marcello Mastroianni (candidato all’Oscar). Con La terrazza (1980), interpretato da Ugo Tognazzi, Vittorio Gassman e Marcello Mastroianni, compie un impietoso viaggio fra intellettuali e pseudo intellettuali dei salotti-bene romani. La particolare esperienza di Ballando ballando (1983, candidato all’Oscar per il miglior film straniero e vincitore di due César), film musicato (ma non parlato) su 50 anni di storia francese vissuti attraverso il microcosmo di una sala da ballo, testimonia la disponibilità del regista alla sperimentazione. La famiglia (1986, candidato all’Oscar per il miglior film straniero), con Vittorio Gassman, Stefania Sandrelli e Fanny Ardant, è un altro importante affresco su 80 anni di vita, in cui Scola registra i cambiamenti e le contraddizioni della nuova società italiana. Dopo l’intimistico Che ora è? (1989), con Il romanzo di un giovane povero (1995, entrambi in Concorso a Venezia) rielabora attraverso uno sguardo grottesco una vicenda da feuilleton. Il successivo La cena (1998), con Gassman, la Ardant e la Sandrelli, adotta l’unità di tempo e di luogo per schizzare un rapido ritratto corale dell’Italia contemporanea, mentre Concorrenza sleale (2001), con Diego Abatantuono, Sergio Castellitto e Gerard Dépardieu, disegna un’amareggiata denuncia dell’acquiescenza con cui il popolo italiano assiste, negli anni ’30, al dilagare del razzismo. Con il semidocumentaristico Gente di Roma (2003), narra e descrive con affetto la popolazione della Roma moderna. Nel 2011 Ettore Scola ha ricevuto il David di Donatello alla carriera in occasione dei suoi 80 anni. Nel 2012 ha ricevuto il Gran Premio Torino.
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