Milano – FRANCA GHITTI – “ALTRI ALFABETI”

| 4 febbraio 2019
Franca Ghitti 1

Sculture, installazioni ed opere su carta

Franca Ghitti 5

Arte severa ed essenziale, propria della stirpe camuna, dalla quale l’artista proviene. Franca Ghitti nasce in Val Camonica ad Erbanno (Brescia) nel 1932; si forma presso l’Accademia di Belle Arti di Brera, allieva di Marin Marini, frequenta a Parigi l’Academie de la Grande Chaumière e a Salisburgo il corso di Incisione di Oskar Kokoshka. Nel 1963 partecipa alla fondazione del Centro Camuno di studi preistorici e da lì nasce il suo interesse per la costruzione di mappe antropologiche. Contemporaneamente scolpisce in legno cercando immagini che si ispirano al tempo e alla “storia”. Dal 1969 e ’71 è in Kenia, dove, per incarico del Ministero degli Esteri, realizza vetrate per la chiesa degli Italiani a Nairobi. Il contatto con le culture tribali la spinge a cercare codici che si strutturano come “altri alfabeti”. Come lei stessa ha scritto: “Con ‘Altri Alfabeti’ mi riferisco a quell’inventario di segni, tacche, nodi, coppelle che ho voluto portare nella mia scultura, consapevole che essi rappresentano una sorta di lingua specifica quasi alternativa all’alfabeto, usata da segantini, fabbri, carpentieri, fucinieri, mugnai, pastori e contadini. Lingua perciò atta a delimitare una civiltà non metropolitana, marginale, e insieme a indicare una fascia di corrispondenze intercontinentali.” Con lei, dunque, il forte legame tra l’uomo e il suo territorio crea un linguaggio universale, materiali di scarto delle varie produzioni si trasformano in scultura dai significati profondi e di alta poesia.                               La monografica dedicatale ora dalle Gallerie d’Italia, a cura di Cecilia De Carli, è un percorso dagli anni Sessanta al Duemila ed è motivata dal desiderio di far conoscere al grande pubblico una delle più importanti espressioni artistiche del Novecento, accompagnando sue sculture ed installazioni alle opere acquisite recentemente da Banca Intesa-San Paolo: “Vicinia”, “La tavola degli antenati n° 1” (1976) e “Tondo” degli anni Ottanta. Strepitosa è l’imponente installazione “Bosco” che mi ricorda la presentazione di un’altra sua personale nei chiostri del Museo Diocesano di Milano, illustrata dalle illuminanti parole dell’allora Direttore, Prof. Paolo Biscottini: “Le sue composizioni non occupano spazio ma lo creano”. L’artista è scomparsa nel 2012; l’anno seguente nasce la Fondazione Archivio Franca Ghitti, volta alla conservazione, catalogazione. E’ in preparazione il suo catalogo generale.

Gallerie d’Italia – Piazza della Scala 6, Milano; fino al 17 Febbraio; orari: da martedì a domenica 9.30-19.30; giovedì 9.30-22.30;   gratuito ogni prima domenica del mese; Informazioni: Numero Verde 800 167 619; www.gallerieditalia.com

Fabio Giuliani

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