Nicoletta Boldrini – Giornale del Garda https://www.giornaledelgarda.info by Dipende Tue, 19 Mar 2024 03:45:26 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=4.5.30 Trento IL GOTICO NELLE ALPI https://www.giornaledelgarda.info/trento-il-gotico-nelle-alpi/ Thu, 01 Aug 2002 14:15:00 +0000 http://www.giornaledelgarda.info/?p=17149

Il castello del Buonconsiglio e il Museo Diocesano tridentino propongono una straordinaria mostra dedicata all’arte gotica (1350-1450) che durerà fino al 20 ottobre prossimo. 

L’esposizione nasce da una straordinaria testimonianza del Gotico internazionale, lo splendido “Ciclo dei mesi”, affrescato verso il 1400 circa, in una sala di Torre Aquila al Castello del Buonconsiglio. Commissionati dal principe vescovo di Trento, Giorgio di Liechtenstein, gli affreschi costituiscono il punto di partenza ideale per una rassegna che, attraverso centocinquanta opere provenienti da tutto l’arco alpino, vuole illustrare, per la prima volta in termini così articolati e geograficamente estesi, la complessa fisionomia artistica di questo territorio tra il XIV e il XV secolo. Particolare rilievo è riservato ad aspetti del mecenatismo principesco e di alcune grandi fondazioni monastiche sorte nel cuore delle Alpi, al mondo profano e cavalleresco e alla devozione popolare. Il committente degli affreschi di Torre Aquila, Giorgio di Liechtenstein, prelato di formazione viennese, mecenate e collezionista bibliofilo, fu uno dei grandi protagonisti di questa vivace stagione culturale, come testimoniano sontuosi ricami per paramenti religiosi ed elaborate oreficerie. Nel percorso espositivo sono visibili eccezionali dipinti, affreschi staccati, arredi liturgici, altari lignei provenienti da illustri e prestigiosi musei ed istituzioni ecclesiastiche italiani e stranieri. Il Museo Diocesano Tridentino, oltre a conservare gran parte del patrimonio artistico del principe vescovo di Trento, ospita capolavori di rara beltà: oreficeria sacra, preziosi busti reliquiari in oro, argento e smalti che fanno parte di antiche cattedrali. La rassegna ha una valenza storica non indifferente: una mostra interamente dedicata al Gotico che illustra al visitatore l’importanza delle Alpi come snodo culturale fra nord e sud. Il Quattrocento, per certi versi, è da taluni definito il secolo delle Alpi, per il moltiplicarsi delle corti, per la crescente richiesta di opere d’arte e per la circostanza che personaggi di questa area assurgano alle più alte cariche del mondo occidentale. Attraverso le Alpi si diffusero e si incrociarono diverse influenze (borgognone, lombarde, renane, veneziane, boeme) e queste montagne di indiscussa bellezza, divennero luogo privilegiato per la contaminazione dei modelli e per l’elaborazione del nuovo linguaggio.
Una rassegna, dunque, che si pone come guida storico-artistica alla scoperta dei più significativi cicli pittorici e di altre testimonianze artistiche, quali la scultura e l’arte orafa, del Gotico. 

Il Gotico nelle Alpi – Castello del Buoncosiglio e Museo Tridentino Fino al 20/10
Tel 0461/233770 oppure 0461/234419 e-mail museodiocesano@iol.it


Di: Nicoletta Boldrini

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Calcinato ESPRIMO..ERGO SONO https://www.giornaledelgarda.info/calcinato-esprimo-ergo-sono/ Thu, 01 Aug 2002 14:15:00 +0000 http://www.giornaledelgarda.info/?p=17199


Si chiama Eleuteria, teen ager amante del rock e dell’RNB ha davanti a sé un promettente futuro legato alla musica, sua vera passione fin dalla culla, parola di esperti. 

Canta da quando era piccola e il suo sogno è girare il mondo per esprimere le sue emozioni. Non è il solito desiderio adolescenziale, è una passione che coltiva da anni e che insegue con tenacia e determinazione. Ha studiato danza classica e moderna, ha studiato pianoforte ed ora si allena con la chitarra, studia canto, ma nei suoi progetti c’è ancora tanto e tanto studio. “Ho deciso che mi allenerò ancora sul movimento e sulla danza per non perdere gli insegnamenti che ho avuto” dice Eleuteria in una breve intervista. “Ho alle spalle sei anni di danza classica – continua – e, dato che gli artisti oggi devono sapersi muovere bene sul palco, ho deciso di continuare, magari con un po’ di danza moderna e studi legati al movimento”. Ragazza con notevoli doti naturali che, tuttavia, conosce bene l’importanza dell’allenamento vocale e degli studi legati alla musica. “Le mie basi musicali arrivano dal pianoforte – mi racconta Eleuteria – strumento che ho suonato per molti anni e con il quale tutt’ora mi sto esercitando, anche se ho deciso di imparare anche a suonare la chitarra. All’inizio non volevo studiare musica, mi ero rivolta all’Accademia LA CORTE DEGLI ARTISTI di Mazzano perché volevo cantare ma, essendo ancora molto piccola, mi hanno consigliato di aspettare per non rovinare le corde vocali e mi hanno suggerito di imparare uno strumento… il pianoforte era il più indicato e, oggi, sono contenta di aver seguito il loro insegnamento”. Oggi studia canto e compone sia musica che testi, il suo nome circola tra gli esperti e recentemente è stata contattata da Ermanno Paganini, fonico della già nota cantante Carmen Consoli, che l’ha voluta conoscere e sentire. Le ho chiesto di raccontarmi come è andata: “La mia insegnante di canto parla sempre molto bene di me e tra passaparola vari la voce è arrivata al fonico di Carmen Consoli che mi ha fissato un’audizione. Sono stata in sala di registrazione e mi hanno fatto cantare una canzone, in italiano”. Eleuteria in quell’occasione ha cantato “Luce” di Elisa e, sorridendo, mi dice: “Sono abituata a cantare e a comporre in inglese e ho scoperto di avere qualche difficoltà a cantare in italiano… sembro una ragazza straniera che non sa la lingua”. Ma l’audizione ha dato ottimi risultati perché, dopo averle fatto cantare una sua canzone, in inglese, entusiasti, hanno deciso di lavorare con lei. Così, comporranno una base musicale adatta alle sue caratteristiche e lei scriverà i testi. Le premesse per il successo, dunque, ci sono, ma Eleuteria in confidenza mi dice: “Mi piace molto la musica e questo lavoro, ho deciso di farlo in maniera professionale ed è per questo che non ho fretta di inseguire il successo. Voglio studiare e approfondire le mie conoscenze in campo musicale, affinare le mie capacità, crescere con la musica. Farò il DAMS per poter studiare meglio la musica e la sua storia, soprattutto per poter conoscere meglio generi quali il jazz, il rock, il blues e l’Rnb che, purtroppo, in Italia sono generi poco conosciuti, poco studiati e, soprattutto, poco applicati”. Per concludere le ho chiesto quali sono, dunque, i suoi progetti e con grinta mi ha risposto: “Farò la cantante! Cerco il successo ma non è la cosa che ora mi preme di più. Quello che ho è passione, voglia di esprimere me stessa e il mondo che mi circonda attraverso le mie canzoni. Non voglio affrettare i tempi e rischiare di seguire una carriera artistica lontana dal mio essere. Voglio che la mia musica, la mia voce esprimano me stessa… parole e suoni che parlino di me, che fanno parte di me e riflettano ciò che sono. Non voglio fare musica per vendere… ma per esprimere. Se esprimo ho successo, se esprimo, vivo!”.

Di: Nicoletta Boldrini

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Mantova FLANGINI REALTA’ ED IMMAGINARIO https://www.giornaledelgarda.info/mantova-flangini-realta-ed-immaginario/ Mon, 01 Jul 2002 14:15:00 +0000 http://www.giornaledelgarda.info/?p=17533

Un’esposizione, curata da Raffaele De Grada, che propone la selezione di una quarantina di lavori a olio significativi del percorso creativo dell’artista e approfondisce il tema delle opere ispirate al teatro, in particolare alla “Commedia dell’arte”, attraverso disegni, ceramiche, opere teatrali, lettere, fotografie e documenti.
La mostra organizzata dalla Associazione Flangini, in collaborazione con il Comune di Mantova, rientra nell’ambito delle iniziative dedicate alla vita e all’arte di Giuseppe Flangini (1898-1961), a quarant’anni dalla scomparsa, e vuole rendere omaggio alla personalità poliedrica dell’artista.
Giuseppe Flangini accanto alla sua fondamentale attività di pittore è stato ceramista, autore di commedie, regista e sceneggiatore di spettacoli teatrali: il teatro è stato per lui una seconda natura, che si confondeva con il suo immaginario di pittore figurativo. Perciò questa mostra è nel contempo evento di arte pittorica e scenica, e testimonia l’emozionante condizione dell’artista che, tra l’Italia e l’Europa, ha trovato i luoghi sereni della sua fantasia.
Per un diverso e nuovo approccio all’opera d’arte, nell’ambito della mostra, vengono proposte visite guidate per bambini. Le opere verranno” raccontate” in modo ludico ed interattivo e l’azione di “disturbo “ di alcuni personaggi teatrali , legati alla Commedia dell’Arte, tema trattato in molte opere, fornirà il pretesto per nuove domande e spiegazioni. A conclusione tutti i partecipanti costruiranno una maschera in stile, “giocando” insieme al teatro. Un percorso divertente ed istruttivo , che mira a stimolare una visione nuova e dinamica dell’arte, in pieno accordo con il pensiero del maestro Flangini, che il teatro lo dipinse, ma lo utilizzò anche come forma di comunicazione. Il progetto sviluppa la visita guidata su vari livelli, la base di partenza è quella classica della spiegazione dell’opera in cui però l’operatore didattico inserirà molteplici domande, appositamente preparate, mirate a stimolare la capacità di lettura delle opere da parte dei ragazzi. Dopo aver mostrato e commentato alcune immagini di maschere, i ragazzi verranno invitati a costruirne una, scegliendo tra i vari personaggi (Arlecchino, Pantalone, Dott. Balanzone), personaggi già “conosciuti” durante gli interventi teatrali nella visita guidata. Termi-nata la fase di costru-zione, indos-seranno la maschera diventando essi stessi i personaggi che, guidati da Arlecchino, verranno coinvolti in gags e piccole scene. 

Giuseppe Flangini realtà e immaginario Palazzo Te, Sale del Tinello, viale Te 13, Mantova Fino al 21 luglio 2002 Palazzo Te Tel 0376323266

Di: Nicoletta Boldrini

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STORIA DI GIGI, UN ALPINO DEL GARDA https://www.giornaledelgarda.info/storia-di-gigi-un-alpino-del-garda/ Wed, 01 May 2002 16:15:00 +0000 http://www.giornaledelgarda.info/?p=11514 Un libro per non dimenticare, perché la memoria non si offuschi e permetta di ricordare un eroe tra gli eroi: gli Alpini di Nikolajewka.

Racconti di vita, di guerra e aneddoti di Gigi Tellaroli, un umile alpino, dimenticato e lasciato morire in solitudine in una casa di riposo, che negli anni della terribile ritirata di Russia compì un grande atto di eroismo. Le pagine scritte da Gaetano Agnini suonano come testimonianza di una vita spesa per una forte convinzione interiore e, soprattutto, per l’onere di un ideale, nonché per l’onore della Patria. Una battaglia dura, quella di Nikolajewka, dove emersero uomini tenaci, desiderosi di pace e disposti a sacrificarsi per una causa così nobile. Nel breve racconto-documento di Agnini sono narrate storie e vicende di vita di Gigi Tellaroli, alpino classe 1920, che faceva parte dei cosiddetti “Alpini del Garda”, come li chiamava Mario Rigoni Stern, per indicare alpini provenienti da Brescia, Verona, Mantova e Trento. Le testimonianze che l’autore ha raccolto e trascritto nel volume sono raccontate a più voci; alcune direttamente da Gigi Tellaroli, quando era ancora in vita, altre da coloro che lo hanno conosciuto. Un uomo d’onore, Gigi Tellaroli, che affrontò i russi a Nikolajewka per salvare gli alpini e per riportarli a casa. Il 16 gennaio 1943 gli alpini della Tridentina furono costretti alla ritirata, ma tornare a casa non era facile; i russi attaccavano, e gli italiani non solo non avevano difese militari, ma nemmeno vestiti e scarpe per riparasi dal freddo e cibo per sfamarsi. Giunti a fatica a Nikolajewka, si trovarono nel mirino dei soldati russi che li controllavano dalle colline. Gigi Tellaroli capì che doveva fare qualcosa e, contrariamente agli ordini del capitano, si mosse lentamente verso i nemici e quando si accorse di essere riuscito ad aggirarli li attaccò, solo, con una mitraglietta. Il suo gesto eroico, quanto pericoloso, salvò la vita a molti compagni. Ma nel libro di Gaetano Agnini non si parla solo di quella battaglia, ma di tanti altri episodi che fanno riflettere; lunghe traversate nella neve, non bianca, ma rossa per il sangue dei caduti; cadaveri di persone che, anche se sopravvissute agli attacchi militari, si lasciava andare al freddo e alla fame. E uomini-coraggio che, come Tellaroli, hanno portato conforto e gioia, anche solo per pochi attimi, ad uno squadrone di alpini che in Russia era arrivato per onorare la Patria e per realizzare un ideale di pace. I fondi raccolti dalla pubblicazione del volume andranno all’Associazione Mine Action (Azione contro le mine) che ha sede nazionale a Brescia.

Storia di Gigi, un Alpino del Garda di Gaetano Agnini
Mine Action Italy ed. pp 80

Di: Nicoletta Boldrini

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Brescia INSTALLANDO 2002 https://www.giornaledelgarda.info/brescia-installando-2002/ Wed, 01 May 2002 14:15:00 +0000 http://www.giornaledelgarda.info/?p=16544

Atelier degli artisti, spazio alternativo di arte, sperimentazione, incontro, darà vita dal 25 maggio al 2 giugno, per le vie del centro e nel quartiere del Carmine a Brescia, a INSTALLANDO 2002, manifestazione dedicata all’arte contemporanea giunta quest’anno alla quarta edizione. 

INSTALLANDO si caratterizza per la collocazione, nel tessuto urbano del quartiere, di forme d’arte pensate e realizzate da artisti di formazione e prove-nienza differenti che, insieme, operano alla costruzione di un quadro che suggerisca contesti strettamente legati alla società e, in particolare, alla città. Quat’anno saranno sette gli artisti ad intervenire con le loro opere installative finalizzate ad elaborare un progetto inedito ispirato dalle caratteristiche sociali e culturali del quartiere, ricco di patrimonio artistico, storico e architettonico, da qualche anno sede delle facoltà universitarie di Brescia. La novità della manifestazione del 2002 è la scelta di un tema da sviluppare, individuato nel concetto di ALTERAZIONI. L’idea è, infatti, quella di sviluppare un’indagine conoscitiva dell’arte verso quei concetti di realtà e finzione, oggetto e soggetto, materia e spirito, che rientrano fra le maggiori preoccupazioni degli artisti contemporanei e che ci riconducono alle inevitabili alterazioni prodotte nel tempo e nello spazio dall’esistenza umana. Le opere saranno visibili in un percorso di visita snodato fra vie, piazzette, balconi e porticati, e saranno accompagnate da didascalie che ne illustrano l’intervento. Anche per quest’anno, la scelta di mostrare all’esterno di spazi chiusi l’arte installativa vuol dire favorire la riscoperta di numerosi beni artistici, architettonici e storici presenti nel quartiere nonché tentare un percorso turistico mirato, contribuendo alla valorizzazione di una zona del centro storico di Brescia. Gli interventi realizzati dagli artisti saranno visibili dal 25 maggio al 2 giugno. La manifestazione è realizzata da Luisa Ariotti. 

Installando 2002 Quartiere del Carmine Brescia manifestazione 25 e 26 maggio. Opere in mostrra fino al 2 giugno. Informazioni 030/37530

Di: Nicoletta Boldrini

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OCCHIELLI, TITOLI E SO(M)MARI. https://www.giornaledelgarda.info/occhielli-titoli-e-sommari/ Mon, 01 Apr 2002 16:15:00 +0000 http://www.giornaledelgarda.info/?p=17729 Una sorta di “stupidario” il libro di Giacomo Danesi, giunto alla sua seconda edizione e destinato a far ridere, e non solo, giornalisti e non, di tutta Italia.

Un breviario di comicità casuale, non voluto, istintivo che non vuole affatto sminuire il grande e meticoloso lavoro dei Giornalisti con la G maiuscola, ma che vuole divertire e far riflettere. Titoli, didascalie, occhielli e testi che mostrano gli sfortunati errori di diverse testate giornalistiche e che, sorprendentemente si trasformano in divertente satira. Di errori se ne commettono tanti, in ogni professione, ma dalle pagine allestite da Danesi ne esce una sottile ironia, una creatività non pensata, inimmaginata; così si scoprono improvvise resurrezioni, nomi a carattere sessuale di città e personaggi del mondo della stampa, annunci di dubbia interpretazione. Morti che evadono, gente che si suicida due volte ma non muore, un signore che muore per 32 martellate in testa e la polizia dichiara “Non ci sono dubbi: è suicidio”. Si apre con una lunga serie di esempi giornalistici relativi alla morte-non morte il libro di Danesi; la testata “Alto Adige” il 2 marzo del 1990 scrive: “Inquietanti particolari dagli esami sul cadavere di Bruno Gallmetzer: forse è morto”. Altro esempio arriva da “La provincia pavese” che in un articolo dell’11 novembre 1993 pubblica “… purtroppo il suo cuore ha ceduto durante il risveglio dall’autopsia”. Ma non è tutto; perplessità anche dai giornali bresciani; “Cinque morti evadono a Bologna” e “Si è spento il giovane ustionato” scrive il “Bresciaoggi”; “ladri coraggio” anziché madri coraggio appaiono su “Il Giornale di Brescia”. Danesi non risparmia “Il Corriere della Sera”, “Il Messaggero, “Il Secolo XIX”, “L’Eco di Bergamo”, “L’Indipendente” e molti altri giornali incappati in qualche piccolo ed esilarante errore. Non è un volume offensivo e tanto meno critico, piuttosto una esposizione chiara e piacevole dei possibili errori che nascono da una professione fatta di comunicazione; il giornalista Giacomo Danesi ha “attaccato” bonariamente la sua categoria ma dice ai suoi lettori: “L’errore, lo strafalcione, come noto, è sempre rigorosamente democratico. Colpisce tutti: i giornalisti mediocri, i bravi ed i bravissimi. Ma non ne sono immuni nemmeno i politici, i presentatori televisivi, gli attori, i professori universitari, ecc. Giusto così”. E allora buona lettura e buon divertimento.

Occhielli Titoli Somari di Giacomo Danesi Vannini editrice pp 128 – 7,75 euro

Di: Nicoletta Boldrini

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Brescia VINCENZO FOPPA: PROTAGONISTA DEL RINASCIMENTO https://www.giornaledelgarda.info/brescia-vincenzo-foppa-protagonista-del-rinascimento/ Mon, 01 Apr 2002 16:15:00 +0000 http://www.giornaledelgarda.info/?p=18407 Brescia 2002

Una ricca e complessa rassegna interamente dedicata a Vincenzo Foppa, uno dei protagonisti del Rinascimento attivo tra Lombardia e Liguria nel secondo Quattrocento e all’inizio del Cinquecento.

Basata su un’approfondita indagine scientifica volta alla rilettura dell’intera attività di Foppa e impostata sul confronto dei dipinti del pittore con importanti opere di famosi artisti, l’esposizione è articolata in dieci sezioni che accolgono oltre cento-dieci opere d’arte. Per aiutare il percorso del visitatore la mostra offre una breve introduzione al periodo storico, ancora segnato da influenze tardogotiche, con particolare attenzione al Quattrocento bresciano. Le opere più antiche di Vincenzo Foppa risalgono al 1450 circa, quando l’artista aveva solo una ventina d’anni. Risalgono a quell’anno, infatti, il San Bernardino di Pisa e i Tre Crocifissi di Bergamo, dipinti ancora legati alla cultura figurativa che Gentile da Fabriano e Jacopo Bellini avevano lasciato a Brescia. Ma Foppa si sposta ben presto dal capoluogo lombardo per raggiungere Padova, in quegli anni centro primario della cultura artistica italiana. Foppa non è estraneo all’influenza di Donatello e del Mantegna e la rassegna allestita al Museo Santa Giulia di Brescia testimonia la sua personale adesione al Rinascimento. Ma subito dopo le esperienze padovane Foppa entra in contatto con la Liguria e con Milano dove conosce una nuova arte legata ad un diverso modo di osservare il mondo circostante: con più avvertita sensibilità per il dato naturale. La produzione figurativa fiamminga, caratterizzata dalla creazione di splendidi arazzi, influenzano notevolmente Vincenzo Foppa: gli affreschi della cappella Portinari, che Foppa dipinge nel corso degli anni Sessanta, avvertono che le inclinazioni del pittore sono in debito verso il linguaggio degli arazzi borgognoni e non solo verso la fulminante messa a fuoco prospettica degli affreschi di Mantegna agli Eremitani di Padova. Dal 1468 Foppa opera su più fronti: tra Milano e Pavia con numerose committenze sforzesche, a Genova, impegnato a compiere le decorazioni del Duomo, fino a Brescia, per gli affreschi della Cappella Averoldi. Fondamentale in questo periodo è il rapporto intercorrente tra Foppa e la cultura filo-ferrarese in Lombardia, ma è il diretto confronto tra le opere di Foppa e Bramante a rivelare quanto influente sia stata per l’artista bresciano la personalità del pittore e architetto urbinate giunto in Lombardia fin dal 1477. La vecchiaia di Foppa vede infine il pittore confrontarsi con l’ascesa di Bramantino e Zenale e con il diffondersi del linguaggio leonardesco: le sue risposte, pur fedeli alle antiche ragioni del proprio linguaggio, non gli impediscono di fare ancora scuola, come dimostrano anche le inclinazioni del non più giovanissimo Civerchio. Simmetricamente all’apertura, la mostra si chiude con una sezione dedicata al Lascito di Foppa nella Brescia del Cinquecento che documenta, attraverso le opere di Ferramola e Moretto, l’influenza esercitata dal pittore sulla produzione artistica della sua città natale.

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Milano AMOR DI GELATINA https://www.giornaledelgarda.info/milano-amor-di-gelatina/ Tue, 01 Jan 2002 16:15:00 +0000 http://www.giornaledelgarda.info/?p=17483 I coniugi Savi di Montecurto (Verona) hanno presentato lo scorso 5 dicembre al “Dulcis in Fundo” di Milano i loro Tesori Gastronomici.

“Amor di gelatina” è stato l’evento di presentazione delle migliori specialità gastronomiche definite dall’Azienda “I Tesori di Montecurto” con particolare attenzione alle gelatine di vino e all’ultima nata, la gelatina di aceto balsamico, nonché alle mostarde ed alle confetture extra di ortaggi. Veri e propri prodotti “cult”, creazioni culinarie che mantengono le tradizioni del territorio e, al tempo stesso, presentano una tendenza innovativa capace di soddisfare il palato e mantenere alta la qualità dei prodotti. “I Tesori di Montecurto” sono vere e proprie specialità che nascono dall’amore che Silvia e Daniele, i coniugi Savi, hanno per la propria terra; hanno saputo conservare la cucina genuina legata ai sapori locali e, con cura, trasformarla con esclusive ricette ottenendo un originale risultato. Diverse le gelatine presentate, dalla Gelatina di vino Recioto alla Gelatina di Vin Santo, da quella di Marsala a quella di Aceto Balsamico, tutte abbinate ad una varietà di formaggi ed accostate a grandi vini. Così si sono presentate La Gelatina di Recioto di Soave abbinata alla Ricotta Ossolana, la Gelatina di Vin Santo con la Robiola fresca delle Langhe; sapori delicati e dolci quelli delle gelatine che si sposano bene con il salato del formaggio. L’ultima nata in casa Savi è la Gelatina di Aceto Balsamico che è stata abbinata al Gorgonzola a fermentazione naturale: un abbinamento sublime se si pensa al caratteristico sapore agrodolce dell’aceto e alla robustezza del gorgonzola. “Amor di gelatina” è stata l’occasione per presentare anche le migliori ed esclusive produzioni di mostarde di ortaggi, la straordinaria “giardiniera” dei coniugi di Montecurto, un misto di verdure in olio extra vergine di oliva, nonché le confetture extra di sola frutta.

“I Tesori di Montecurto” si possono degustare a pochi chilometri da Verona, dove un paesaggio collinare abbraccia una casa coloniale che ospita il Ristorante Montecurto, per uno spuntino o per un pranzo in piena regola, per scoprire una nuova isola di sapori.
Per informazioni: Tel 045/982332

Di: Nicoletta Boldrini

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Treviso 2001: GINO ROSSI, ARTURO MARTINI E GLI ALTRI. https://www.giornaledelgarda.info/treviso-2001-gino-rossi-arturo-martini-e-gli-altri/ Thu, 01 Nov 2001 16:15:00 +0000 http://www.giornaledelgarda.info/?p=11741  Il “cenacolo” di Bepi Mazzotti
Al Museo Bailo di Treviso una mostra che si propone come momento di approfondimento dell’attività di Giuseppe Mazzotti, promotore delle arti e critico militante, figura di spicco nel Novecento veneto e italiano.

La mostra, che si propone di ricostruire il percorso critico del singolare e poliedrico personaggio, si articola in sezioni dedicate agli artisti che Mazzotti stesso conobbe e stimò, a cui dedicò pagine memorabili e mostre antologiche. Concepita in occasione del ventennale della scomparsa di Mazzotti, avvenuta il 28 marzo 1981, questa mostra ha come punto di partenza quella che lo studioso trevigiano aveva riunito in Palazzo Scotti nel 1933. In quella “mostra sindacale” il critico e uomo di cultura diede conto della vitalità e dell’arte degli artisti trevigiani dell’epoca, artisti che, come Arturo Martini e Gino Rossi, hanno poi assunto dimensioni ed importanza internazionali. Proprio in quell’occasione egli espose quei capolavori di Rossi, come Testa di Pescatore (oggi di proprietà del Ministero dei Beni Culturali), Primavera in Bretagna o Paesaggio asolano, e le terracotte di Martini tra cui la Venere dei porti, che oggi sono nuovamente riuniti e visibili al Museo Bailo di Treviso. Da questa Mostra esce l’affresco di anni irripetibili, di una Treviso che supera la propria dimensione di città provinciale per aprirsi, da protagonista, alla grande arte europea, di un grande personaggio che seppe riunire attorno a sé e valorizzare alcuni degli artisti più interessanti e capaci di quell’epoca, di quel “momento magico” che gli anni 20 e 30 rappresentano per la cultura a Treviso e di cui Mazzotti fu intelligente e sensibile interprete e in parte artefice.
Gino Rossi, Arturo Martini e gli altri. Il “cenacolo” di Bepi Mazzotti. Treviso, Museo Bailo, (borgo Cavour 14) Fino al 27 gennaio 2002.
Orari: da martedì a sabato: 9-12 / 14,30 – 17. Domenica: 9 – 12. Tel. 0422.658442 fax 0422.591337 email: carla.biscaro@comune.treviso.it

Di: Nicoletta Boldrini

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Lumezzane (BS) GIORNATA NAZIONALE SULL’INQUINAMENTO LUMINOSO https://www.giornaledelgarda.info/lumezzane-bs-giornata-nazionale-sullinquinamento-luminoso/ Mon, 01 Oct 2001 14:15:00 +0000 http://www.giornaledelgarda.info/?p=16605

Sabato 13 ottobre 

La luce è per molti sinonimo di sicurezza. E’ convinzione diffusa che inondare con un bagliore luminoso le strade e le abitazioni sia il modo più efficace per evitare spiacevoli incontri. Non è però sempre così. 

Le luci abbaglianti, come lo sono alcune inadeguate luci di sicurezza, con il loro effetto accecante aiutano, invece di evidenziare, coloro che si aggirano furtivamente tra le nostre case. Il risultato finale è che, invece di illuminare meglio il suolo, si disperde inutilmente la luce verso l’alto. Questo spreco si chiama inquinamento luminoso ed è quello che in tutto il mondo viene combattuto dagli organismi scientifici che si occupano dello studio degli astri, un firmamento sempre più cancellato dal chiarore inutilmente disperso al cielo da inadeguate luci pubbliche e private. Considerando il fatto che anche in Italia, finalmente, ci si sta interessando, con attenzione sempre maggiore, all’aspetto astrale è un peccato sapere che l’inquinamento luminoso danneggia la visuale, non solo agli esperti, ma anche ai curiosi e appassionati. E’ pur vero che stanno sorgendo numerosi planetari di medie e grandi dimensioni, affascinanti sale di divulgazione scientifica, dove lo spettatore è immerso sotto un cielo stellato che, seppure dà l’illusione di vedere migliaia di stelle, è pur sempre una simulazione. La natura è dotata di un tetto stellato di rara bellezza e non poterlo ammirare nel pieno del suo splendore per via di fastidiose luci inquinanti è un vero peccato. Dal 1993 in ottobre, nel periodo della Luna Nuova, si celebra la Giornata Nazionale sull’Inquinamento Luminoso; occasione, questa, per approfondire e studiare il problema e portarlo a conoscenza di tutti. Esistono già diverse leggi che cercano, se non di combattere, quantomeno di limitare i danni, ma l’opinione pubblica è ancora estranea al problema, forse perché se ne parla poco, forse perché non si sa come intervenire. Le soluzioni sono molte, e tutti possono adottarle, a cominciare dall’impiego di sistemi non inquinanti, già in circolazione da tempo, anche nei giardini e nelle case private. In occasione della Giornata sull’inquinamento luminoso verranno organizzate da gruppi di astrofili, Osservatori e Planetari, incontri e serate osservative al telescopio aperte al pubblico e si cercherà di sollecitare la gente a capire il problema e ad agire di conseguenza.
Info: Centro Studi e Ricerche “Serafino Zani” Tel. 030/872545 
    

Di: Nicoletta Boldrini

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Brescia (BS) L’UMORISMO DI BATTAGLIA https://www.giornaledelgarda.info/brescia-bs-lumorismo-di-battaglia/ Sat, 01 Sep 2001 16:15:00 +0000 http://www.giornaledelgarda.info/?p=16541 Una mostra, dedicata al vignettista Beppe Battaglia, che ripercorre la sua lunga carriera internazionale

“Il mio è un umorismo semplice, né politico né datato. Un umorismo che fa sorridere, non ridere”. Esordisce così Beppe Battaglia alla presentazione della sua mostra. Una rassegna voluta dalla Nona circoscrizione che, in collaborazione con l’Assessorato alla cultura del Comune di Brescia, ha invitato il vignettista ad esporre tutti i lavori che ha svolto nel corso degli anni e che gli hanno permesso di partecipare a diversi concorsi a livello internazionale. Una settantina di opere esposte, tutte in bianco e nero, che riproducono il viaggio di Battaglia tra Albania, Argentina, Australia, Belgio, Brasile, Bulgaria, Colombia, Corea Del Sud, Croazia, Cuba, Egitto, Francia, Giappone, Iran, Polonia, Portogallo, Spagna, Turchia e tantissimi altri paesi del mondo. Le vignette scelte dall’artista si snodano tra opere a tema e libera creatività; “I temi predefiniti non sono mai semplici da mettere su carta. – dice Battaglia – Il buco nell’ozono, l’amore che dura per l’eternità, la guerra sono temi difficili e riprodurli attraverso una vignetta umoristica non è facile”. Ma Battaglia è un ottimo osservatore, un creativo capace di tenere in grande considerazione i valori umani e ridisegnarli su carta, provocando il sorriso piacevole e compiaciuto di chi osserva le sue opere. Disegni semplici, tratti lineari, di facile comprensione, in contrasto con la complessità della vita già troppo complicata, assicurano al visitatore un piacevole tour tra immagini di grande livello umoristico. Battaglia dedica la mostra al nipotino Mattia perché “la fantasia dei bambini – sostiene l’artista – permette di vedere le cose sotto una prospettiva diversa, piacevole, che fa sorridere, come le mie vignette”.

Di: Nicoletta Boldrini

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Milano: MADONNA REGALA EMOZIONI https://www.giornaledelgarda.info/milano-madonna-regala-emozioni/ Sun, 01 Jul 2001 16:15:00 +0000 http://www.giornaledelgarda.info/?p=16938 Uno spettacolo che sembra un musical più che un concerto quello tenutosi al Filaforum di Assago dalla regina incontrastata della musica pop. Tutto esaurito nei tre giorni di esibizione e show di altissimo livello.

Finalmente Madonna è tornata in Italia e ha regalato ai suoi fans un concerto davvero indimenticabile che racconta tutte le fasi della sua storia, da bad girl a mito americano. Il palcoscenico, ultratecnologico, dotato di schermi di varie dimensioni, aiuta l’artista nel percorso; giochi di luce e musica animano i primi istanti dello spettacolo con una velocità che quasi spiazza lo spettatore, per preparare l’ingresso della star. Madonna si presenta con una tenuta punk, pantaloni neri, top strappato e un kilt scozzese, forse per omaggiare il marito, o, piuttosto, solo per provocazione, come piace pensare ai fans. “Drowned world (Substitute of love)” è il brano di apertura del concerto; nella prima fase Madonna ripercorre la sua vita di ragazza scappata da casa in cerca di successo e, per la prima volta dal vivo, suona la chitarra elettrica sulle note di “Candy Perfume Girl” e si sforza di parlare in italiano, utilizzando un linguaggio hard degno di una bad girl. Una corsa sul palco e un accenno di lap dance danno il via a “Beautiful Stranger”, colonna sonora del film comico “Austin Power, la spia che ci provava”, per lasciare spazio poi alla bellissima “Ray of Light”, canzone che ha segnato una svolta nella musica dell’artista avvicinandola ai suoni tecnologici. Si chiude, dunque, la prima fase del concerto e Madonna scompare in una botola; gli schermi trasmettono le immagini della pop star vestita da geisha che canta in francese e che danno il via alla seconda parte dello spettacolo. Madonna ricompare con un kimono nero e rosso, con maniche lunghissime che occupano tutto il palco, e con una parrucca nera: dettagli ben pensati per dare l’atmosfera giusta alla suggestiva “Frozen”. In questa fase del concerto l’attenzione è sui ballerini che, insieme alla cantante, lottano contro il Male, si esibiscono in colpi di arti marziali e piroettano in aria, sollevati nel vuoto a tre metri da terra, ricordando gli effetti cinematografici del film “La Tigre e il Dragone”. È poi la volta della cow girl; chitarra abbracciata, abbigliamento country e, finalmente, l’attesissima “Tell me”; c’è tempo anche per gli scherzi e Madonna si cimenta nel racconto di una storia tipicamente americana che, cantata in stile country e a cavallo di un toro meccanico, diverte i fans. Ma Madonna, che non dimentica i più deboli, dedica al suo pubblico, sotto le note di “Don’t cry for me Argentina”, anche un momento di riflessione con immagini dell’Africa e dei suoi problemi. È poi il momento di tuffarsi nel passato: Madonna si esibisce in “La isla bonita” e in “Holyday”, due brani intramontabili che hanno contribuito alla fama di Louise Veronica Ciccone e, sorpresa, sul palco compare Joaquin Cortez, il più famoso ballerino di Flamenco. Si arriva così alla fine del concerto e Madonna saluta i suoi numerosissimi fans con “Music”. Una storia, dunque, ripercorsa in musica; un musical, più che un concerto, che mostra tutte le fasi della vita della diva: da ragazzina alle prime armi a grande artista di fama mondiale, capace di inventare la moda e lo stile e divenuta, ormai, simbolo della società in continua evoluzione.

Di: Nicoletta Boldrini

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I SATANISTI https://www.giornaledelgarda.info/i-satanisti/ Fri, 01 Jun 2001 16:15:00 +0000 http://www.giornaledelgarda.info/?p=17807 Dai testi dei satanisti risulta che il satanismo si fonda sull’esaltazione e divinizzazione dell’uomo, sul “sarete come déi”. Aleister Crowley (1875-1947), uno degli ispiratori del satanismo contemporaneo, descrive con chiarezza il legame che c’è tra l’esaltazione dell’uomo e la ribellione contro Dio.

Le credenze sataniche, tuttavia, variano da un gruppo all’altro. C’è chi identifica satana come entità più o meno simbolica, espressione della trasgressione e del rifiuto di Dio e ricorre ai riti come esorcismo dai condizionamenti religiosi, morali e culturali. C’è poi chi vede in satana un essere reale, principe del male, a cui ci si può appellare, attraverso riti magici, per chieder aiuto. E c’è anche chi ritiene Satana una figura positiva che si contrappone all’ignoranza: si presenta come forma positiva perché è espressione della “volontà” e si contrappone all’ignoranza che è rappresentata dalla debolezza di chi alimenta sentimenti di bontà, amore e pace. In Italia la setta più famosa è quella fondata da Marco Dimitri nel 1982: “Bambini di Satana Luciferiani Corporation”. Essa ha lo scopo di diffondere il verbo di Satana nel mondo e riproporre l’antico culto luciferiano della divinità all’interno dell’uomo. I Bambini di satana sostengono che <<Non esiste altro Dio all’infuori dell’uomo. Non crediamo in Satana, ma siamo Satana: qui sta la Conoscenza… Il Satanismo è la sola voce che inciti a non adorare nessuno… a non strisciare davanti a nessuna forma di divinità, ma a contare solamente su se stessi… il Satanismo è tutto ciò che eleva l’uomo dallo stato pietoso allo stato divino…>> (Da: articolo di Ferrari “Il fenomeno del Satanismo nella società contemporanea”-Religioni e Sette nel mondo-n.4/1996). Aleister Crowley, ritenuto l’ispiratore del satanismo contemporaneo, sosteneva che non c’è nessuna legge da seguire eccetto “fa quel che vuoi”. Thelema , la Volontà, permette all’uomo di godere di tutte le cose e di tutti i sensi, senza temere che alcun Dio possa rinnegarlo per questo. Identico pensiero quello di Anton Szandor La Vey che nel 1966 fondò negli USA la Church of Satan. In Italia si sa della presenza dei Bambini di Satana, della Chiesa di Satana di Filippo Scerba, della Chiesa Luciferina di Efrem Del Gatto, del Tempio di Pam o Seguaci del Maestro Loitan.
I rituali dei satanisti, in genere, vogliono dimostrare che l’uomo è libero da condizionamenti religiosi, morali e culturali, illudendo gli adepti di essere in grado di autodivinizzarsi, seguendo strade e percorsi che spesso si scontrano con la giustizia.
(Bibliografia: Rivista Religioni e Sette nel mondo 1996; Riti e crimini del Satanismo di M.C. Del Re- ed. Jovene 1994; Satana oggi di Jean Cernette-Collana Mondo Nuovo; La grande bestia. Vita e magia di Aleister Crowley di Symonds J. 1972; Satana di Tavard 1990)

Di: Nicoletta Boldrini

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