Claudio Andrizzi – Giornale del Garda https://www.giornaledelgarda.info by Dipende Tue, 19 Mar 2024 03:45:26 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=4.5.30 Moniga: Italia in Rosa, alle Cantine Scolari di Raffa di Puegnago  il Trofeo Pompeo Molmenti 2015 https://www.giornaledelgarda.info/moniga-italia-in-rosa-alle-cantine-scolari-di-raffa-di-puegnago-il-trofeo-pompeo-molmenti-2015/ Mon, 08 Jun 2015 08:13:19 +0000 http://www.giornaledelgarda.info/?p=21384 E’ stata inaugurata venerdì all’insegna di un boom di presenze l’ottava edizione di Italia in Rosa, la rassegna dedicata ai Chiaretti ed a tutto il panorama nazionale dei rosè. Sabato 6, nell’ambito del convegno “Valtènesi: dalle radici del rosé il futuro di un territorio”, svoltosi a villa Galnica di Puegnago nella sede del Consorzio Valtènesi, è stato assegnato come da tradizione il Trofeo Pompeo Molmenti, il tradizionale riconoscimento riservato ai Chiaretti divenuto a tutti gli effetti una competizione istituzionale: al premio hanno infatti partecipato esclusivamente i 20 Chiaretti che la scorsa settimana hanno ottenuto l’eccellenza (punteggio pari ad almeno 85/100) al Concorso Enologico Nazionale per la Doc Valtènesi-Garda Classico della Fiera del Vino di Polpenazze.

Il premio è andato quest’anno alle Cantine Scolari di Raffa di Puegnago grazie al Valtènesi Chiaretto 2014: il riconoscimento è stato consegnato dal presidente di Italia in Rosa Luigi Alberti oltre che dal  presidente del Consorzio Valtènesi Alessandro Luzzago. Nel terzetto arrivato in finale si sono distinti anche Antica Corte ai Ronchi di Bedizzole e Civielle di Moniga.

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Fiera di Polpenazze: ecco gli “Eccellenti” dell’edizione 2014 https://www.giornaledelgarda.info/inaugurata-la-fiera-di-polpenazze-ecco-gli-eccellenti-delledizione-2014/ Sun, 01 Jun 2014 23:54:13 +0000 http://www.giornaledelgarda.info/?p=18538 Comune di Polpenazze del Garda
Fiera del Vino Valtènesi-Garda Classico Doc
65esima Edizione, 30-31 maggio/ 1-2 giugno 2014

La 65esima edizione della Fiera di Polpenazze è stata inaugurata ufficialmente con la consueta cerimonia della domenica alla presenza di una vasta rappresentanza di autorità: a 41 etichette la qualifica di “Eccellente” conferita dal 9° concorso enologico nazionale Doc Valtènesi-Garda Classico istituito dal Ministero per le Politiche Agricole

Consueta cerimonia inaugurale per la 65esima edizione dalla Fiera del Vino Garda Classico Doc di Polpenazze (Bs): questa mattina, domenica 1 giugno, il tradizionale appuntamento ufficiale di apertura della Fiera si è svolto in Castello di fronte a numerose autorità, ospiti del sindaco e presidente della Fiera Andrea Dal Prete. Erano presenti tra gli altri il presidente dell’Ente Vini Bresciani, nonché vicepresidente del Consorzio Valtènesi Sante Bonomo, Mauro Parolini, assessore al commercio e turismo di Regione Lombardia, il neoeletto sindaco di Manerba Isidoro Bertini ed altri esponenti dei comuni del territorio. Domani, lunedì 2 giugno, l’ultima giornata di apertura: in occasione della Festa della Repubblica, la manifestazione sarà aperta fin da mezzogiorno per l’ultima tornata di degustazioni dei vini delle 18 aziende presenti, accompagnate dal classico spiedo e da altre tipicità del territorio.
Nel corso della giornata sono stati resi noti i nomi delle etichette vincitrici del concorso enologico nazionale Doc Valtènesi-Garda Classico, istituito dal Ministero per le Politiche Agricole: gli “Eccellenti” di questa edizione, cioè i vini arrivati ad un punteggio minimo di 85/100, sono 41 su oltre 60 campioni totali iscritti. Alle aziende Pratello di Padenghe e Vedrine di Polpenazze è andato il premio speciale istituito dall’amministrazione comunale rispettivamente per le tipologie Valtènesi Chiaretto e Valtènesi Doc che hanno ottenuto il punteggio più alto. Sono invece andati entrambi all’agricola Provenza di Desenzano i premi speciali della Bcc Del Garda per le tipologie Groppello e Rosso. Assegnati anche i riconoscimenti del Palio del Salame: ha vinto Emilio Vezzola di Polpenazze, che si è lasciato alle spalle Ruggero Pozzi e Silvano Franzosi Da ricordare che i Chiaretti premiati con l’Eccellenza concorreranno la settimana prossima al Trofeo Pompeo Molmenti, assegnato nell’ambito della Settima Edizione di Italia in Rosa a Moniga del Garda (Bs).

l’elenco dei vini premiati

POLPENAZZE FIERA 2014
GLI ECCELLENTI DEL CONCORSO ENOLOGICO 2014

Azienda Agricola Pratello Padenghe – Valtènesi Chiaretto
Az. Ag. Vedrine Polpenazze- Valtènesi 2012
Az. Ag. Bottarelli Polpenazze- Garda Classico Rosso Superiore 2011
Az. Ag. Pietta Muscoline- Garda Classico Groppello Piazzole 2012
Pasini Giuseppe e Maurizio Bedizzole- Valtènesi Chiaretto
Az. Ag. La Basia di Puegnago- Valtènesi Chiaretto
Az. Ag. San Giovanni Raffa di Puegnago – Valtènesi Chiaretto
Az. Ag. Monte Cicogna Moniga – Garda Classico Chiaretto
Az. Ag. Citari San Martino della Battaglia – Garda Classico Chiaretto
Cantina Marsardi Raffa di Puegnago – Garda Classico Chiaretto
Cà Botta Vini Gavardo – Garda Classico Chiaretto
Az. Ag. Il Roccolo Polpenazze- Garda Classico Chiaretto
Az. Bioagricola Podere dei Folli Polpenazze – Garda Classico Chiaretto
Tenute del Garda Polpenazze- Garda Classico Chiaretto
Soc. Ag. Bergognini Polpenazze- Garda Bresciano Chiaretto
Cantine Avanzi Manerba – Garda Classico Chiaretto- Valtènesi Chiaretto
Az. Ag. Fioralba Polpenazze – Valtènesi Chiaretto- Garda Classico Bianco 2013
Soc. Agricola Delai Sergio Puegnago- Garda Bresciano Chiaretto- Garda Bresciano Groppello 2012
Az. Agr. Averoldi Bedizzole – Garda Bresciano Chiaretto- Garda Bresciano Groppello 2012
Civielle Moniga – Valtènesi Chiaretto Selene- Garda Classico Bianco 2013- Valtènesi Chiaretto Pergola
Soc. Ag. Due Pini Picedo di Polpenazze- Garda Bresciano Chiaretto- Garda Classico Groppello 2012- Garda Classico Rosso Superiore 2011
Cantine Scolari Puegnago- Valtènesi Chiaretto- Garda Classico Groppello 2013- Garda Classico Rosso Superiore 2011
Cantina Franzosi Puegnago- Garda Classico Chiaretto- Garda Classico Groppello 2013- Garda Classico Rosso Parco Alto Garda 2013- Garda Classico Rosso Superiore 2010
Provenza Desenzano – Valtènesi Chiaretto- Garda Classico Chiaretto- Garda Classico Groppello 2013- Garda Classico Groppello Joel 2012- Garda Classico Rosso Negresco 2010

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Polpenazze Fiera, quattro giorni per raccontare il vino della Valtènesi https://www.giornaledelgarda.info/polpenazze-fiera-quattro-giorni-per-raccontare-il-vino-della-valtenesi/ Fri, 09 May 2014 10:42:32 +0000 http://www.giornaledelgarda.info/?p=16447 E’ partito anche quest’anno il conto alla rovescia per uno degli appuntamenti enogastronomici più popolari che scandiscono la primavera sul lago di Garda: dal 30 maggio al 2 giugno 2014 torna infatti in scena la Fiera del vino Valtènesi-Garda Classico Doc di Polpenazze del Garda (Bs), manifestazione nata nel 1947 che quest’anno approda all’ambito traguardo della 65esima edizione, mantenendosi fedele al suo ruolo di vetrina autorevole delle produzioni vinicole del territorio.

La principale novità in cartellone è rappresentata dalla partnership stretta da Fiera di Polpenazze con Italia in Rosa, la rassegna dei rosati italiani in programma a Moniga del Garda dal 6 all’8 giugno: da quest’anno infatti al concorso enologico di Polpenazze verranno selezionati i Chiaretti che gareggeranno per lo storico trofeo Pompeo Molmenti, assegnato ogni anno per l’appunto a Moniga al miglior Chiaretto dell’annata. La selezione del Molmenti rientra quindi ora ufficialmente nel novero del concorso enologico di Polpenazze, istituito nel 2006 dal Ministero per le Politiche Agricole per la Doc Garda Classico, ed aperto in seguito anche alla nuova Doc Valtènesi. Come sempre le commissioni di assaggio assegneranno la qualifica di Vino Eccellente ai vini che abbiano raggiunto almeno il punteggio di 85/100, e solo i Chiaretti decretati eccellenti dalla giuria di Polpenazze potranno accedere alla selezione di Moniga.

La formula della manifestazione, che si terrà per le vie del centro storico di Polpenazze, rispetterà per il resto un copione già ampiamente sperimentato e di consolidato successo: in Fiera saranno come sempre presenti gli stand di numerose cantine, ed i visitatori potranno degustare i vini del territorio muniti di sacca e bicchiere acquistati all’ingresso. Non mancherà lo spazio di Borgo Bio, dedicato ai produttori biologici, mentre nella Corte degli Assaggi verranno proposte degustazioni guidate e comparate di tutti i vini premiati al concorso abbinati ai migliori formaggi della zona. In piazza si servirà infine per quattro giorni il tradizionale ed immancabile spiedo gardesano.

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San Valentino, i wine-lovers brindano con il nuovo Valtènesi Chiaretto https://www.giornaledelgarda.info/san-valentino-i-wine-lovers-brindano-con-il-nuovo-valtenesi-chiaretto/ Thu, 13 Feb 2014 16:05:05 +0000 http://www.giornaledelgarda.info/?p=15780 Arriva San Valentino, e gli innamorati brindano con il Valtènesi Chiaretto 2013, primizia assoluta del nuovo anno. La ricorrenza del 14 febbraio porta infatti anche quest’anno sulle tavole degli appassionati la nuova annata di una delle due “anime” della doc Valtènesi, nella giornata espressamente indicata dal disciplinare di produzione per l’immissione al commercio: una scadenza che il Consorzio Valtènesi ha deciso quest’anno di festeggiare con due importanti appuntamenti, che coinvolgeranno Brescia ed il territorio di produzione.

In città è previsto per venerdì sera l’evento “Brindisi Metropolitano”, organizzato in collaborazione con Brescia Mobilità: il Valtènesi Chiaretto 2013 sarà stappato in assoluta anteprima in sei stazioni della metropolitana (Lamarmora, Bs2, Vittoria, San Faustino, Maroni e Ospedale), dove otto cantine del comprensorio (Pietta, Scolari, Avanzi, Civielle, Pasini San Giovanni, Provenza, Zuliani e Turina) presenteranno le nuove produzioni. Questo inconsueto brindisi al nuovo millesimo si terrà dale 17.30 alle 20.30 e sarà abbinato a degustazioni di salumi e formaggi della provincia bresciana: l’occasione ideale per conoscere una importante referenza del panorama vinicolo bresciano viaggiando in tutta sicurezza con la metropolitana.

Sempre a San Valentino, ma sul lago di Garda, partirà in serata “Territorio Valtènesi”, una nuova rassegna enogastronomica cui partecipano sette fra i più celebri ed apprezzati ristoranti del territorio: Taverna Picedo di Polpenazze, Antica Trattoria alle Rose di Salò, Villa Aurora di Soiano, Da Vittorio e Da Rino a Manerba, Da Oscar ai Barcuzzi di Lonato e Fior Di Loto a Puegnago. I locali coinvolti proporranno fino al 16 marzo dei menù speciali, allo speciale prezzo fisso di 30 euro vini compresi, con piatti e prodotti tipici della zona abbinati esclusivamente ai rossi e ai chiaretti della Valtènesi. Per la serata inaugurale, a tutte le coppie che si recheranno a cena verrà offerto un brindisi di benvenuto con il nuovo Valtènesi Chiaretto 2013. La manifestazione rappresenta un inedito segnale di sinergia con alcuni ristoratori storici, che hanno voluto condividere con il Consorzio Valtènesi una significativa iniziativa promozionale sotto il segno di tre fondamentali ingredienti: il territorio, il suo vino ed i tanti sapori di una terra fortunata,  reinterpretati attraverso la visione e l’abilità degli chef. Un incontro al vertice, per provare a raccontare le radici ed il presente di un  angolo di Mediterraneo sulle rive del lago di Garda. Per la consultazione dei menù, è attivo il sito www.territoriovaltenesi.it.

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CALVAGESE RIVIERA (BS) CALICI DI STELLE 2009, SAN LORENZO “IN ROSA” https://www.giornaledelgarda.info/calvagese-riviera-bs-calici-di-stelle-san-lorenzo-in-rosa/ Fri, 31 Jul 2009 16:15:00 +0000 http://www.giornaledelgarda.info/?p=11332 Per la prima volta nella sua storia anche il Consorzio Garda Classico celebra “Calici di Stelle”, la tradizionale manifestazione del Movimento Turismo del Vino e dell’associazione Città del Vino che ogni anno rivive, in chiave enoica, la notte delle stelle cadenti. Appuntamento il 10 agosto a Calvagese della Riviera con una notta tutta “in rosa” dedicata al Chiaretto Garda Classico e alle bollicine rosè della riviera del Garda Bresciano.

E’ la notte in assoluto più suggestiva dell’estate: e sulla riviera bresciana del lago di Garda verrà “declinata” in rosa, a celebrare l’annata davvero straordinaria del Chiaretto Garda Classico. Quest’anno infatti il Consorzio Garda Classico porta in Valtènesi la manifestazione “Calici di Stelle”, appuntamento ormai tradizionale che la notte del 10 agosto in tutte le più belle località italiane la notte di San Lorenzo e delle sue stelle cadenti.

Quest’anno, alla lunga lista di iniziative in programma su tutto il territorio nazionale, si aggiunge quindi anche l’evento “Calici di Stelle – Notte in Rosa”, organizzato dal Consorzio Garda Classico negli splendidi giardini del ristorante enoturistico Borgo alla Quercia di Calvagese della Riviera (Bs). Grande protagonista della serata sarà il Chiaretto Garda Classico, il nettare rosa della riviera bresciana del Benaco che sta vivendo un 2009 di assoluto primo piano sia sul fronte dei riconoscimenti dei critici, con una vera e propria “pioggia” di premi prestigiosi, che su quello dei consumi, con aumenti a due cifre nel primo semestre dell’anno.

Vino dell’estate gardesana per eccellenza, il Chiaretto non poteva che essere protagonista anche di questo Calici di Stelle in versione lacustre, che inizierà alle 19.30 e che fino alle 22.30 prevede degustazioni “sotto le stelle” di Chiaretto oltre che di un’altra tipologia in forte affermazione come lo Spumante Rosè Garda Bresciano, per un totale di oltre 60 etichette. In abbinamento, le golosità gastronomiche della riviera preparate ed offerte dai produttori della Strada dei Vini e dei Sapori del Garda. Non mancherà una colonna sonora a base di musica dal vivo. Il ticket d’ingresso costa 10 euro comprensivo del bicchiere da degustazione del Garda Classico.

Alle 21, sarà anche possibile partecipare alla Cena di Gala Sotto le Stelle, che proporrà un menù dedicato alla cucina tipica del lago di Garda in abbinamento non solo al Chiaretto, ma anche ai Rossi della Valtènesi, agli spumanti ed ai passiti del territorio. Durante la cena, la compagnia teatrale Cafè di Piocc intratterrà i commensali con “Briciole” di commedie dialettali bresciane (50 euro il costo, su prenotazione allo 030/601573, info@borgoallaquercia.it). L’evento viene realizzato in collaborazione con i sommelier Ais della provincia di Brescia. Il fine della serata sarà benefico: il ricavato della degustazione verrà infatti devoluto al gardesano Progetto Homerus, la vela autonoma per non vedenti, i cui protagonisti italiani hanno vinto quest’anno il campionato mondiale in nuova Zelanda. Una disciplina che dal 2016 diventerà sport paraolimpico.

Di: Claudio Andrizzi

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Lombardia IL LATTE CRUDO FA BENE… E FA DEL BENE https://www.giornaledelgarda.info/lombardia-il-latte-crudo-fa-bene-e-fa-del-bene/ Tue, 14 Jul 2009 16:15:00 +0000 http://www.giornaledelgarda.info/?p=11752 Ammonta ad oltre 20 mila euro il contributo raccolto dalle aziende associate al Consorzio Tutela Latte Crudo durante l’ultima maratona di Telethon 2009: uno sforzo considerevole per una realtà produttiva che ha messo a punto nuove strategie per crescere e consolidare le sue posizioni. Il Consorzio Tutela Latte Crudo vuole crescere ma non dimentica la solidarietà anche in un momento di notevole difficoltà economica per le imprese del settore. E la prova arriva dal contributo di oltre 20 mila euro che le aziende associate hanno raccolto durante l’ultima maratona di Telethon. A dicembre, infatti, le aziende aderenti all’iniziativa si erano impegnate a devolvere all’iniziativa l’incasso di una bottiglia su tre di latte venduta: e nei giorni scorsi il presidente dell’Uildm, Marco Rasconi, ha voluto pubblicamente ringraziare 130 aziende agricole per il loro impegno nel corso di un incontro ospitato a Milano dall’assessore all’agricoltura di Regione Lombardia, Luca Daniel Ferrazzi. La cerimonia, alla quale hanno partecipato anche Emilio Paleari Henssler e Giuseppe Invernizzi, rispettivamente presidente e segretario del Consorzio Tutela Latte Crudo, è stata anche l’occasione per presentare numeri e programmi di un organismo che associa oltre 200 produttori su tutto il territorio nazionale, l’80% dei quali lombardi, e che ha in programma una serie di iniziative per aumentare la conoscenza e la diffusione del “crudo”, un prodotto che ha trovato particolare diffusione proprio in Lombardia come forma di integrazione al reddito delle aziende agricole produttrici di late. Ferrazzi a questo proposito ha ricordato che sul territorio regionale sono oggi attivi circa 500 distributori, pari ad un terzo del totale presente in Italia. In questo quadro, il Consorzio Tutela Latte Crudo intende spingere per aumentare non solo i consumi, ma soprattutto la fidelizzazione dei consumatori: va in questo senso l’idea di riconoscere ad esempio uno sconto fedeltà a quei consumatori che effettueranno acquisti prepagati (e che quindi potrebbero pagare un litro di latte crudo 0,79 eurocent invece del tradizionale euro); Henssler ed Invernizzi hanno inoltre presentato, durante l’incontro milanese, anche un opuscolo che punta a spiegare meglio ai consumatori non solo le caratteristiche qualitative del latte crudo ed il suo corretto utilizzo, ma anche i risparmi energetici e per l’ambiente che questa modalità produttiva consente. “In Lombardia siamo riusciti a creare negli anni un sistema che garantisce al consumatore la vendita di latte crudo di altissimo livello igienico – sanitario, grazie alla attività del SATA (servizio assistenza tecnica allevamenti) di formazione e di consulenza, ed alle migliaia di interventi in stalla e controlli effettuati ogni anno dai nostri tecnici – ha detto l’assessore Ferrazzi-. Un primato che rivendichiamo avendo creduto per primi a questa opportunità e avendola supportata con un sistema di ricerca, prevenzione e informazione assolutamente all’avanguardia. La distribuzione del latte crudo quindi, oggi più che mai, va quindi salutata come un’opportunità interessante dal punto di vista economico per le aziende così come per il consumatore”.

Di: Claudio Andrizzi

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nord Italia EVENTIROCK DI OTTOBRE https://www.giornaledelgarda.info/nord-italia-eventirock-di-ottobre/ Wed, 05 Oct 2005 16:15:00 +0000 http://www.giornaledelgarda.info/?p=16967

Come sempre, conclusa la traversata del deserto musicale d’agosto, l’industria del live torna a mettersi in moto: all’inizio di settembre ci sono stati gli ultimi fuochi estivi, con l’Independent Days di Bologna e soprattutto con il megaevento di Campovolo a Reggio Emilia che ha consacrato il trionfo definitivo di Ligabue.

Ora, si torna inevitabilmente al chiuso, ma gli eventi non mancano davvero: da qui a fine anno sono moltissimi gli artisti di grande rilievo attesi in Italia, con ottobre a fare da “antipasto” ad un novembre davvero esplosivo e ad un dicembre che già si preannuncia promettente. Il primo concerto consigliatissimo del mese è senz’altro quello degli Eels, fissato per l’8 al Conservatorio di Milano. Sede prestigiosa per uno dei nomi più in vista dell’attuale scena musicale alternativa americana: gli Eels sono la creatura ed il paravento di Mark Oliver Everett, musicista ed autore singolare, i cui dischi sono ormai diventati una specie di terapia pubblica contro il dolore causato da una lunga serie di lutti famigliari. L’ultimo disco “Blinking Lights”, uscito quest’anno, è il capolavoro della band: un album doppio che si configura come una specie di elegia malinconica sul dovere di vivere sempre e nonostante tutto, ed è sorretto da alcune delle più belle e toccanti canzoni folk-pop-rock che vi possa capitare di ascoltare quest’anno. Da vedere assolutamente, così come da non perdere sono anche i Teenage Fanclub, band scozzese che da sempre è fra le favorite dello scrittore Nick Hornby, se questa può valere come referenza… Si tratta di un gruppo attivo ormai dalla fine degli anni ’80 che nel tempo si è specializzato in un pop chitarristico solare, saggio e sereno, profumato di melodie anni ’60 e denso di riferimenti a maesri del genere come Beatles, Byrds e Big Star. La band come detto è attiva da molti anni ma quest’anno ha confezionato con “Man Made” uno dei suoi dischi più arguti ed ambiziosi: grande pop, partecipato e avvolgente, che ha come tema lo sgomento di fronte ai grandi misteri di una vita che sfugge sempre troppo presto. Appuntamento il 21 al Rainbow di Milano. Ancora Milano, ma il 26, può valere il viaggio per rivedere in azione il modfather per eccellenza Paul Weller: già leader dei Jam, poi degli Style Council, dai primi anni ’90 impegnato in una carriera solista densa di soddisfazioni, riverito da tutta la nuova generazione inglese come un semi-dio, Weller pubblica in questi giorni il suo nuovo disco “As is now”, ottavo lavoro in studio del periodo solista: un album che ha forse il solo difetto di non sorprendere nè spiazzare, confermando la scelta dell’artista a favore di un “vintage-rock” poco arrangiato, dal feeling molto live, denso di riferimenti al rock e al folk inglese dei primi anni ’70 (Traffic e Nick Drake in particolare). Da uno che con gli Style Council cambiava radicalmente sound ad ogni 45 giri ci si potrebbe aspettare un maggiore senso dell’avventura: ma a parte questo Weller resta un grande punto di riferimento del rock dei nostri tempi. E fra i seguaci dichiarati di Weller ci sono indubbiamente anche gli Oasis, che a fine mese tornano in Italia per un paio di date a Treviso e Milano. Odiatissimi in molti ambienti, gli Oasis rimangono comunque una delle rock band più popolari e seguite venute alla scoperta negli ultimi dieci anni: ed ora, con l’album “Don’t believe the truth”, hanno anche ritrovato i consensi dei tempi migliori. Dal vivo restano comunque uno spettacolo, e poi ammettiamolo: quanto sarebbero noiose le cronache rosa del rock senza Liam e Noel Gallagher! Ultimissima segnalazione per gli americani Black Rebel Motorcycle Club, band che è da sempre nelle grazie degli Oasis: hanno da poco pubblicato il terzo album “Howl” ed il 27 lo presentano a Milano.

Di: Calaudio Andrizzi

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Il Garda da Brescia a Verona UN’ESTATE DI GRANDI EVENTI https://www.giornaledelgarda.info/il-garda-da-brescia-a-verona-unestate-di-grandi-eventi/ Fri, 01 Jul 2005 16:15:00 +0000 http://www.giornaledelgarda.info/?p=17967

Sarà, senza alcuna ombra di dubbio, un’estate di grandi eventi, di grande musica, di sonorità internazionali che rimbalzeranno da una sponda all’altra del lago di Garda coinvolgendo anche le due capitali del Benaco, Brescia e Verona, in un unico grande fiume di musica destinato a fare di questo luglio 2005 un mese da ricordare.
Tanti gli eventi che segnano il calendario, anche se uno spicca inevitabilmente su tutti: ed il riferimento non può che essere all’unico concerto italiano dei Coldplay in programma il prossimo 11 luglio all’Arena di Verona. Un appuntamento che naturalmente esula dal contesto locale per guadagnare risonanza ampiamente nazionale ed oltre, sia perchè anche in questo 2005 i Coldplay continuano a risultare una delle rock band più amate in assoluto del momento, sia perchè quando la cornice di un grande concerto è l’Arena di Verona è come se si mettesse in moto una strana magia che amplifica senza ostacoli il fascino di qualsiasi evento, sia esso un’opera lirica od un concerto pop. Non per niente i Coldplay di Chris Martin hanno scelto l’Arena come unica tappa italiana del loro tour estivo, che si sta snodando a cavallo del grande successo riscosso in tutto il mondo, nonostante le critiche non sempre benevole, dall’ultimo album “X&Y”, che a sole tre settimane dall’uscita fissata il 6 giugno aveva già venduto oltre quattro milioni di copie. Come detto, il ritorno sul mercato della band ha suscitato reazioni controverse: c’è chi ha parlato del disco come del trionfo annunciato di un gruppo che non ha rivali nella contemporaneità, c’è chi invece ha visto nelle canzoni di questo terzo disco una specie di resa prematura, l’inevitabile ridimensionamento di una realtà nata per essere piccola e coinvolta suo malgrado in un gioco troppo grande e pericoloso. Insomma, molti hanno evidenziato che con ogni probabilità Chris Martin e soci non hanno certo quella statura da leader dei loro avi diretti, gli U2: ma come al solito probabilmente la verità sta nel mezzo. Perché se è vero che “X&Y” suona in molti suoi episodi come un disco fin troppo “seduto” ed appagato, è altrettanto vero che in altre tracce l’identità dei Coldplay emerge in maniera inderogabile. Sia come sia, per il concerto dell’Arena si preannuncia il pubblico delle grandi occasioni. Il supporter sarà Richard Ashcroft, ex-leader dei Verve, altra band nei confronti della quale i Coldplay hanno qualche debituccio da saldare. Al colpaccio di Verona, Brescia risponde a sua volta con numerosi appuntamenti di caratura senz’altro minore ma di interesse indubbio: tra la città ed il Garda si potrà ascoltare un po’ di tutto, dai reduci della stagione psichedelica degli anni ’60 (i Jefferson Airplane a Salò, in una reunion parziale che comunque non prevede la presenza di Grace Slick) a quelli del grande rock progressivo anni ’70 (i Van Der Graaf Generator al Vittoriale di Gardone Riviera) a quelli dell’hard rock meno incline ai compromessi (i Motorhead del grande Lemmy a Brescia) passando per le grandi icone del rock latino come Willy De Ville, che pure si esibirà a Salò, ed i Los Lobos, in scena al Palabrescia. Nel mazzo anche qualche nome italiano scelto, a partire da Francesco Renga in piazza Loggia il 12, passando per i Subsonica, Bubola, De Gregori, e per concerti gratuiti come quelli di Baccini e Fogli. E la novità dell’estate è un festival folk di alto livello (Chieftains, Alan Stivell, i Fairport Convention con il ritorno di Richard Thompson) in provincia di Verona. Insomma, anche quest’anno il Garda è al centro delle dinamiche musicali della provincia di Brescia, anche se va detto che un bacino ad alta attrazione turistica meriterebbe forse uno sforzo supplementare, una scommessa più consistente sulla musica dal vivo come opportunità da integrare nell’offerta turistica: succede in molte altre località italiane decisamente meno strutturate e visitate del Benaco, perché non può succedere anche qui?

Di: Claudio Andrizzi

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Musica EVENTI ROCK https://www.giornaledelgarda.info/musica-eventi-rock-4/ Wed, 01 Jun 2005 16:15:00 +0000 http://www.giornaledelgarda.info/?p=16843 Il gran delirio estivo è cominciato. Festival, grandi eventi singoli, tournèe di grande rilievo sono solo alcuni degli ingredienti di un mese davvero all’insegna del sensazionalismo musicale.

Si comincia fin dai primi giorni con il Flippaut Festival, due giornate a Bologna, il primo grande festival della stagione con Moby, Chemical Brothers, Prodigy, Audioslave e molti altri. A ruota, arrivano Bruce Springsteen (ma attenzione perchè tutti i biglietti sono già esauriti), Marilyn Manson (ed ancora una volta il suo arrivo fa scandalo). E poi sarà già tempo di Heineken Jammin’ Festival: tre giorni, Vasco già tutto esaurito, poi anche Rem ed Oasis, ma negli stessi giorni spunteranno fuori i mitici Kraftwerk e gli altrettanto mitici Van Der Graaf Generator (che però attenzione torneranno anche a luglio, al Vittoriale). Poi Beck (con le canzoni del nuovo album “Guero”, come sempre poco capito ma come sempre una grande opera d’ingegno), i Dream Theater, il ritorno dei Sonic Youth che a dispetto dell’età non sembrano conoscere tramonto, e la canzone acustica e serena dei Kings of Convenience. Infine un piccolo grande evento al Conservatorio di Milano: una coppia straordinaria formata da Joe Jackson e Todd Rundgren, due grandi miti di due diverse epoche, oggi quasi dimenticati da un mercato fagocitante che non ha più tempo di apprezzare il vero talento. Chi invece sa ancora farlo, si accomodi perchè le emozioni non mancheranno.

Di: Claudio Andrizzi

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Musica LENNY, DURAN, BLUE: A BRESCIA E VERONA E’ GIA’ GRANDE ESTATE https://www.giornaledelgarda.info/musica-lenny-duran-blue-a-brescia-e-verona-e-gia-grande-estate/ Wed, 01 Jun 2005 16:15:00 +0000 http://www.giornaledelgarda.info/?p=17316

Dall’Arena di Verona fino alla cornice di piazza del Duomo, a Brescia: è l’itinerario, tutto sommato breve, che si potrà compiere a giugno per assistere ai tre grandi eventi che caratterizzeranno la programmazione mensile delle due capitali gardesane.
I nomi non sono molti, ma sono da tutto esaurito (o da grande evento, fate voi): il primo è quello di Lenny Kravitz, la prima grande rockstar attesa all’Arena di Verona per la lunga estate 2005: l’occasione ideale per rivedere in azione l’artista americano, che lo scorso anno è riuscito nell’intento di risollevare la testa dopo un periodo di crisi con un disco riuscito come “Baptism”. Le canzoni dell’album faranno da presupposto ideale per la tournée, e per questo concerto che si preannuncia al solito affollato perché Kravitz è ancora un artista particolarmente amato in Italia. Dopo Verona, Lenny sarà il 4 a Firenze e il 6 a Milano: chi ancora non lo considera un artista perduto, che prometteva molto al debutto ma che in seguito ha mantenuto poco, si faccia sotto. Altra musica, stesso scenario: la sera dopo Kravitz, l’Arena si prepara ad un autentico bagno di folla con i Duran Duran. Un nome che scatena ancora ondate di ricordi, soprattutto per chi “aveva l’età” negli anni ’80, ovvero nella .decade che vide l’ascesa trionfale della band inglese soprattutto nel nostro paese. Nati da una costola del post-punk, quella che diede vita al movimento new romantic, i Duran si trasformarono presto in un fenomeno musicale e di costume di vastissime proporzioni, coinvolgendo un’intera generazione di teenager in una specie di delirio collettivo che tenne banco per alcuni anni prima del progressivo ed inesorabile declino. Ad onor dei Duran Duran, va detto che il gruppo non è mai scomparso del tutto, mantenendo un profilo di esposizione ed una carriera discografica anche negli anni più bui ed anche se della formazione originale erano ormai rimasti in pochi. Il silenzio degli ultimi anni faceva presagire che infine la crisi era arrivata. Poi, nel 2003, è arrivata la provvidenziale ondata di riscoperta, alimentata anche da un ampio revival degli anni ’80: la band si è riunita nella formazione originale, che da molti anni non suonava più insieme, ha fatto alcuni concerti di avanscoperta ottenenendo risultati entusiastici, ha dato vita ad un primo tour vero e proprio segnato da numerosi sold out, ed infine non si è fatta mancare nemmeno la pubblicazione di un disco nuovo in studio, “Astronaut”, che contro ogni previsione è riuscito come una delle prove in assoluto più fresche del gruppo ottenendo anche un successo totalmente imprevisto. La critica, da sempre poco tenera con i Duran, si è scagliata ferocemente anche contro questa nuova rentrée: ma diciamo la verità, forse lo ha fatto per pura invidia. In fin dei conti, a chi non piacerebbe risalire a quarant’anni sul palco di un’Arena affollata a far impazzire le figlie delle fans che impazzivano nel 1983? I Duran Duran hanno sicuramente simboleggiato la tipologia della classica “teen band” che già aveva espresso alcuni perfetti esempi nella decade precedente con gruppi come Bay City Rollers. Si tratta di una tipologia di gruppi che appaiono quasi comunemente destinati ad ottenere grandi dosi di successo in periodi di tempo piuttosto limitati: fenomeni soggetti ad una veloce erosione del consenso, insomma. Attualmente, la teen band numero uno in Italia sono i Blue: e la buona notizia, soprattutto per le legioni di fans prevalentemente femminili, è che il gruppo inglese si prepara ad arrivare in Italia con una tournée che guarda caso parte proprio il 17 giugno da Brescia, da piazza Duomo per l’esattezza, con un evento che già al momento di andare in stampa si prefigura prossimo al tutto esaurito. Del resto le cifre danno ragione a loro: basi pensare che il nuovo album “4ever blue”, il nuovo album uscito il 6 maggio, è entrato direttamente al primo posto della classifica FIMI/Nielsen degli album più venduti ottenendo la certificazione del disco di platino con più di 120.000 copie vendute. Un’affermazione piena, che ha confermato la posizione di primato assoluto dei Blue quale band internazionale di maggior successo oggi in Italia. Piaccia o non piaccia.

Di: Claudio Andrizzi

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Musica L’AURA, E’ NATA UNA STELLA? https://www.giornaledelgarda.info/musica-laura-e-nata-una-stella/ Sun, 01 May 2005 16:15:00 +0000 http://www.giornaledelgarda.info/?p=17207

Si fa chiamare L’Aura, ha vent’anni, è bresciana, e gli addetti ai lavori sono concordi nell’indicarla come una delle giovani promesse più interessanti dell’attuale panorama musicale nazionale. 


Ad accorgersene per prima è stata la Barley Arts, una delle massime agenzie di concerti italiane, che l’ha voluta per la sua piccola etichetta discografica Arte Nativa . Subito dopo è arrivata la Sony, che il 22 aprile ha pubblicato in tutta Italia il suo album di debutto “Okumuki”: un disco introdotto da un singolo, “Radio Star”, che si è subito conquistato un posto di rilievo nelle programmazioni radiofoniche di tutti i principali network. E del resto che L’Aura fosse destinata ad un futuro importante era già apparso chiaro l’anno scorso, quando Renato Zero l’aveva voluta per aprire i suoi quattro megaconcerti da stadio nel mese di maggio. “Ripensandoci oggi è stata un’esperienza strana ma decisamente positiva – racconta L’Aura, registrata all’anagrafe bresciana come Laura Abela- Nessuno mi conosceva, non avevo ancora pubblicato nulla, ma i fans di Renato hanno reagito benissimo: non mi hanno insultata e non mi hanno tirato nulla, nonostante la mia musica non c’entri davvero nulla con quella di Zero che per me resta comunque un grande personaggio”. Già, ma qual è la musica di L’Aura? Ascoltando il suo album, cantato parte in italiano e parte in inglese, a colpire è soprattutto l’ambizione che caratterizza le canzoni, tutte scritte da lei e tutte desiderose di andar oltre le convenzioni e gli steccati dell’usuale sound made in Italy, mettendo in scena una canzone d’autore al femminile a tinte forti che guarda a Bjork e Tori Amos superando a sinistra una possibile concorrente come Elisa. L’Aura, e questo non è certo un male, sa scrivere anche melodie molto incisive, come quelle di “Radio Star” e “Piove”.
Nata e cresciuta nel centro cittadino, si è formata artisticamente a San Francisco, dove ha vissuto per un paio d’anni sotto la guida del suo produttore Enrique Gonzalez Muller, conosciuto casualmente chattando in Internet. «Ma i miei primi ricordi musicali vanno molto più indietro- racconta -. Mi avevano regalato per il compleanno una piccola tastierina che non ho più mollato. Ho pianto due anni fino a quando i miei genitori hanno ceduto e mi hanno comperato un pianoforte. In seguito mi sono appassionata al violino, e poi ho cominciato a cantare. Poi ho conosciuto Enrique: è stato lui a farmi arrivare fin qui, lui a propiziare il viaggio americano. Certo, inizialmente i miei genitori non volevano saperne: li ho convinti dicendo loro che avrei comunque continuato a studiare, e col tempo hanno capito che facevo sul serio». A Berkeley, città capitale del sommovimento acido californiano degli anni ’60, Laura ha studiato, suonato, registrato e cantato per più di due anni. Tornata in Italia, si è esibita in piccoli showcase con Morgan, Negrita, Ark, ha preso come promesso la maturità artistico-scientifica e si è messa al lavoro sul suo primo disco. “Mi sono chiusa in casa per due mesi, suonavo e registravo, e alla fine mandavo tutto via mail al mio produttore in America, che mi dava consigli su cosa aggiungere, cosa togliere, cosa modificare…. Poi, tra ottobre e novembre del 2004 abbiamo registrato tutto in sala, qui in Italia, con gli incredibili musicisti dei Mistonocivo”. Per lei comporre e cantare in due lingue è stata una cosa assolutamente naturale. “Le canzoni del disco hanno avuto una gestazione molto lunga – spiega -. La più vecchia l’ho scritta quando avevo 13 anni, l’ultima è Radio Star, ed è sicuramente quella che in qualche modo è indicativa della mia direzione futura. Non c’è nulla di pianificato nella scelta di cantare un pezzo in italiano o in inglese: tutto dipende dalla natura della canzone, dall’armonia e dalla melodia. C’è chi ha insistito perché cantassi solamente in italiano, ma mi sono opposta perché credo che una canzone funzioni indipendentemente dalla lingua. Ci sono pessime canzoni in inglese e pessime canzoni in italiano: dove sta la differenza?”

Di: Claudio Andrizzi

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Musica EVENTI ROCK https://www.giornaledelgarda.info/musica-eventi-rock-3/ Mon, 04 Apr 2005 16:15:00 +0000 http://www.giornaledelgarda.info/?p=16978

Il mese scorso abbiamo anticipato l’estate rock presentando il cartellone del festival italiano per eccellenza, il Jammin’ di Imola. E questo mese, a primavera ormai inoltrata e con i primi caldi che hanno finalmente scacciato il gelo di un rigidissimo inverno, giungono ulteriori, interessanti notizie sull’estate live italiana.
A cominciare da quelle che riguardano l’Arena di Verona, che sarà veramente protagonista dei mesi caldi con un tris di eventi di assoluta eccezione: Lenny Kravitz si esibirà il 3 giugno, il 4 giugno arriveranno i rinati Duran Duran, e l’11 luglio l’anfiteatro veronese farà da cornice all’unica data italiana dei britannici Coldplay, che pubblicheranno proprio a fine giugno il loro terzo, attesissimo album. Già annunciati anche i primi nomi di un altro festival eccellente, il Flippaut di Bologna: ci saranno Moby e Chemical Brothers il 1 giugno, Audioslave e Prodigy il 2. Aggiungete Vasco, Rem e Oasis a Imola, Marilyn Manson il 7 giugno a Milano e gli U2 a fine luglio a Milano e Roma e già avete un quadro esauriente su che razza di estate in musica si stia concretizzando nei calendari degli organizzatori italiani.. Nell’attesa, non mancano occasioni interessanti da consumare, nelle vicinanze o fuori porta, anche se aprile presenta un calendario non particolarmente brillante: l’evento del mese, per migliaia di appassionati e fans, sarà senza dubbio il tour di quattro date che i Queen, con Paul Rodgers a sostituire Freddie Mercury, terranno in Italia. Un tour per il quale già girano voci di tutto esaurito, a dimostrare come il marchio Queen sia ancora in grado di esercitare grande fascino sul popolo della musica. Uscendo dall’etica dei megaraduni, si scorge l’arrivo in Italia di tre grandi talenti della scena pop indipendente contemporanea: parliamo dei Doves, l’ultima grande band che impersona la tradizione del pop chitarristico decadente ed industriale di Manchester (da non perdere il loro ultimo disco “Some cities”), dei Bloc Party, che la critica inglese ha indicato come la band destinata a raccogliere nel 2005 il testimone dei Franz Ferdinand, di Feist, cantautrice americana raffinatissima, geniale, capace di passare dal nu-folk ai Bee Gees passando per il musical: un talento davvero debordante. In provincia di Brescia si può cogliere anche l’occasione di vedere in azione i sanremesi Velvet, i nuovi Yuppie Flu (nuovo album in uscita ad inizio mese: si chiama Toast Masters), e, per chi ama il genere, non mancherà lo ska tradizionale di Giuliano Palma and the Bluebeaters, al gran ritorno dopo il successo di un paio d’anni fa. E attenzione a maggio, mese che porterà a Brescia anche il nuovo concerto dei Marlene Kuntz.

Di: Claudio Andrizzi

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Musica VOLA ALTO L’ANGELO DI FRANCESCO RENGA 2005 https://www.giornaledelgarda.info/musica-vola-alto-langelo-di-francesco-renga/ Fri, 01 Apr 2005 16:15:00 +0000 http://www.giornaledelgarda.info/?p=11609 Ama definirsi da sempre come un semplice “operaio dello spettacolo”, un lavoratore della musica che ha imparato a costruirsi il consenso senza fretta, mattone dopo mattone. E con questa politica dei piccoli passi è arrivato alla conquista di uno dei traguardi in assoluto più ambiti per qualsiasi musicista italiano: la vittoria del festival di Sanremo. “E’ vero, mi sto rendendo conto che per molta gente vincere Sanremo rappresenta ancora il massimo che possa capitare ad un cantante – racconta Francesco Renga, vincitore dell’ultima edizione del Festival con il brano “Angelo”.- Certo, non voglio sminuire la portata di quello che è successo: ma per me questa è stata una bellissima tappa, non certo un traguardo”. A Sanremo, Francesco è arrivato da gran favorito: dopo tanti anni di militanza rock come voce dei bresciani Timoria, e dopo un avvio di carriera solista abbastanza in sordina, le sue quotazioni erano in netta crescita. “Camere con vista”, il suo terzo album, è stato uno dei best seller italiani del 2004, con oltre 160 mila copie vendute: insomma, per lui questo festival non era certo, come per molti, una disperata occasione di rilancio. Fino all’ultimo ha categoricamente escluso la possibilità di arrivare primo: cosa che invece si è puntualmente verificata grazie ad “Angelo”, la canzone scritta da Francesco di fronte al sonno innocente della figlia Jolanda mentre dalla tv arrivavano le immagini della devastazione causata dallo tsunami nei paesi del sud-est asiatico. Un pezzo non particolarmente accessibile, dall’andamento molto poco sanremese, influenzato com’è da certe melodie di progressive italiano degli anni ’70: sicuramente il più ambizioso e coraggioso fra quelli fino ad ora scritti dal Renga solista. “Ero davvero convinto, chissà perchè, che questa canzone non avrebbe avuto vita facile. Chissà, forse non ho ancora capito nulla di questo lavoro! Certo è che sono felice soprattutto per il risultato artistico che ho ottenuto: questo successo l’ho conquistato alle mie condizioni, mettendo d’accordo tutti, le radio, la critica, specialmente quella che non ero mai riuscito a convincere, ed infine il pubblico, che ha rispedito il mio ultimo disco nelle zone alte delle classifiche ad oltre un anno della sua uscita”. Un effetto, quest’ultimo, nel quale Francesco sperava molto. “La musica, inutile nasconderlo, vive un momento estremamente difficile. Ed io sono convinto che il modo migliore per combattere questo momento di crisi sia quello di allungare la vita dei dischi. E’ vero, nel 2004 il mio album è stato un successo, ma io credo sia ancora ben lungi dall’aver esaurito il suo potenziale. E il Sanremo di Bonolis mi ha dato l’opportunità di riaccendere i riflettori su un lavoro nel quale credo ancora moltissimo. Ho pensato: se Sanremo deve essere l’eccezione in un contesto dove la musica non fa più ascolto, allora io ci voglio essere. E lo scopo che ho raggiunto è stato quello di arrivare ad un pubblico che non mi considerava, quello degli over 40, al quale tengo moltissimo”. Naturalmente, i giorni del dopo Sanremo hanno visto per una vera e propria esplosione della popolarità di Francesco. Che, come prima cosa, ha ripreso a suonare dal vivo, per concludere il tour invernarle interrotto per partecipare al festival e conclusosi il 25 marzo. “Era un tour pensato per i club, finito su presupposti completamente diversi, con la gente che rimaneva fuori e la necessità di spostarci in posti più capienti…. Sono successe cose strane, dopo il festival: in alcune tappe le prime file erano tutte over 60, con tanto di signore impellicciate! Per non dire di quel che è successo a Brescia: qualche giorno dopo Sanremo ho accompagnato mio padre a fare la spesa al supermercato. E’ successo il finimondo. Poi, uscendo, mi sono visto sulla copertina di Grand Hotel: ed allora ho capito di essere entrato in una nuova dimensione”. Francesco ha ricevuto riconoscimenti istituzionali di ogni genere: tra i tanti anche quello delle gerarchie ecclesiastiche vaticane, che hanno lodato il pezzo invitando Francesco a partecipare ad una serie di incontri culturali con i giovani. Insomma, il suo “Angelo” ha toccato le corde più sensibili di un sentire comune che, sotto la coltre dell’indifferenza, nasconde la paura per un mondo fuori da ogni controllo. “L’ho detto: non pensavo che questo pezzo avrebbe colpito così in profondità. Tutto quello che posso dire è che per me rappresenta un grande traguardo, una sfida vinta soprattutto con me stesso. Ora voglio ripartire da qui per un futuro artistico che mi intriga perchè mi appare ricco di nuove prospettive e nuovi sviluppi. E ne sono convinto: dopo “Angelo” nulla sarà più lo stesso per me”.

Di: Claudio Andrizzi

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Musica EVENTI ROCK https://www.giornaledelgarda.info/musica-eventi-rock-2/ Wed, 02 Mar 2005 16:15:00 +0000 http://www.giornaledelgarda.info/?p=18428 Il mese di marzo comincia sotto il segno della grande musica elettronica: e il tutto esaurito già fatto registrare dai Chemical Brothers per il loro concerto milanese la dice lunga sul reale stato di salute di questo tipo di sonorità, che qualcuno ha voluto dichiarare prematuramente in crisi. 


Marzo debutta quindi così e regala occasioni davvero di ogni tipo agli appassionati: a ruota per esempio arrivano subito i Neville Brothers, la famiglia cardine del sound di New Orleans, ed uno dei pilastri dell’intero edificio della musica nera americana. Sulle scene in varie forme fin dagli anni ’50, i fratelli Neville appaiono oggi un po’ segnati dal tempo, ma solo nel fisico, in quanto nel loro ultimo album “Walkin’ in the shadows of life” l’ispirazione è tornata a brillare dopo una lunga serie di lavori appannati. E con loro ci sono sempre le premesse per un grande concerto, per un viaggio musicale nel cuore della grande tradizione popolare nera del ‘900. Da segnalare sicuramente anche i due appuntamenti, davvero a portata di mano (a Cortemaggiore e Milano) con David Crosby e Graham Nash, vale a dire con due autentiche icone del rock degli anni ’60 oltre che del cosiddetto “west coast sound” del decennio successivo. Da soli, in trio con Stephen Stills o in quartetto con Neil Young, Crosby e Nash hanno scritto alcune fra le pagine più belle della musica americana dello scorso secolo, e continuano a mostrare una forma smagliante anche nel loro nuovo doppio album, uscito a fine 2004 e segnato in maniera sorprendente da una grande tensione creativa. Le emozioni comunque non mancheranno nemmeno per chi è in cerca di sonorità più contemporanee: in arrivo i Bright Eyes di Conor Oberst, nuovo golden boy dell’indie rock americano, in arrivo i pirotecnici Mars Volta, una delle formazioni in assoluto più originali dell’ultima ondata, in uscita questo mese con un secondo album che si preannuncia come un chiaro tributo al progressive rock degli anni ’70; attesa anche per i Feeder, trio inglese molto amato in patria, segnato qualche anno fa dal suicidio del batterista: un evento che ha dato al loro rock, inquadrabile tra Placebo e Manic Street Preachers, sfumature di intensità davvero contagiosa. Va segnalata anche la ripresa delle attività dei nostrani Afterhours, che tra l’altro saranno anche ad Orzinuovi con le canzoni del nuovo album “Ballate per piccole iene” che esce ad aprile; e tra gli eventi del mese occupa sicuramente un ruolo di primo piano l’arrivo in Italia dei Keane, il trio britannico esploso anche in Italia sull’onda della pubblicità (la loro “Everybody’s changing” è stata colonna sonora di un ossessivo spot di telefonia). Al di là di questi aspetti pseudo-promozionali resta una band incredibilmente solida per quanto formata da giovanissimi, che nel debutto di “Hopes and fears” ha raccolto un pugno di piano-ballads (niente chitarre per loro) davvero perfette. Attenzione anche al supporter: trattasi di Rufus Wainwright, cantautore americano che la stampa Usa inserisce ormai abitualmente fra i talenti più geniali e completi degli ultimi anni. Tutto da sentire il suo pop complesso, cameristico, con accenti di melodramma e citazioni classiche. Non bastasse, attenzione alla programmazione del Buddha, dove sono attesi a fine mese anche Francesco De Gregori e Frankie Hi Nrg Mc.



 

Di: Claudio Andrizzi

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Musica E’ GIA’ JAMMIN’ FESTIVAL https://www.giornaledelgarda.info/musica-e-gia-jammin-festival/ Wed, 02 Mar 2005 16:15:00 +0000 http://www.giornaledelgarda.info/?p=17347

La primavera è alle porte, e già si comincia a parlare di festival. Anzi, del festival per eccellenza del panorama nazionale, che quest’anno ha notevolmente anticipato la presentazione di un programma davvero di grande rilievo.


Il riferimento è ovviamente all’Heineken Jammin’ Festival di Imola, ormai considerato dai media e dal pubblico uno dei più grandi e significativi eventi pop-rock europei. Previsto quest’anno nel weekend che andrà da venerdì 10 a domenica 12 giugno, l’ormai consueto appuntamento all’autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola sarà sempre più ricco di artisti, di iniziative collaterali che intratterranno il pubblico durante l’intera giornata, ma soprattutto si presenta con un cast di headliner davvero eccezionale, che candida l’edizione 2004 del festival al ruolo di evento assoluto dell’annata italiana, insieme ovviamente al tour degli U2 che arriverà a luglio per soli due concerti a Milano e Roma. Innanzitutto va detto che l’apertura del festival, nella sera del 10 giugno, toccherà a lui, al padre del festival di Imola, ovvero Vasco Rossi, che ha già sbancato il festival per ben due volte, battendo ogni record: la prima nel ‘98, quando suonò di fronte a 120.000 persone, e la seconda nel 2001, quando quelle persone diventarano ben 150.000, Considerato il grande successo dell’album del 2004, “Buoni o cattivi”, ci sono tutte le carte in regola perché questo concerto diventi l’evento clou dell’anno. Vasco non sarà tra l’altro solo: nella stessa giornata è già confermata la presenza del gruppo rock emergente Hoobastank e altri artisti sono in via di definizione. La presenza di Vasco ad Imola rappresenta una sicurezza ma non una novità, mentre le star del sabato sera saranno dei debuttanti assoluti del festival: trattasi dei Rem, che saranno ad Imola per l’unico concerto estivo italiano del 2005. La band di Michael Stipe porta dal vivo l’album “Around the sun”, un disco di ballate con la caratteristica impronta sonora del gruppo di Athens, che in Italia è stato un grande successo grazie ai singoli “Leaving New York” e “Electron blue”. Non è tutto: nella stessa giornata si esibiranno anche i Green Day, altri campioni d’incasso assoluti delle classifiche degli ultimi mesi grazie ad un album, “American Idiot”, che ha di fatto rialzato le quotazioni della punk band americana più famosa del momento grazie ad un’impostazione molto ambiziosa ed a canzoni perfette come “Boulevard of broken dreams”. Altri artisti sono naturalmente in via di definizione. Ed infine il gran finale della domenica, con l’unica data italiana degli Oasis. Il gruppo composto da Noel e Liam Gallagher ha già registrato il nuovo album la cui uscita è prevista per la metà di maggio. Il titolo provvisorio del cd è “Don’t believe the truth”. L’attesa per il loro ritorno in palcoscenico è ai massimi livelli: basti dire che per il tour nel Regno Unito si registrano numerose date già sold out con 5 mesi di anticipo. Ad Imola verranno introdotti da uno stuolo di star del rock che comprende gente come Velvet Revolver, Billy Idol, Garbage e altri artisti ancora sono in via di definizione.
I biglietti sono già disponibili in prevendita: 35 euro la singola giornata, 85 euro l’abbonamento alla tre giorni, info www.clearchannel.it


 

Di: Claudio Andrizzi

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Musica ANALISI DEL MERCATO DISCOGRAFICO 2004 https://www.giornaledelgarda.info/musica-analisi-del-mercato-discografico-2004/ Mon, 31 Jan 2005 16:15:00 +0000 http://www.giornaledelgarda.info/?p=17512

L’industria discografica archivia il 2004 laureando i campioni d’incasso di un’annata ricca di successi. E se in Italia stravince il repertorio nazionale, con in testa l’immancabile Vasco Rossi, negli Usa il trono è di Usher, nuovo re del pop nero, mentre in Inghilterra il debutto degli americani Scissor Sisters ha strappato per sole 500 copie ai Keane il titolo di disco più venduto dell’annata. 


I CD? SI VENDONO ANCORA. E VASCO TRIONFA


Ma andiamo con ordine e cominciamo dal mercato di riferimento, quello americano, che chiude l’anno con un positivo segnale anticrisi: nel 2004 infatti le vendite dei cd in Usa sono cresciute del 2,3%, nonostante la parallela crescita dei downloading legali: in totale negli Usa si sono venduti secondo Nielsen Soundscan oltre 660 milioni di album, un colossale mercato nel quale il cd rappresenta ancora il 98% del totale. Gli album scaricati legalmente da Internet sono stati in totale 14 milioni: cifre che la dicono lunga sulla reale penetrazione della musica digitale nelle preferenze dei consumatori. Il recordman assoluto del mercato americano è Usher, che ha venduto ben otto milioni di copie dell’album “Confessions”, piazzandosi al primo posto della classifica annuale di Billboard e stravincendo anche in quella dei singoli. Una vittoria a mani basse, che vede la giovane aristocrazia del cosiddetto “urban sound” nero affermare nettamente il suo primato sul più grande mercato musicale del mondo. Anche il secondo posto è stato conquistato dalla musica nera, con un disco uscito nel 2003, il capolavoro rap degli Outkast “Speakerboxx/The Love Below”, ed il terzo da Josh Groban, una specie di Bocelli in salsa americana. Nella top ten americana va segnalata anche una forte presenza femminile: fra i super campioni di incasso ci sono infatti anche Alicia Keys (The diary of Alicia Keys), Norah Jones (Feels like home), gli Evanescence (anche loro con un disco del 2003), Britney Spears e Sheryl Crow (con le recenti antologie). Passando al panorama nazionale, l’annuale consuntivo pubblicato dalla rivista specializzata Musica e Dischi vede in pole position Vasco Rossi: secondo la classifica ricavata dalle dichiarazioni delle maggiori case distributrici, “Buoni o cattivi” è il disco in assoluto più venduto dell’anno con 780 mila copie, seguito a ruota dal best dei Blue a quota 470 mila e da “111” di Tiziano Ferro (450 mila). Un buon risultato per la musica italiana, se si tiene in conto che nel 2004 ha continuato a vendere anche “9” di Eros Ramazzotti, uscito nel 2003 ed arrivato infine a sfondare il muro del milione di copie, e che “C’è sempre un motivo” di Celentano, uscito a fine anno, è già a quota 400 mila. Il “Convivendo parte 1” di Antonacci ha venduto 330 mila copie, “Figli del sogno” di Renato Zero 300 mila, “Zu & Co” di Zucchero 290 mila. Per contro, sono andati benissimo il “Greatest Hits” di Robbie Williams (430 mila), e gli ultimi dischi di U2 e Anastacia (350 mila). Emblematico il caso Michael Bublè: il suo disco ha venduto 280 mila copie, ma per Musica e Dischi è quello che ha vantato più settimane di permanenza in classifica durante l’anno, dimostrando che il suo successo si è evidentemente basato sul classico passaparola. Da ricordare infine che gli italiani trionfano anche nella classifica dei Dvd più venduti: Vasco è primo anche qui, con le 190 mila copie vendute dal “Live a San Siro 03”, seguito da Zero e Ramazzotti. Concludiamo con l’Inghilterra, altro mercato di riferimento internazionale dove il titolo di disco più venduto dell’anno spetta ai newyorchesi Scissor Sisters, gruppo che ha rivitalizzato le sonorità disco e soft-rock degli anni ’70 ottenendo grande airplay anche da noi con una cover in stile Bee Gees di un pezzo dei Pink Floyd, “Comfortably numb”. Secondo BBC Radio 1, il loro disco ha strappato il primo posto della classifica finale del 2004 a “Hopes and fears” dei Keane, anche questo un debutto ma britannico, per sole 580 copie. Terzo il greatest hits di Robbie Williams, quarti i Maroon 5. Naturalmente i risultati di vendita non rispecchiano le preferenze della critica internazionale, che ha premiato titoli completamente diversi, ed in particolare l’album d’esordio degli scozzesi Franz Ferdinand (miglior disco dell’anno sia per Billboard che per New Musical Express), oltre al ritrovato “Smile” di Brian Wilson che, secondo il sito “Metacritic”, è stato il disco che ha ottenuto le critiche in assoluto più positive di tutto il 2004. Bene nel giudizio della critica anche The Streets (primi per Q), il rapper Kanye West (primo per Spin) e Nick Cave (primo per Mojo).


 

Di: Claudio Andrizzi

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Musica KNOPFLER, IL MAGO DELLA CHITARRA TORNA A GIUGNO https://www.giornaledelgarda.info/musica-knopfler-il-mago-della-chitarra-torna-a-giugno/ Wed, 01 Dec 2004 16:15:00 +0000 http://www.giornaledelgarda.info/?p=17054

Ha ritrovato la prolificità che da solista non ha mai posseduto. Ed ora comincia anche a dar segni di una tensione narrativa davvero interessante.


Perché nelle canzoni del suo nuovo album «Shangri La», Mark Knopfler si è messo in testa di cantare l’America: quella che non c’è più, ma anche quella frammentata dalle contraddizioni odierne, sempre più lontana da quella immagine di «terra promessa» che tante generazioni hanno sognato e rincorso. Così, tra i sogni di gloria (cinematografica, oltre che musicale) dell’Elvis giovanile, la storia di Ray Kroc (l’inventore della catena Mc Donald’s oggi presa a bersaglio dagli antiglobal) e quella del boxeur Sonny Liston, Knopfler sembra quasi tracciare con pennellate delicate e rigorose il ritratto agrodolce di un mito sbiadito. Che però è ancora vivo nel suo cuore, come in quello di milioni di altre persone. E tutto in questo disco nasconde un amore soffuso ed ancora vivo, a partire dalla slot machine di copertina, o da quella spiaggia stilizzata di palme e surf che l’ex-Dire Straits aveva modo di osservare dalle finestre dello studio che ha dato il nome anche all’album. «Già, lo Shangri La è uno studio di registrazione molto vintage, anni ’60, a Malibu – racconta Mark -. Gente come Bob Dylan, Neil Young o The Band, ai tempi d’oro, ci hanno passato un sacco di tempo. Il proprietario, che ha fatto di tutto per preservarlo nello stato originale, mi ha invitato a registrare da lui. La vecchia California e la sua atmosfera sembravano davvero aver molto a che fare con il progetto che avevo in mente, e alla fine il luogo ha lasciato un segno evidente anche sul disco». Disco che, fatti i debiti conti, non è che il quarto della discografia solista di Knopfler, se si eccettuano le tante colonne sonore. Il debutto di «Golden Heart» è arrivato nel ’96: solo un anno prima era arrivata la sospensione delle attività dei Dire Straits. «Sailing to Philadelphia», nel 2000, ha rilanciato le sue quotazioni, e nel 2002 è arrivato «The Ragpicker’s Dream». Un incidente motociclistico, l’anno scorso, lo ha tenuto bloccato per molti mesi, costringendolo a rinviare i progetti per un tour che doveva arrivare anche in Italia. Ed ora, è già tempo di un nuovo album: Knopfler non ha mai lavorato a ritmi così frenetici. «Il fatto è che dopo l’incidente mi sono ritrovato nella condizione di dover stare molto tempo a casa, e non in giro, e questo mi ha portato a scrivere moltissimo. Insomma, l’incidente ha avuto anche un suo lato positivo. Adesso comunque sono in formissima e non vedo l’ora di darmi da fare». «Shangri La», come detto, assomiglia ad una strana galleria di personaggi e di ricordi, che Knopfler ha ricostruito con grande accuratezza. «Sul disco ci sono effettivamente delle tematiche che legano i brani tra loro. Il fatto è che talvolta tento di guardare al presente ricordandomi il passato, perchè è vero che i tempi cambiano ma la gente no. Ho scoperto quindi che nel passato ci sono moltissimi personaggi, uomini di spettacolo, musicisti, ladri, politici, ancor oggi intriganti ed interessanti, al di là delle opinioni. Ad esempio “Boom like that» parla di Ray Kroc, l’uomo che ha fatto diventare Mc Donald’s un impero: il movimento no-global potrà anche odiarlo, ma molta gente lo considera ancor oggi un visionario ed il creatore di un incredibile modello di business». Musicalmente, «Shangri La» è un disco raccolto su se stesso: pulitissimo, caldo, riscaldato dal sole californiano, tipicamente da tramonto. «E’ come se componendolo mi fossi ritrovato negli anni ’60 – dice Mark-. Ma in realtà credo di aver subito l’influenza di tempi ancora precedenti, della musica che ascoltavo in Inghilterra alla radio quando ero bambino: roba tipo Lonnie Donegan, o i vecchi Shadows». I prossimi appuntamenti sono a breve scadenza: un disco di duetti con Emmylou Harris, e naturalmente il tour mondiale. Che, a giugno 2005, farà tappa anche in Italia, con la firma dell’agenzia che fa capo al bresciano Adolfo Galli e a Mimmo D’Alessandro. Un’occasione imperdibile per i fans di questo defilato di lusso, che dopo tanti anni di carriera sembra aver finalmente trovato la sua dimensione artistica ideale.


 

Di: Claudio Andrizzi

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Musica EVENTI ROCK https://www.giornaledelgarda.info/musica-eventi-rock/ Wed, 01 Dec 2004 16:15:00 +0000 http://www.giornaledelgarda.info/?p=16662 La ricerca del sacro nella musica, popolare e non, è un’esperienza che sempre di più sembra interessare gli artisti del settore. E, decisamente, non c’è periodo migliore di quello natalizio per approfondire un tema impegnativo come quello della dimensione religiosa nella storia della canzone, magari evitando i percorsi della gospel-moda, che ultimamente ha invaso anche i nostri lidi facendo sbarcare decine di formazioni americane di non sempre limpida estrazione. L’occasione quest’anno è offerta dalla rassegna La Musica dei Cieli – Voci e musiche nelle religioni del mondo, che offre una serie di concerti in chiese di Milano e dei Comuni del territorio provinciale, ed è giunta all’ottava edizione. I concerti si terranno dal 14 al 23 dicembre, all’interno di chiese e basiliche: in questo caso lo scopo è anche quello di valorizzare e riscoprire il patrimonio artistico e architettonico religioso dell’area metropolitana milanese. “La Musica dei Cieli si è da tempo caratterizzata come crocevia di linguaggi musicali, veicolo di ricerca e tradizione, e come lettura del sacro a partire dalla musica di oggi – dicono gli organizzatori-. Una rassegna che offre al pubblico la possibilità di incontrare musicisti di diversa formazione, diversi luoghi di provenienza, diversi modi di vivere la musica”.

Il primo appuntamento de La Musica dei Cieli 2004 è il 14 dicembre a Cusano Milanino (Chiesa S.Martino) con Savina Yannatou. Eclettica e magnifica voce greca, presenta una serie di canti sacri provenienti da tutto il mondo. Savina Yannatou si esibirà anche il 15 dicembre ad Arcore (Chiesa S. Eustorgio) e il 16 dicembre a Concesa di Trezzo (Chiesa Beata Maria Vergine Assunta). Particolarmente interessante l’appuntamento con la Piccola Orchestra Avion Travel, che presenterà le canzoni più spirituali del proprio repertorio e alcuni brani preparati appositamente per la Musica dei Cieli. Si esibirà il 20 dicembre a Rho (Santuario dell’Addolorata), il 21 dicembre a Cesate (Chiesa San Francesco) e il 23 dicembre a Trezzo sull’Adda (Chiesa SS. Gervaso e Protaso). Altro grande protagonista dell’edizione di quest’anno di Musica Dei Cieli è Paolo Fresu. Il musicista presenterà un progetto speciale con la collaborazione di Alborada String Quartet, Diederik Wissels, Cuncordu di Castelsardo, Concordu e Tenore de Orsei, Su Cuncordu ‘e Su Rosariu di Santulussurgiu. Questo progetto sarà presentato il 22 dicembre a Bollate (Chiesa San Martino) e il 23 dicembre a Milano.
Altro appuntamento molto atteso è quello con la Litania di Giovanni Lindo Ferretti e Ambrogio Sparagna il 19 dicembre a Senago (Chiesa Santa Maria Assunta). Litania è una composizione di ispirazione liturgica, una sacra rappresentazione che comprende sia parti dell’Ordinarium della Messa, Inni, preghiere, ma anche canti paraliturgici della tradizione popolare italiana arrangiati da Ambrogio Sparagna ed alcune composizioni di ispirazione religiosa di Giovanni Lindo Ferretti. Di altissimo valore simbolico la presenza dell’Arab Music Orchestra di Nazareth, unico ensemble che unisce musicisti palestinesi e israeliani: otto elementi, tutti in acustico, con una cantante. Il loro concerto, quasi inevitabilmente, è un inno alla pace. L’Orchestra di Nazareth si esibirà il 17 dicembre a Cologno Monzese (San Maurizio al Lambro), il 18 dicembre a Bovisio Masciago (Chiesa San Pancrazio), il 19 dicembre a Garbagnate (Chiesa SS. Eusebio e Maccabei) e il 20 dicembre a Paderno Dugnano (Santuario dell’Annunciazione). In calendario anche Angelique Kidjo, originaria del Benin (il 17 dicembre ad Arese, il 18 a Masate, il 19 dicembre a Morimondo), e Yungchen Lhamo, ambasciatrice del popolo tibetano, che tiene viva la cultura del suo popolo rischiando grosso in quanto oggi chiunque persegua la cultura tibetana è perseguito dal governo cinese: a Musica dei Cieli presenterà canti devozionali basati sui “mantra” della sacra tradizione buddista, canti dedicati alle divinità e ai “Bodhisattvas” di questa dottrina e ai precetti del “Dharma”. Sarà il 19 dicembre a Castellazzo di Bollate (Chiesa S.Guglielmo) e il 22 dicembre a Pozzo D’adda (Chiesa S. Antonio Abate). Le Barbara Best Singers, conosciute negli Stati Uniti con il nome di “B.L. & S. Singers”, cantano insieme da quarant’anni e saranno il 20 dicembre a Novate Milanese e il 22 dicembre a Cormano. Il gospel non manca nemmeno qui: The Inspirational Charms di Chicago. saranno il 20 dicembre a Gorgonzola, il 21 dicembre a Lainate e il 22 dicembre a Abbiategrasso. Infine Divna e il Coro Melodi, che saranno protagonisti di un evento unico, il 21 dicembre a San Vittore. Il Coro Melodi è stato creato nel 1991 presso il Monastero della Presentazione della Vergine a Belgrado. Accompagna le liturgie della domenica e dei giorni di festa con canto cristiano ortodossi. Divna Ljubojevic è la direttrice e fondatrice del Coro Melodi. Particolare non di poco conto: tutti questi concerti saranno ad ingresso libero fino ad esaurimento posti.
Considerato il periodo, ci è sembrato giusto lasciar spazio soprattutto a questa interessante iniziativa. Ma a dicembre non mancheranno altre occasioni di grande musica dal vivo: dal concerto di John Cale a Rezzato a quello di Eric Burdon and the Animals a Chiari, passando per Radio 4 e Interpol, il suono della giovane New York a Milano. E al Freemuzik, una serata di Natale tutta particolare insieme a Bugo.


 

Di: Claudio Andrizzi

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Roma MTV AWARDS https://www.giornaledelgarda.info/roma-mtv-awards/ Tue, 02 Nov 2004 16:15:00 +0000 http://www.giornaledelgarda.info/?p=17351 A ROMA IL GRANDE EVENTO DELL’ANNO


Non che, nel calendario del mese, manchino concerti degni di interesse. Ma certo, il fatto che quest’anno lo show degli Mtv Europe Music Awards si tenga a Roma di sicuro è destinato a cambiare i parametri di giudizio. Perché al solito il potentissimo canale tv specializzato ha organizzato, per la grande cerimonia di consegna del 18 novembre, un mega spettacolo che, per caratura degli ospiti, sembra destinato ad eclissare qualsiasi altra cosa. Basti un nome: quello di Eminem, uno dei più importanti performer del momento a livello mondiale, che ha scelto proprio il palco degli Mtv Europe Music Awards per presentare il suo nuovo, attesissimo album, che esce a metà mese.
Il cast, lo abbiamo detto, sarà quindi assolutamente stellare. E questo sia per quanto concerne i “nominati” che la lista dei performer, di coloro cioè che si esibiranno durante la serata.
Tra i favoriti di quest’anno nella corsa ai premi troviamo in prima fila gli straordinari Outkast, il duo che ha raggiunto più volte il disco di platino e che vede consolidato il suo successo con ben 5 nominations: Best Group (miglior Gruppo), Best R&B(miglior gruppo R&B), Best Song per Hey Ya! (Miglior Canzone), Best Video per Hey Ya (Miglior Video)! e Best Album per Speakerboxxx/The Love Below (Miglior Album).
La stella dell´ R&B Usher è nominata per 4 awards: Best Male (Miglior Artista Maschile), Best R&B (Miglior Artista R&B), Best Album per Confessions (Miglior Album) e Best Song per Yeah (featuring Ludacris) (Miglior Canzone). Sette (7) sono gli artisti nominati in tre categorie ciascuno. Anastacia e´nominata come Best Pop (Miglior Artista Pop), Best Female (Miglior Artista Femminile) e Best Song per Left Outside Alone. Beyoncé continua la sua grande annata con 3 nominations per Best Female, Best R&B e Best Album per Dangerously In Love. I pionieri del new hip-hop The Black Eyed Peas sono candidati come Best Pop, Best Group e Best Album per Elephunk, mentre Britney Spears concorre per gli awards nelle categorie Best Pop, Best Female e Best Song per Toxic. I Franz Ferdinand, grande rivelazione inglese dell’anno, sono nominati come Best New Act, Best Alternative e Best UK & Ireland Act mentre il re del rap della East Coast Jay-Z e’ nominato come Best Male, Best Hip Hop e Best Video per 99 Problems. La rivelazione dell’estate 2004, i californiani Maroon 5 sono candidati come Best Group, Best New Act e Best Song per This Love.
Per quanto riguarda invece il cast di artisti che si esibiranno durante la serata, il primo nome in cartellone è quello dei Beastie Boys, gruppo che ha ridefinito il rap e l´hip-hop piu´volte negli ultimi 23 anni. Dopo molti successi che li hanno fatti entrare nella storia della musica per la prima volta sono stati anche produttori di un loro album To the 5 Boroughs. Nominati come Best Group e Best Hip-Hop, i Beastie Boys travolgeranno con ogni probabilità la notte romana, con una delle loro famose performance cariche di energia. E poi toccherà ad Eminem, la superstar mondiale dell’hip hop, vincitore di premi in tutto il mondo: sarà a Roma con una performance esclusiva del suo nuovo singolo Just Lose It, che anticipa Encore il suo primo album solista dal 2002, in vendita dal 15 novembre. Dall´uscita del primo album Slim Shady EP nel 1998, la conquista del successo per Eminem e´stata inarrestabile. Nel 2000 con Marshall Mathers ha venduto 2 milioni di copie nella prima settimana, un record di vendita per un disco hip-hop. Nel 2002 con The Eminem Show il suo successo diventa planetario, e il successo è consolidato dalla colonna sonora tratta dal film “8 mile” che lo vede protagonista in qualita’ di attore.
Nominati come Best New Act, Best Alternative Act e Besk UK & Ireland, i Franz Ferdinand hanno impresso il loro marchio distintivo nel mondo musicale da quando si sono formati nel 2001. Con delle cifre di vendita incredibili del loro album di debutto e con un MTV music Award (per il singolo Take Me Out) in bacheca, il gruppo coronera´ un´annata d’eccezione con la performance live agli MTV Europe Music Awards 2004.
E poi ci saranno Gwen Stefani, conosciuta ai piu’ come la voce dei No Doubt, (presentera’ in anteprima assoluta agli MTV Europe Music Awards 2004 il singolo What you waiting for? tratto dall’album in uscita Love Angel Music Baby, il suo lavoro di debutto come solista), gli svedesi Hives, altri nominati eccellenti come Maroon 5, Nelly, Usher. Insomma, nel bene e nel male, una parata eccellente di tutte le tendenze che in qualche modo stanno segnando il panorama pop contemporaneo, per un evento che promette di monopolizzare senza ombra di dubbio le cronache musicali del mese.




 

Di: Claudio Andrizzi

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E L’ITALIA RISCOPRE IL GRANDE IVAN GRAZIANI https://www.giornaledelgarda.info/e-litalia-riscopre-il-grande-ivan-graziani/ Fri, 01 Oct 2004 16:15:00 +0000 http://www.giornaledelgarda.info/?p=16986 Fra le sorprese più gradite lasciate in eredità dall’estate italiana 2004, c’è senz’altro la riscoperta di Ivan Graziani: a sette anni dalla sua prematura scomparsa, il cantautore abruzzese è salito fino ai primi posti delle classifiche di vendita grazie ad un disco, “Firenze-Lugano No Stop”, che ricostruisce brillantemente una delle vicende artistiche in assoluto più singolari che abbiano segnato la storia della canzone d’autore italiana.


Compilato dalla moglie di Graziani, Anna, insieme ai figli Tommy e Filippo, ed uscito anche nelle edicole ad un prezzo intelligentemente molto contenuto pur essendo un doppio, l’album è salito vertiginosamente fino al quinto posto delle classifiche di vendita, ed attualmente è ancora nella lunga lista dei dischi più venduti in Italia: un risultato inaspettato, che sta creando un piccolo caso contribuendo, un po’come successe l’anno scorso per Rino Gaetano, alla rinascita di interesse per un artista geniale che, in vita, ha senz’altro ottenuto meno soddisfazioni di quanto avrebbe meritato.
Fine illustratore (nel libretto del cd sono anche riportati alcuni suoi disegni inediti), quotato “comic striper” ed ex studente modello dell’Accademia d’Arte prima che l’amore per la chitarra lo rapisse definitivamente, Graziani è stato un antesignano, insieme a Finardi e pochi altri, dell’incrocio fra canzone d’autore all’italiana e cultura rock. Difficile trovare paragoni, scandagliando il panorama della fine degli anni ’70, tra le sue canzoni cariche di bile mal repressa (una su tutti: “Pigro”) e le meditazioni politico-surrealiste ma spesso assai poco concrete di molti colleghi.
Dotato di una particolarissima voce in falsetto, e di una ruvida ma efficace tecnica chitarristica, Graziani, che veniva da una regione certo non centrale nelle geografie musicali nazionali, seppe sfruttare questa provenienza “marginale” per raccontare la provincia italiana da vero maestro, un po’ come vent’anni più tardi avrebbe fatto Ligabue ottenendo risultati commerciali decisamente più soddisfacenti.
In realtà, il successo non è mancato nemmeno a lui, anche se ha finito col concentrarsi quasi esclusivamente nella prima fase della sua carriera. Alla produzione dei primi anni appartengono infatti album-gioiello come “Ballata per 4 stagioni” o “Pigro” e brani come “Lugano Addio”, la splendida “Firenze Canzone Triste”, “Agnese”: le sue canzoni più famose, quelle ancor oggi cantate a memoria, erano probabilmente non a caso tutte delle ballate suggestive, malinconiche e romantiche. L’altra faccia di Graziani, quella vitriolica e graffiante, era rappresentata da pezzi come “Monna Lisa”, “Pigro”, “Dr Jekyll Mr Hyde”, “Taglia la testa al gallo”, pervase da uno spirito probabilmente non del tutto estraneo all’ondata punk che, ai tempi degli esordi di Graziani, nella seconda metà degli anni ’70, stava imperversando un po’ ovunque. Non sempre i suoi dischi degli anni ’80 seppero mantenersi all’altezza delle prime prove: e nel decennio successivo la produzione era addirittura lentamente scemata, forse per l’incapacità di fondo dell’artista di venire a patti con i cambiamenti e le nuove esigenze del mercato.
Tutte le canzoni sopracitate, ed altre ancora come “E sei così bella”, “Il Chitarrista” e “I lupi” sono contenute in “Firenze-Lugano No Stop”, che riserva anche la sopresa di due brani completamente inediti, “Il lupo e il bracconiere” (un pezzo ispirato ad una novella del conterraneo Gabriele D’Annunzio) e “Giuliana”, che va ad arricchire l’affollata galleria di ritratti femminili dell’artista. Graziani li ha scritti nel 1995, due anni prima di morire, li ha cantati con la voce inconfondibile di sempre, ma non è riuscito a terminarli: a quello hanno pensato i figli Tommy e Filippo, divenuti entrambi musicisti , ed il produttore Phil Palmer. Un’ulteriore, per quanto tardiva prova di un talento sicuramente poco accomodante, ma che non aveva ancora smarrito la strada dell’ispirazione.





 

Di: Claudio Andrizzi

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CHIARI, FRESCHI DOLCI ROCK 2004 https://www.giornaledelgarda.info/chiari-freschi-dolci-rock-2004/ Fri, 01 Oct 2004 16:15:00 +0000 http://www.giornaledelgarda.info/?p=11617 Si sono dati un nome che la dice lunga sulla natura quasi didattica del loro sodalizio: Amici per la Diffusione della Musica Rock. Una specie di missione insomma, che alla fine si è progressivamente consolidata fino a trasformare un paesone della campagna bresciana in un autentico punto di riferimento musicale per gli appassionati del rock più autentico e legato alle radici.
Il paese è ovviamente Chiari, e se vogliamo la sua attuale connotazione di punto musicale nevralgico non fa che tenere fede ad una tradizione prestigiosa: in fin dei conti qui è nato colui che oggi viene definito “coscienza della musica italiana”, ovvero Mauro Pagani, il polistrumentista, autore, arrangiatore, produttore che ha attraversato la nostra storia musicale da protagonista, pur standosene spesso in secondo piano. Da Chiari è partito quindi uno dei frammenti che avrebbe dato vita al mosaico della Premiata Forneria Marconi, prima di diventare l’alter ego del più importante cantautore del 900, Fabrizio De Andrè. Non sappiamo se tutto questo abbia o meno qualcosa a che fare con il fatto che oggi Chiari sia diventata una vera e propria “rock town”, ma certo la coincidenza è affascinante. In ogni caso, quel che qui importa ricordare è che gli Amici non hanno alcuna intenzione di gettare la spugna: dopo sette anni di attività che li ha visti organizzare ben 64 concerti, hanno annunciato per ottobre un ulteriore poker di concerti di indubbio spessore, che rappresentano un’alternativa di non poco conto per i prossimi mesi. Lo stile è sempre quello: rigorosa canzone d’autore americana, roots-rock a stelle e strisce non geneticamente modificato, rock-blues della miglior razza. All’inizio del mese per esempio è tornato a Chiari Bruce Cockburn, cantautore canadese sulle scene fin dai primi anni ’70, fra gli artisti più intensi, prolifici e costanti del panorama americano della canzone d’autore. Un artista che ancora una volta ha dimostrato l’originalità straordinaria del suo recente percorso artistico, fatto di aperture alla world music e di una vena creativa decisamente ispirata, decisamente evidente in album come “The Charity of Night”, “Breakfast in New Orleans, Dinner in Timbuktu”, o il recente “You’ve never seen everything”, uscito quest’anno, nuova prova riuscita in un percorso ultimamente dominato dalla ricerca di uno stile capace di andare oltre le convenzioni e di stimolare la curiosità di nuovi ascoltatori.
Il 25 si continua con un autentico mito, ovvero Willy De Ville, grande figura di rocker “latino” nato artisticamente con l’ondata wave newyorchese della seconda metà dei seventies, e da allora ancora sulle scene sull’onda di un’ortodossia rock estremamente particolare, segnata da un romantico “taglio” di speziato sapore “latin”. Come detto, De Ville ha mosso i primi passi nel cuore della movimentata e fermentosa scena newyorchese di fine anni ’70 come leader dei Mink De Ville, con i quali ha prodotto una serie di dischi di grande fascino come “Return to Magenta” o “Le chat bleu”, ed in seguito ha raffinato la sua produzione, arricchendo le sue romantiche ballate urbane con massicce dosi di innesti soul e rhythm ‘n blues, oltre che di radici latine. Fra i suoi ultimi successi, una versione “salsa” del classico hendrixiano “Hey Joe”. E’ un grande performer, assolutamente da vedere in azione dal vivo.  Due appuntamenti anche per novembre: il 22 ci sarà John Mayall, una colonna portante fin dagli anni ’60 della storia del british blues, che ha segnato con l’epopea dei suoi Bluesbreakers, una vera e propria palestra per decine di talenti che in seguito hanno preso il largo da soli; il 27 infine, serata con Stan Webb & Chicken Shack.

Di: Claudio Andrizzi

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EVENTI ROCK DI AGOSTO https://www.giornaledelgarda.info/eventi-rock-di-agosto-2/ Thu, 29 Jul 2004 16:15:00 +0000 http://www.giornaledelgarda.info/?p=17407

Come sempre accade, dopo le grandi abbuffate musicali di luglio, agosto si presenta al solito con un cartellone fortemente ridotto. 


Resistono soprattutto gli artisti italiani, in tour nelle principali località turistiche, ma in generale a dominare è la voglia di vacanze, e la musica passa in secondo piano, in attesa dei grandi eventi della ripresa (e già ce ne sono in calendario, come potete vedere). Nonostante la riduzione d’organico, la musica comunque non mancherà. E il lago di Garda offrirà addirittura l’occasione di un incontro ravvicinato con un frammento di storia del rock anni ’70.
Il 4 agosto infatti i giardini Baden Powell, sul lungolago ospiteranno nientemeno che gli Hot Tuna, il gruppo formato da Jorma Kaukonen e Jack Casady dei mitici Jefferson Airplane, durante le registrazioni di “Blows Against The Empire”. Gli Hot Tuna volevano rappresentare fin dall’inizio qualcosa di piu`semplice e diretto rispetto alle ardite composizioni dei Jefferson Airplane, ed il loro primo album, “Live At The New Orleans House” (RCA, 1970), offriva una serie di ballate acustiche apprese dal predicatore Gary Dravis. Il secondo album, “First Pull Up Then Pull Down” (RCA, 1971), aggiunse alla formazione l’anziano violinista di colore Papa John Creach e sostituì gli strumenti acustici con quelli elettrici, formulando lo stile definitivo degli Hot Tuna, sempre all’insegna del disimpegno, anche nel caso della lunga jam “Keep Your Lamps Trimmed And Burning”.
Gli Hot Tuna pervengono con “Burgers” (Grunt, 1972) ad un roots – rock quantomeno eterodosso, spesso fantasioso, sempre umoristico. Ciò non toglie che il complesso sia specializzato in ballate delicate e intimiste come “True Religion”, “Highway Song”, “Keep On Truckin’”, che sono fra le loro canzoni in assoluto più famose.
Rimasti in tre per la defezione di Papa Creach, dal 1974 gli Hot Tuna diventano di fatto il complesso personale di Jorma Kaukonen, che infatti è autore di quasi tutti i numeri di “Phosphorescent Rat” (Grunt, 1973), fra cui “I See The Light” e “In The Kingdom”; “America’s Choice” (Grunt, 1975), che contiene “Serpent Of Dreams”; Yellow Fever (Grunt, 1975), con “Sunrise Dance With The Devil” e “Bar Room Crystel Ball”, a cui va aggiunto il suo album solista Quah (Grunt, 1974). Il sound si fa sempre più elettrico e sempre piu` “duro”, e Hoppkorv (Grunt, 1976) presenta un gruppo di hard – rock che curiosamente si dedica quasi soltanto alle cover. Kaukonen vi inserisce la sua “Watch The North Wind Rise”. Poi il gruppo si scioglie e Jorma Kaukonen registra ancora Jorma (RCA, 1979). Gli Hot Tuna si ricostituiranno anni dopo per registrare Pair A Dice Found (EPic, 1990). Ed ora tornano dal vivo, anche sulle sponde del lago. I biglietti costano 20 euro.
Presenze internazionali anche alla festa di Radio Onda d’Urto, che presenta i mitici Wailers e gli Slakckers. Ma anche le presenze italiane comunque non sono da trascurare: c’è Mario Venuti a Salò il 21, uno degli autori pop italiani più intelligenti e raffinati attualmente in circolazione, c’è il rap alla festa di Radio Onda d’Urto, con Assalti Frontali, Caparezza, Frankie Hi-Nrg, c’è la Mannoia che chiude tutto il 28 al Palafiera.


 

Di: Claudio Andrizzi

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UN DISCO AL MESE ‘Gettin’ in over my head’, Brian Wilson https://www.giornaledelgarda.info/un-disco-al-mese-gettin-in-over-my-head-brian-wilson/ Thu, 29 Jul 2004 16:15:00 +0000 http://www.giornaledelgarda.info/?p=16627


 


“Gettin’ in over my head”, Brian Wilson, (Wea)

Il ragazzo da spiaggia è tornato a far musica. Nel cuore ha il sogno di sempre: sole, sabbia, e quei cori celestiali che sono un marchio di fabbrica della California. Lui, per chi ancora non lo sapesse, era la mente dietro la favola dei Beach Boys: una mente che in seguito, quando ha dovuto scontrarsi con la realtà del mondo, ha fatto qualche bizza. Oggi Wilson è tornato a far ciò da cui ha passato gran parte della vita a scappare: suona dal vivo, tantissimo, come mai prima. E fa dischi. Come questo: fragile come l’uomo, ma dotato di quel tocco magico che solo le sue canzoni riescono a regalare. Voci armonizzate, flauti, orchestre, memorie anni ’60 che non muoiono, un duetto con Paul Mc Cartney: se volevate un disco per l’estate in grado di farvi sognare, siete accontentati.

Di: Claudio Andrizzi

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IL ROCK E’ DIVENTATO GRANDE https://www.giornaledelgarda.info/il-rock-e-diventato-grande/ Thu, 29 Jul 2004 16:15:00 +0000 http://www.giornaledelgarda.info/?p=17349

Il 5 luglio scorso, sono stati celebrati i 50 anni trascorsi dal giorno in cui Elvis Presley entrò in sala di registrazione per incidere il suo primo 45 giri: un giorno che molti hanno voluto considerare come la data di nascita del rock ’n roll. 


La musica del ’900 è diventata grande, e con lei alcune fra le sue più nobili istituzioni. Come gli Who, ad esempio, bandiera della mod-generation degli anni ’60, ed in seguito gruppo fra i più colossali della storia del rock, che proprio in questi giorni festeggia i suoi 40 anni di storia. Un anniversario celebrato con un album antologico intitolato “The Who- Then and Now”, che contiene anche le prime registrazioni in studio del gruppo da 22 anni a questa parte. Si tratta solo di due canzoni, ma sufficienti a dimostrare che la partnership tra Pete Townshend e Roger Daltrey funziona ancora. Il sound di “Real good looking boy” e “Old red wine”, i pezzi registrati a cavallo tra il 2003 e il 2004 (con una formazione completata da Zak Starkey alla batteria e Greg Lake al basso), è quello di una band matura e assolutamente non soggiogata dal proprio passato, in grado di offrire nuova complessità e profondità alle intuizioni di un tempo. A colpire è soprattutto la seconda canzone, un appassionato omaggio alla memoria di John Entwistle, il bassista storico del gruppo morto l’anno scorso alla vigilia del tour americano che ha segnato il ritorno degli Who sui palcoscenici mondiali. Come si ricorderà, il gruppo decise in quell’occasione di onorare comunque gli impegni presi e di partire per il tour con un session man, il bassista Pino Palladino, in sostituzione del compagno di una vita. Decisione criticatissima, che ha rappresentato un macigno per la storia recente del gruppo quasi quanto il successivo scandalo che ha portato all’arresto di Townshend per una storia di materiale pedopornografico trafficato su Internet. Storia conclusasi senza alcuna accusa formale, ma che tuttavia ha aperto un’ulteriore ferita. Il tentativo di sutura è affidato ora a questo disco, ritratto competente e ben assemblato in 18 scatti, ed anche tentativo di offrire una prospettiva di contemporaneità ad un cammino cominciato nel 1964, ed approdato solo l’anno successivo alla pubblicazione del primo singolo “I can’t explain”, non a caso posto in apertura del nuovo album. Da lì è iniziata la scalata del gruppo ad uno status da leggenda vivente: una leggenda alimentata da canzoni divenute epocali (dagli inni giovanili “My generation” e “The kids are alright” a quelli della maturità come “Won’t get fooled again” o “5:15”), da un’attitudine creativa talmente ambiziosa da sfociare nella forma della rock-opera (indimenticabile “Tommy”), da un live-act incendiario che regolarmente si concludeva con la distruzione degli strumenti ed anche, non va dimenticato, dalla presenza in formazione di uno dei personaggi in assoluto più estremi e pazzeschi ad aver caratterizzato la storia del rock, il batterista Keith Moon. Un esempio di genio e infinita sregolatezza, l’incontenibile Moon ha riempito per anni le cronache rock con eccessi di ogni tipo, inimmaginabili per qualsiasi rockstar d’oggi, prima di finire schiacciato dalla sua stessa follia nel 1978.
Fu quello, quasi inevitabilmente, il primo capolinea del gruppo, che tirò avanti ancora per qualche anno incidendo altri due album: l’ultimo, il poco significativo “It’s hard”, nel 1982.
Da allora, gli Who sono periodicamente tornati in scena in varie occasioni, soprattutto per concerti, ma non hanno mai dato segni di una ripresa dell’attività creativa: perlomento fino a questo “Then and Now”, che a quanto sembra potrebbe fungere da antipasto per un nuovo album di studio vero e proprio centrato su un progetto multimediale di Townshend intitolato “The boy who heard music”. E sono già in programma concerti per l’estate e i prossimi mesi Insomma, nonostante tutto gli Who hanno deciso di non mollare per portare ancora in giro il verbo di un’eredità quarantennale prestigiosa come poche.

Di: Claudio Andrizzi

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