Trento – SOTTO IL CIELO D’ EGITTO

| 13 febbraio 2019
Buonconsiglio - Hayez

Un capolavoro ritrovato di Francesco Hayez ed altre “sorprese” al Castello del Buonconsiglio

Castello del Buonconsiglio

La “Fuga in Egitto” è un episodio dell’infanzia di Gesù legato alla Strage degli Innocenti, narrato nel “Vangelo” di Matteo (2,13-23), in cui Giuseppe, con Maria e Gesù neonato, fugge nella terra dei Faraoni. L’iconografia della “Fuga” è stata un soggetto popolare nell’arte e rappresenta Maria con il bambino su un asino guidato da Giuseppe che procede a piedi, o della “Sacra Famiglia” accampata per un breve riposo. Ma per comprendere meglio l’argomento torniamo un attimo indietro… Alla nascita di Gesù, i Magi venuti dall’Oriente, seguendo la stella, sostano a Gerusalemme da Erode il Grande, chiedendo dove trovare il neonato “re dei Giudei”. Il Sovrano temendo che il bambino cercato dai Magi possa essere una futura minaccia al suo trono, cerca di ucciderlo e poiché non conosce la data precisa della sua nascita, né chi sia questo bambino, ordina di uccidere tutti i bambini della zona sotto i due anni, nella speranza di uccidere potenziale Re dei Giudei. In sogno un Angelo appare a Giuseppe, lo avverte del pericolo e gli ordina di portare Gesù e sua madre in Egitto. Nel Vangelo di Matteo non si trovano notizie su questo viaggio, ne su quanto la famiglia di fuggiaschi rimase in Egitto, ma molti episodi sono raccontati nei “Vangeli Apocrifi” e sono particolarmente importanti per la Chiesa Copta d’Egitto. L’evento è frequentemente raffigurato nell’arte come episodio finale della Natività di Gesù, oltre ad essere incluso nei cicli della “Vita della Vergine” e “Vita di Cristo”.               Dal XV secolo, nei Paesi Bassi, era usuale rappresentare la “Sacra Famiglia” mentre riposa durante il viaggio, inserendo nei dipinti anche angeli e, talvolta, un ragazzo più grande che può rappresentare, “Giacomo il fratello del Signore”, interpretato come un figlio di Giuseppe avuto da un precedente matrimonio. Nel corso del XVI secolo, con l’interesse generale per la pittura paesaggista, le opere che si rifanno alla Fuga in Egitto raffigurano l’episodio con piccole figure in un paesaggio di grandi dimensioni. Nel XVII il soggetto era particolarmente popolare tra i pittori romantici tedeschi e nell’Ottocento, quel soggetto è stato uno degli episodi preferiti del “Nuovo Testamento” perché si prestava a illustrazioni di gusto orientalista.                                                                                                                               Al Castello del Buonconsiglio di Trento, sede storica per secoli del dominio dei cosiddetti “Principi Vescovi” è in corso unna particolare mostra mostra, curata da Emanuela Rollandini, dedicata allo straordinario dipinto “Riposo durante la fuga in Egitto” realizzato nel 1831 da Francesco Hayez, il più grande interprete della pittura romantica in Italia. Recentemente rintracciato in collezione privata, l’opera prima di oggi era stata mostrata al grande pubblico solo in quell’anno a Milano, esposto in una frequentatissima rassegna dell’Accademia di Brera. Fu commissionato dal trentino Simone Consolati, mecenate ed amatore delle belle arti, collezionista di opere contemporanee e di capolavori antichi, in particolare di quelli provenienti dal Buonconsiglio, salvati dalla dispersione e riconsegnati dai suoi eredi, che legarono così il loro nome alla storia del museo. La pala di Hayez si pone al centro di una trama di rimandi, capaci di restituire la vivacità del contesto culturale trentino che, in età romantica, mantiene un costante legame con Milano, riconosciuta come la “novella Atene delle Arti”. Nel percorso espositivo è affiancata da una quindicina di opere: in particolare la “Vergine Addolorata” proveniente dal MAG (Museo Alto Garda) di Riva e la “Madonna con Bambino e devota” della Pinacoteca Tosio Martinengo di Brescia permettono di contestualizzare il dipinto entro una omogenea serie tematica, evidenziando la genialità e l’indiscussa modernità di Hayez anche nel genere sacro. Ma sono soprattutto gli inediti disegni preparatori di questi dipinti, individuati presso le collezioni dell’Accademia di Belle Arti d Brera, a farci entrare nello studio dell’artista, per seguire da vicino il momento segreto dell’elaborazione creativa. Il tema del “Riposo durante la fuga in Egitto” richiama la seduzione di un mondo esotico e lontano, evocato in mostra dalla splendida maschera egizia di collezione Tonelli, da piccole sculture di idoli e volumi illustrati.                                                                                                                 Ma altre sorprese, anch’esse sotto forma di mostre-dossier, ci attendono al Castello del Buonconsiglio…In una apposita piccola saletta: “Madonna in blu. Una scultura veronese del Trecento”; vediamo una “Madonna con Bambino” oggetto di recenti restauri condotti in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Culturali di Trento, che le hanno restituito le splendide cromie originali, evidenziando la stesura originale dell’azzurrite e delle decorazioni in oro. Di qui la denominazione assegnata a questa opera infatti collocata all’interno del rinnovato percorso museale del Complesso. Nel corso della presentazione ufficiale Laura Dal Prà – Direttrice del Castello del Buonconsiglio aveva così affermato: “Inaugurerà una nuova proposta culturale del Buonconsiglio, il progetto “Cammei”, attraverso la quale si proporranno all’attenzione del pubblico singole opere facenti parte del patrimonio museale sino ad oggi trascurate dagli studi. “Cammei” sarà intitolata anche la collana di pubblicazioni che approfondiranno le conoscenze su ciascuna delle opere così indagate”.    “La Madonna della rosa, ora ridefinita la Madonna in blu è – ribadisce la curatrice Luciana Giacomelli – tra le pochissime testimonianze rimaste di scultura lapidea veronese del Trecento a Trento”. Ne è noto solamente un altro esempio in sede trentina: la Madonna allattante, molto probabilmente proveniente dalla cattedrale di Trento ed ora nel Museo Diocesano Tridentino opera del cosiddetto “maestro del sorriso”. La Madonna è raffigurata in posizione frontale, assisa in trono e coronata. La contraddistingue la nobiltà del viso che sembra accennare ad un sorriso, in linea con le coeve espressioni veronesi che traspare anche dal volto del bambino. I documenti a quell’altezza cronologica sono molto avari di informazioni sugli autori è dunque difficile attribuire l’opera.”                                                  Terza “sorpresa”….A dieci anni esatti dall’importante rassegna monografica che il Castello del Buonconsiglio dedicò al grande scultore rinascimentale Andrea Briosco, detto il “Riccio” per la sua capigliatura, il museo una nuova mostra che permette di ammirare una scultura inedita del famoso artista, nato a Trento nel 1470, raffigurante San Sebastiano. Si tratta di un’opera in terracotta realizzata tra fine Quattro ed inizi Cinquecento che, nella tensione del volto, nella modellazione incisiva e grafica dei capelli, nella resa anatomica serrata e precisa del corpo evidenzia i tratti più tipici del fare dell’artista formatosi come orafo ma divenuto ben presto famoso plasticatore e bronzista, vero protagonista della scultura rinascimentale. La nuova attribuzione si è resa evidente dopo la massiccia campagna di pulitura alla quale è stata recentemente sottoposta la scultura. E’ stato infatti rimosso il pesante strato di patina bruna che copriva completamente il San Sebastiano, vernice stesa per far sembrare di bronzo la scultura, ed è stata tolta anche la pesante base di gesso che venne aggiunta nel secolo scorso. Sono ben visibili i fori nelle braccia, nel torace e nelle gambe dove in origine erano inserite una quindicina di frecce che conferivano una nota ancor più drammatica all’opera. Della vivida policromia, oggi scomparsa, che ricopriva il San Sebastiano rimangono solo alcuni tratti in oro che decoravano i capelli, incisi nell’argilla con una perizia da orafo.

Castello del Buonconsiglio – Via Bernardo Clesio 5, Trento; Tutte le mostre sono aperte fino al 24 Febbraio 2019; orari: tutti i giorni tranne i lunedì non festivi; Biglietto di ingresso (Castello del Buonconsiglio e mostra) : 10 Euro, ridotto 8 Euro;                                          Per informazioni: Tel. 0461 233770; www.buonconsiglio.it

Fabio Giuliani

Buonconsiglio - Madonna in Blu    Buonconsiglio - Riccio-San Sebastiano

 

 

 

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