Sirmione: La prevenzione nel terzo millennio: Il ruolo delle terme

| 13 dicembre 2017
medici alle terme di sirmione

Luminari della medicina collaborano con Terme di Sirmione per un costante aggiornamento per cure e formazione sanitaria ed, ai primi di novembre, hanno incontrato la stampa per condividere le indicazioni sanitarie relative al ruolo delle cure termali in ambito di prevenzione.

La terapia termale è riconosciuta come efficace e appropriata per molte patologie croniche o recidivanti dai cittadini “pazienti” e dai medici di famiglia che constatano una riduzione delle riacutizzazioni, dell’impiego di farmaci e ospedalizzazione che si mantiene nel tempo con una vera e propria azione di prevenzione per tutte le fasce di età. La medicina termale oggi si sta strutturando come Medicina del Benessere e della Salute destinata a supportare la consapevolezza dell’essere in buona salute, ponendo attenzione agli stili di vita, alle cure da dedicare al proprio fisico, alla nutrizione e alla gestione dell’attività fisica. Le moderne strategie terapeutiche prevedono l’impiego di interventi diagnostico–terapeutici precoci, integrati e multidisciplinari, nell’ambito di programmi coerenti focalizzati sulla prevenzione e sugli stili di vita per tutte le fasce d’età: bambini sani, salute dei giovani adulti, salute degli anziani e salute della donna. “Nel recente passato milioni di bambini morivano ogni anno di malattie infettive e le strategie di prevenzione, igiene personale e ambientale, vaccinazioni, si focalizzavano su queste. – Ha sottolineato Alberto Ugazio, Direttore Istituto per la Salute del Bambino e dell’Adolescente, IRCCS Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma – Il problema di oggi è rappresentato dalle malattie croniche non trasmissibili prevenibili con l’adozione di salutari stili di vita, difficoltosi però da adottare in età adulta. Gli studi condotti in questi ultimi vent’anni dimostrano in modo ormai solido che le influenze dell’ambiente durante le prime fasi della vita – dal concepimento fino approssimativamente al secondo anno (“i primi 1000 giorni”) – condizionano il rischio biologico di andare incontro a malattie non trasmissibili molto più tardi nel corso della vita.” Le malattie cardiovascolari contribuiscono in modo determinante alla cosiddetta epidemia di malattie croniche non trasmissibili, e rappresentano la prima causa di morbilità e mortalità in tutto il mondo. In Europa esse sono responsabili di eventi fatali in più del 40% dei casi negli uomini e in più del 50% nelle donne.  “La World Heart Federation ha lanciato una campagna per ridurre del 25% la mortalità per malattie cardiovascolari entro il 2025 (“25 by 25 Global Target”) ed ha stabilito alcuni obiettivi prioritari per raggiungere questo scopo: riduzione del 10% dell’uso di alcolici e della sedentarietà, riduzione del 30% dell’assunzione di sale e del consumo di tabacco, riduzione del 25% dei casi di ipertensione, nessun aumento dell’incidenza di obesità e diabete. – ha confermato Enrico Agabiti Rosei, Direttore del Dipartimento di Scienze Cliniche e Sperimentali dell’Università degli Studi di Brescia e Direttore del Centro per la Prevenzione e la Cura dell’Ipertensione Arteriosa e dei fattori di Rischio Cardiovascolare dell’Università degli Studi di Brescia – Purtroppo, un enorme problema è rappresentato dalla scarsa aderenza alle indicazioni per un corretto stile di vita e alla terapia farmacologica prescritta. I fattori di rischio tradizionali conosciuti non esauriscono tutte le cause di malattie cardiovascolari. Infatti, si sono aggiunte nuove cause e maccanismi fisiopatologici, ancora oggi da definire completamente, che tuttavia devono essere considerati per un approccio completo ed efficace. Sarà importante approfondire il ruolo delle malattie infiammatorie sistemiche, di nuove terapie come i farmaci anticancro, dell’inquinamento atmosferico e dei fattori psicosociali.”  Sono numerose le evidenze scientifiche che dimostrano in modo crescente l’efficacia della medicina termale e dell’uso delle sue acque, in particolare di quelle sulfuree in cui si evidenzia il ruolo dell’idrogeno solforato, H2S come gas trasmettitore nella prevenzione dei processi infiammatori cronici. Come sottolinea Giuseppe Cirino, Professore ordinario di Farmacologia all’Università degli Studi di Napoli Federico II, tra i primi 100 ricercatori italiani nel mondo e tra i primi 10 ricercatori in Italia nella disciplina farmacologia: “L’idrogeno solforato riveste un ruolo importante nell’omeostasi di diversi sistemi del nostro organismo come quello nervoso, respiratorio e cardiocircolatorio. In questi ultimi 10 anni sono stati condotti studi e si sono accumulati dati sperimentali che hanno dimostrato il coinvolgimento di H2S nella modulazione del tono della pressione sanguigna, delle funzioni cardiache della nocizezione, e nella regolazione della risposta infiammatoria polmonare e nella funzione erettile.” Carlo Sturani, Direttore Scientifico Sanitario di Terme di Sirmione e Specialista in Malattie dell’Apparato Respiratorio ha concluso gli interventi entrando nel merito dei programmi specifici di Terme di Sirmione “Le cure termali inalatorie con acque sulfuree svolgono un’azione mucolitica, antiossidante ed antinfiammatoria molto importante per migliorare i sintomi, diminuire la frequenza e la gravità delle riacutizzazioni e contribuire a contrastare la progressione del danno broncopolmonare indotto dal fumo e dall’inquinamento. In questo contesto, il Progetto Respiro formulato da Terme di Sirmione consiste nell’eseguire visite specializzate e test appropriati per rimuovere o ridurre i fattori di rischio (prevenzione primaria), e per prevenire le conseguenze delle malattie respiratorie croniche con diagnosi e interventi precoci e appropriati (prevenzione secondaria). Programmi e Check up appropriati per fumatori (anche passivi), russatori, persone in sovrappeso e per coloro che hanno tosse frequente, catarro, malattie che coinvolgono bronchi e polmoni. L’idrogeno solforato che caratterizza le acque sulfuree come quelle di Sirmione, diminuisce lo stato infiammatorio in generale: non solo nella BPCO, ma anche in situazioni caratterizzate da infiammazione ad andamento cronico e ripetitivo in altri organi come la pelle, in particolare nei casi di psoriasi e dermatite atopica. Osteoporosi, arteriosclerosi e ipertensione, Alzheimer e Parkinson sono oggi le nuove frontiere della ricerca sui benefici delle acque termali sulfuree: su questo versante gruppi di ricerca italiani e stranieri hanno dimostrato negli ultimi 10 anni che i solfuri contenuti nell’acqua termale sono in grado di ritardare la progressione di queste patologie grazie alle azioni antinfiammatoria, antiossidante e trofica. I risultati della recente Consensus Conference Italiana sulla riabilitazione in ambito termale presentati nel 2017 dal Ministero della Salute confermano il ruolo della riabilitazione in ambito termale in termini di qualità di vita dei pazienti con patologie muscolo-scheletriche e di riduzione delle liste d’attesa e della spesa sanitaria.”

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