Rovereto (Tn) VISITE AL MART

| 1 marzo 2011
mart rovereto

Non so perché mi ostino a fare recensioni sulle mostre. Sono certo che non sia possibile comunicare le sensazioni, le emozioni che si provano, in negativo ed in positivo, alla vista di opere d’arte. Perché sono troppe le varianti che incidono sul giudizio e sono convinto che, comunque, le esposizioni devono essere viste. Ma vorrei consigliare le mostre che mi hanno appassionato.

La mostra fotografica di Olivo Barbieri “Dolomites Projet 2010” e la “permanente” divisa in tre nuovi allestimenti: ”’800 versus ‘900”. Tra passato e presente, “Look Today. Gli ultimi sessant’anni” e “Voci del futurismo”. Con meno passione, ma con più consapevolezza del valore didattico, quella di Modigliani scultore (e non solo) e, per dovere di cronaca, quella di Alessandro Roma (materiali misti e sculture). Solo due cenni sulla mostra di Olivo Barbieri che ha, letteralmente, esaltato le Dolomiti fotografandole dall’elicottero con una macchina digitale e riproducendo le foto in stampe di vari formati: veramente splendide (alcune potevano sembrare addirittura in 3D!). Tanto più perché è riuscito a fissare sulla carta i colori delle Dolomiti, famosi per la loro infinita gamma che varia, non solo, a seconda della posizione della luce nella giornata, ma anche dall’incidenza della ripresa. Molto bello anche il catalogo edito da Damiani Editore e sostenuto, come la Mostra, da Trentino Marketing, MART e Provincia di Trento, in occasione del riconoscimento delle Dolomiti come “Bene dell’umanità” da parte dell’UNESCO.Vorrei spendere qualche parola sul MART. Questo Museo che ha saputo, negli anni, mettere insieme Trento e Rovereto a tal punto da essere considerate, non più, due città, ma bensì un’unica entità culturale: cosa che ha del miracoloso in questa Italia dei campanili! E, forse, l’artefice di tutto ciò può essere la Direttrice, Dott.ssa Belli, che ha saputo coagulare intorno a sé dei collaboratori (soprattutto collaboratrici!) capaci che hanno saputo “dare gambe” alle sue idee. Idee che hanno portato il MART ad essere uno dei Musei più “vivaci” e dinamici del mondo della cultura internazionale, cogliendo, tra l’altro, l’occasione della ristrutturazione dell’architetto Botta e approfittando del patrimonio futurista (a partire da De Pero) che era in città. Un’ultima lode sincera va al personale del MART e, principalmente, a quello dell’Ufficio stampa: accogliente, preparato e disponibile.

Di: Carlo Gheller

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