Riva del Garda (Trento) – MAG – MUSEO ALTO GARDA

| 25 ottobre 2016
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Fotografie e arte moderna e contemporanea in riva al lago.

In questo ultimi giorni di Ottobre e l’ormai prossimo “Ponte” di Ognissanti, approfittando magari di tempo buono e di una bella giornata, per una gita di fine settimana può essere una bella idea scegliere il territorio gardesano – sponda bresciana o veronese – per risalire poi sulla “punta” del lago in territorio trentino, dove, sulle sue rive, domina Riva; località amena, dove praticare gite sul lago, windsurf, passeggiate per negozi tipici di ogni genere, dall’artigianato all’alimentare…e senza dimenticare la cultura e l’arte…Per questo èpraticamente tappa obbligata il MAG Museo Alto Garda, collocato all’interno della Rocca, antico castello medievale a specchio sul lago, ha sede il Museo con le sue tre sezioni permanenti, gli spazi riservati alle mostre temporanee e lo spazio-laboratorio INvento rivolto ai più piccoli e alle famiglie. Nella Pinacoteca si possono ammirare i paesaggi ritratti da quei pittori che nell’Ottocento rimasero affascinati dagli scorci del Garda e le opere di artisti come Pietro Ricchi, Vincenzo Vela e Francesco Hayez.Nella sezione dedicata all’Archeologia, si trovano le celebri statue stele, preziosi reperti di rilevanza internazionale risalenti all’età del Rame. Percorrendo le sale dedicate alla Storia, emerge il passato di Riva del Garda e del Basso Sarca, caratterizzato da varie dominazioni fra cui quelle scaligera, viscontea e veneziana, fino al periodo d’oro in cui Riva del Garda divenne meta turistica di ospiti illustri come Thomas Mann e Franz Kafka. In un percorso espositivo che affianca le sezioni permanenti, si dispiegano durante l’anno mostre temporanee che propongono sia approfondimenti sulle collezioni che sguardi sulla visione del paesaggio e sulla cultura contemporanea. Attualmente sono visitabili alcune esposizioni, tra loro diversificate per genere e situazioni. Vediamole in sintesi. “Die Perle am Gardasee – Immagini del lago di Garda negli anni Venti”; Lago di Garda, anni Venti. Un anonimo turista tedesco compie un viaggio sul Garda e ne riporta un delicato racconto in un breve film privato, che si fa, a quasi un secolo di distanza, documento storico. Il turista impreziosisce il suo racconto filmico con note bianco su nero, in pieno stile del cinema muto di quegli anni. Nel video Riva-Die Perle am Gardasee (seconda metà anni Venti, 35 mm, 6′) si scorge una Riva curata, affollata. i intuisce il fermento della ricostruzione, palese nello scavo che porterà, pochi anni dopo, alla costruizione dell’imponente Centrale del Ponale. La località di Torbole, descritta come “villaggio di pescatori”, appare come un gruppo di case affacciate sul lago, con barche in costruzione e lavandaie al lavoro, interrotte dall’anonimo autore che fa notare loro la presenza di una macchina da presa. Il titolo del film-documentario è stato ripreso, ideando attorno ad esso un percorso fotografico attraverso le principali località del lago di Garda, proseguendo in tal modo il pluriennale progetto espositivo del MAG dedicato alla fotografia storica del paesaggio circostante e limitrofo. In questa occasione vediamo una serie di fotocartoline della Ditta A. Pandini di G. De Lucia di Brescia, di proprietà, così come il filmato, del collezionista rivano Umberto Torboli. Attiva tra 1920 e 1935, la ditta produsse e diffuse numerose cartoline del Garda e del bresciano. Fotografi famosi, tra i quali il rivano Silvio Pozzini, di cui due opere sono in mostra, vendettero i propri lavori per la produzione di cartoline alla ditta Pandini. E’ qui considerato un periodo di tempo che parte agli anni Venti, dall’epoca precedente alle architetture di Giancarlo Maroni in una Riva del Garda da ricostruire, fino alle grandi infrastrutture stradali dei primi anni Trenta. Emerge da questi scatti un paesaggio – anche urbano – caratterizzato dalla volontà di rinnovamento, dalla timida ripresa economica e turistica, da un contesto infrastrutturale in rapido cambiamento. La mostra è corredata da un catalogo che include immagini e suggestioni e contiene un dvd con il filmato Riva – Die Perle am Gardasee, in vendita nei bookshop del MAG. “Assorti nel paesaggio. Vedute a confronto in Pinacoteca” riprende parte del titolo di una mostra che il Museo Alto Garda dedicò nel 2015 a una selezione di opere di paesaggi gardesani realizzate da alcuni pittori nordici fra Ottocento e Novecento. Il sottotitolo, “Vedute a confronto”, si pone come una chiave di lettura del percorso espositivo, che non vuole essere l’unica all’interno della Pinacoteca, ma suggerire una possibilità di incedere negli spazi, incontrando vedute, appunto, ma anche visioni e interpretazioni del paesaggio attraverso i secoli e i linguaggi della pittura e della cartografia, dell’incisione e del disegno, della fotografia storica e contemporanea. Questo allestimento della Pinacoteca del MAG espone le storiche opere delle collezioni del Museo insieme a nuove acquisizioni di dipinti ed inedite incursioni di generi sempre appartenenti al proprio patrimonio. Il grande quadro “La partenza del Generale Vendôme nel 1703” (Anonimo, XVIII sec.) inizia il percorso del percorso, affiancato dall’altrettanto imponente mappa del Tirolo del Sud di fine Settecento, l’ “Atlas Tyrolensis” di Peter Anich e Blasius Hueber, accostati ad una selezione di stampe e fotografie di fine Ottocento che rimandano a un’iconografia del paesaggio di carattere vedutistico e che contemporaneamente anticipano il nucleo ottocentesco.   Seguono vedute del lago e dei paesi che vi si affacciano, rappresentate da dipinti di pittori che immortalarono questi luoghi a cavallo fra i due secoli scorsi. Tali opere sono poste in dialogo con le prime fotografie di paesaggio che si ispiravano agli stessi vedutisti ottocenteschi, fino a sfociare negli sguardi di quei fotografi contemporanei che nei decenni più recenti hanno lavorato sul Garda per restituirne una personale interpretazione. In Pinacoteca rimane allestito il suo nucleo storico con le opere cinquecentesche del misterioso Monogrammista FV e dello scultore Maffeo Olivieri, per giungere all’epoca barocca che vide a Riva del Garda la presenza di uno dei maggiori esponenti della pittura seicentesca italiana, il lucchese Pietro Ricchi. Rimangono esposte anche le opere del più importante artista del neoclassicismo trentino, Giuseppe Craffonara, e rappresentato il salotto letterario di Andrea Maffei, con i capolavori ottocenteschi di Francesco Hayez della contessa Clara e sculture di Vincenzo Vela. “Luigi Senesi. La gradualità del colore”; questa mostra, curata da Daniela Ferrari del Mart nell’ambito del rapporto di collaborazione fra i due musei siglato nel 2013 attraverso uno specifico protocollo d’intesa, segue le precedenti personali dedicate a Claudio Olivieri (2013) e Aldo Schmid (2014), e la collettiva dal titolo “Oltre il confine della tela. Fontana, Burri, Manzoni, Dadamaino, Bonalumi, Scheggi” (2015), anch’esse facenti parte del progetto “In Pinacoteca. Finestre sul contemporaneo”. Incentrata sulle opere degli anni Settanta e sul tema dei graduali passaggi cromatici e luminosi, particolare caratteristica nella poetica di Senesi (Pergine Valsugana, Trento, 1938 – Bologna, 1978), questa rassegna presenta una ventina di dipinti provenienti dalle raccolte del Mart e da collezioni private. Con la mostra dedicata al pittore trentino, il Museo Alto Garda porta avanti il progetto pluriennale In Pinacoteca. Finestre sul contemporaneo, nell’ambito del quale intende offrire un ciclo di approfondimenti e aggiornamenti sul linguaggio contemporaneo, a partire dagli anni Settanta del Novecento. “Der Blitz 2016 Arcipelago” – D. Aaron Angeli, M. Airò, Joys, A. Moroni, A. Scalfi Eghenter, F. Tosi, Mali Weil”; questa progetto, sempre in collaborazione con il Mart di Trento e Rovereto, a cura di Denis Isaia e Federico Mazzonelli, propone gli interventi di sei artisti che sono stati invitati a immaginare dei progetti capaci di risignificare alcuni spazi del museo come il mastio, il ballatoio del cortile, l’ingresso, le vetrate del museo, il bookshop. Il Museo Alto Garda comprende anche la Galleria Civica “Giovanni Segantini” di Arco, dedicata al grande pittore divisionista, nativo proprio in questa cittadina il 15 Gennaio 1859, poi morto in Svizzera nel 1899. Nell’ambito del progetto espositivo e di ricerca Segantini e Arco, oltre gli spazi dedicati al Maestro, è visitabile nei rinnovati spazi della galleria la mostra “Divisionismi dopo il Divisionismo-La pittura divisa da Segantini a Bonazza”, curata da Alessandra Tidda del Mart, coordinatrice scientifica del progetto dedicato all’artista nato ad Arco nel 1858, che consolida il rapporto di collaborazione fra MAG Museo Alto Garda e Mart relativamente allo studio e alla ricerca su Segantini avviato nel 2013 tra i due enti attraverso un protocollo d’intesa. Vediamo qui una selezione di opere ad olio e su carta, provenienti dalle collezioni del Mart e del MAG così come da raccolte pubbliche e private, intende indagare i nuovi rapporti compositivi e stilistici introdotti a suo tempo dalla rivoluzione divisionista. La mostra ad Arco pone all’attenzione del pubblico alcuni esempi di pittura divisa realizzati subito dopo l’esperienza divisionista e parzialmente compresi dalla stessa, ma anche opere meno note che curiosamente continuano a rivolgersi a questa modalità negli anni ’30 e ’40, a partire dal trentino Luigi Bonazza o dal triestino Vito Timmel. In mostra sono esposte anche opere di Antonio Camaur,    Felice Casorati, Benvenuto Disertori, Leonardo Dudreville, Tullio Garbari, Teodoro Wolf Ferrari.

Tutte le mostre a Riva e ad arco termineranno il 6 Novembre 2016.

MAG Museo Alto Garda –   Piazza C. Battisti 3/A, Riva del Garda (Trento); Tel. 0464 573869; Galleria Civica “Giovanni Segantini – Via Segantini 9, Arco (Trento); Tel. 0464 583653; www.museoaltogarda.it

Fabio Giuliani

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