Rimini – BIENNALE DISEGNO RIMINI – Visibile e Invisibile . Desiderio e Passione

| 21 giugno 2018
Biennale Disegno Rimini 2018 - 1

Da Picasso a Fellini, Guercino e i Gandolfi, Beecroft e De Carolis.

Oltre 2000 opere esposte in 33 mostre distribuite in sedi diverse, dove si possono incontrare praticamente tutti i processi creativi (disegno antico e moderno, fumetto e architettura, calligrafia e grafica, pittura, street art e cinema) – scegliendo una traccia sotterranea come l’erotismo. Questa è la struttura della “Biennale del disegno” di Rimini, giunta alla terza Edizione, dal titolo “Visibile e Invisibile. Desiderio e Passione”. Il “Capoluogo della Romagna” mette a disposizione il proprio centro storico trasformato per l’occasione in un cuore pulsante della creatività: da Castel Sismondo al Museo della Città, dal Cinema Fulgor alla FAR (Fabbrica Arte Rimini), dalla Domus del Chirurgo a Palazzo Gambalunga, dal Palazzo del Podestà all’Istituto Musicale Lettimi, cui si aggiunge il Circuito Open che mette in gioco altre esposizioni in spazi privati come gallerie, studi d’artisti e d’architettura, librerie. Ma diamo in sintesi alcune tracce. Tra tutte l’esposizione di Vanessa Beecroft ospitata alla Far in piazza Cavour. Dopo aver individuato e reinterpretato il mondo delle donne attraverso i suoi celebri tableau vivant, questa particolare artista ha ripreso a disegnare, a dipingere, e ha scelto la Manifestazione riminese per esporre una serie di lavori nella mostra dal titolo “Disegni americani”, di grandi dimensioni: corpi nudi, figure di donne, muse fragili, silhouette informi sopraffatte dal burka.                                                                                                                                                    Un altro evento di grande importanza è a Castel Sismondo, la splendida Rocca Malatestiana cittadina (futura sede del Museo Fellini) dove sono messi a confronto, attraverso due mostre dalla traccia erotica, Federico Fellini (1920-1993) e Pablo Picasso (1881-1973).  Del pittore spagnolo sono esposte 66 incisioni – acqueforti, acquetinte e puntesecche – eseguite nel 1968 per illustrare “La Célestine” di Fernando de Rojas, prima opera drammatica spagnola, pubblicata a Burgos nel 1499, che diventò simbolo del femminino e di cui, con freschezza ed originalità, il Maestro di Malaga riuscì a renderne la figura. Accanto, nell’esposizione “Il corpo sognato” incontriamo i personaggi disincantati del regista italiano nei disegni dal “Libro dei sogni” dove l’autore di “La strada”, “Amarcord”, “La nave va” ed altri capolavori entrati nella storia del Cinema, annotava il suo mondo onirico e in cui Picasso compare per ben tre volte: 42 disegni di coerente invenzione intrisi di ironia. Dal confronto emerge una straordinaria somiglianza, un’unica matrice trasgressiva che accomuna i due maestri, che mai s’incontrarono, ma che tanto condividevano artisticamente. In simultanea, a Malaga, è stata inaugurata l’esposizione “Fellini sognò Picasso”.                                                                                                                                                                                    Al Museo della Città (luogo che vanta una straordinaria collezione permanente che parte dal Trecento, oltre ad un’importanze sezione archeologica) un’altra grande mostra dal titolo “Delineavit. Guercino e il caso del Falsario” riunisce oltre di 100 opere, prevalentemente paesaggi, realizzati sia dal Maestro di Cento (1591-1666), che dall’artista per secoli anonimo ed indicato come il precoce falsario di Guercino. La sua identità, rivelata ai curatori durante le ricerche preparatorie alla mostra, corrisponde a Francesco Novelli, abile incisore del tempo. L’esposizione si basa sul confine tra il vero e i falsi dichiarati e le prove ingannevoli, e prende anche in considerazione l’importante produzione incisoria ispirata ai disegni di Guercino, oltre ad alcuni dipinti particolarmente significativi per la storia dell’arte riminese del Seicento. Accanto a Guercino i disegni inediti di Fortunato Duranti (1787-1863): “Le Carte della Follia dalla Biblioteca di Fermo”. 90 sono le opere in mostra prodotte dall’artista marchigiano negli anni bui del suo malessere, diverse per soggetto, stile e tratto e accompagnate dagli scritti frammentari dell’artista spesso impossibili da decifrare. Sempre al Museo Civico vi sono le magnifiche incisioni di Stefano Della Bella (1610-1664) artista che primeggiò nel raccontare la Firenze del Seicento per mezzo della stampa incisa.  La mostra dal titolo: “La Poetica del Minuscolo” espone soggetti di formato in gran parte piccolissimo. La caratteristica della sua arte è tutta nel gioco delle proporzioni e nell’incessante variazione di scala. È la grafia a diventare dipinto, invece, nelle opere di 16 calligrafi esposte nella mostra “Calligrafia Venezia. Caratteri al Femminile” e ispirate alla disciplina che sta alla base del bel tratto nella scrittura. Processo che si replica nell’indagine sull’arte della grafica con l’esposizione: “Visibili e invisibili. I Manifesti Aiap per la Biennale Disegno”. Una mostra collettiva sotto il titolo “Ospiti al Museo” riunisce inoltre le mostre di: “Giovanni Manfredini, MAD MEG, Del Bianco e Lombardelli, la disegneria di Tinin Mantegazza, le xilografie di Giancarlo De Carolis, Luca Piovaccari, Silvio Canini, Umberto Giovannini, Luciano Baldacci e Anna Girolomini. Tornando a Castel Sismondo, nella preziosa mostra “L’Eco del Tempo” vi sono i disegni di Adolfo De Carolis (1874-1928) dal Fondo del Museo San Francesco di Montefiore dell’Aso, città di origine dell’artista. De Carolis, protagonista dell’arte italiana tra l’Ottocento e Novecento, fu preferito da Gabriele D’Annunzio, che lo volle a interprete visivo dei propri testi, delle proprie drammaturgie tradotte a stampa. In mostra un corpus importante: i fogli accurati che studiano a sanguigna le pose dei corpi, i più rapidi e nervosi abbozzi a pennello, nei quali la cromia li fa assomigliare a bassorilievi, i rapidi schizzi compositivi che diventano narrazioni, in un groviglio di segni che restituisce tutta la foga creativa del pittore. Accanto la preziosa mostra “Fogli barocchi” espone opere eccelse: si tratta di disegni di Guercino, Felice Giani, Guido Cagnacci, Donato Creti, Ubaldo e Gaetano Gandolfi, opere dalla metà del Seicento agli sgoccioli del Settecento, ossia dal Barocco al Neoclassicismo, fogli di studio ed esercizi della mano, in vista di opere celebri oppure usciti da aule di lezione. Tutti provenienti dalla collezione del bolognese Maurizio Nobile. Nell’Ala di Isotta della Rocca espone invece Jiří Kolář (1914-2002), artista e scrittore mondialmente conosciuto per i collage, in mostra a Rimini con una personale dal titolo “JK: l’Acronimo della Bellezza”. Ed ancora, accanto, la mostra “Cartoni per vetrate” del pittore di fine Ottocento Giovanni Buffa. Tornando alla FAR l’omaggio al moderno parte da 11 opere di grandi dimensioni di Davide Benati.                                  Nell’Ala nuova del Museo sono 50 gli artisti chiamati a tradurre la realtà sfaccettata e ibrida del disegno contemporaneo nella sezione “Cantiere Disegno”. Su tre piani artisti e grafici, disegnatori di graphic novel e di racconti di animazione attraverso visionarietà e descrizioni del mondo umano e naturale.                                                                                                                                                                           La Casa del Cinema Fulgor, appena riaperta al pubblico dopo il restauro realizzato dallo scenografo, tre volte “Premio Oscar”, Dante Ferretti, accoglie gli straordinari fumetti di Sergio Toppi (1932-2912). Fumettista, sceneggiatore, illustratore tra i protagonisti del Novecento italiano, Toppi espone in “Lo Spazio dentro il Corpo” accanto alla mostra “Potente di Fuoco” che porta a Rimini i disegni realizzati da bambino dallo street artist Ericailcane. “La Scuola del Bornaccino. Un Caso Internazionale” è invece l’esposizione che celebra Federico Moroni. Insegnante e artista, Moroni fu maestro antesignano della didattica artistica e divenne celebre per il metodo che applicava con gli alunni, tanto da essere immortalato dai fotografi del Getty Images per un servizio della rivista “LIFE”. Accanto, vi sono le tavole di Filippo Scòzzari, bolognese ed avanguardista del fumetto negli anni Settanta. Con lui collaborarono grandi nomi del calibro di Andrea Pazienza. Sempre al Fulgor si trova la mostra che espone gli “avvisi” che Tonino Guerra scrisse nel luglio del 1981, pubblicati in forma di manifesti dalla Maggioli nella veste grafica di Michele Provinciali che costituiscono un caso singolare nella storia della comunicazione. A Palazzo Gambalunga, nelle storiche sale che preservano il nucleo antico della Biblioteca Gambalunga, un’altra mostra di grande importanza: “Il tempo sulle cose”, che espone incisioni e disegni di Giorgio Morandi (1890-1964) che individuò nella polvere una rappresentazione pittorica. I suoi disegni si confrontano sullo scorrere del tempo con le opere polverose di alcuni artisti contemporanei. Alla “Domus del Chirurgo” (spazio situato a pochi passi dal Museo della Città, con un interessante “camminamento” pubblico sopra mosaici romani) espongono Marotta & Russo mentre all’Istituto Lettimi la mostra “La musica visibile” presenta le bellissime copertine degli Spartiti musicali illustrati del XIX e XX secolo. L’immagine al servizio della musica potrebbe essere il sottotitolo aggiuntivo a quello scelto, la relazione fra contenuto musicale dello spartito e la sua descrizione grafico-pubblicitaria.

Eventi collaterali.

A Palazzo dell’Arengo abbiamo invece una situazione davvero particolare e suggestiva: “Caravaggio Experience”     (fino al 22 luglio), progetto multimediale su Michelangelo Merisi detto il “Caravaggio, spettacolo di proiezioni e musiche in cui sono evocate 58 opere del grande pittore, promosso dal Gruppo Maggioli, con testi, fra gli altri, di Massimo Pulini e Marco Riccomini. La Manifestazione riminese si estende anche oltre i confini della grande città con interessanti eventi “fuori porta”: al Museo storico e archeologico di Santarcangelo (località dove nacque e morì Tonino Guerra (1920-2012) scrittore, poeta e sceneggiatore di oltre cento film, tra i quali molti di Fellini) è aperta (fino al 30 Settembre) la mostra “Unearth” che espone opere di Eron e di Andreco.                       Al Museo di Arte Povera di Sogliano sul Rubicone la mostra “Il disegno di Mirko Vucetich. Quando la grafite traccia l’anima” mentre la mostra di Luciano Baldacci “I segni e le cose” è alla Galleria Comunale Santa Croce di Cattolica. Infine a Cesena, negli spazi di Cristallino la mostra collettiva di artisti contemporanei dal titolo “La linea d’ombra”.                                                                                                             Complice l’estate tutto questo è visibile anche in un fine settimana grazie a pacchetti-soggiorno proposti dagli operatori turistici. Quindi, in particolare in questa stagione, Rimini, non solo mare, “Movida” serale, discoteche e divertimenti vari, ma anche storia, arte, cultura da conoscere meglio.

Per informazioni generali: Musei Comunali di Rimini-Assessorato alle Arti; Tel. 0541 793851;                                                                      Ingresso: intero € 10, biglietto unificato con “Caravaggio Experience” € 16; Catalogo: Lazagne Magazine offerto da Gruppo Maggioli. www.biennaledisegnorimini.it ; fino al 15 Luglio 2018;

Fabio Giuliani

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